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 2014  aprile 25 Venerdì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - ULTIME SULLA CRISI IN UCRAINA

APPUNTI PER GAZZETTA - ULTIME SULLA CRISI IN UCRAINA

REPUBBLICA.IT (ore 19.42)
KIEV - La Russia ha chiesto a Kiev di interrompere "qualsiasi tipo di azione militare" nell’est dell’Ucraina. Nessun segno di distensione dunque, mentre l’operazione militare contro i filorussi prosegue nel sud-est del Paese, la Russia rivendica il diritto a inviare militari per ’autodifesa’. E l’America, stando a quanto riferisce il segretario al Tesoro americano, Jack Lew, è pronta a intervenire se Mosca non farà un passo indietro. Nel pomeriggio il premier italiano Matteo Renzi ha preso parte a una conference call con il presidente Usa Barack Obama, la cancelliera Angela Merkel, il premier britannico David Cameron e il presidente francese François Hollande sulla crisi e sulle strategie da seguire.

Sequestrati osservatori Osce. Oggi il ministero della Difesa tedesco ha fatto sapere di aver perso i contatti con un gruppo di osservatori Osce che si trovano a est dell’Ucraina. Il gruppo, accusato di spionaggio, stando a quanto confermato dal governo di Kiev, è stato sequestrato da separatisti armati vicino a Slaviansk.

Mosca sotto accusa. Si alzano anche i toni sulla crisi. "Mosca vuole la terza guerra mondiale. Tentativi di aggressione militare sul territorio ucraino da parte della Russia - ha detto il primo ministro ucraino Arseny Yatseniuk, che domani a Roma incontreràRenzi e Papa Francesco - porteranno a un conflitto armato nello spazio europeo. Il mondo non ha dimenticato la seconda guerra mondiale e la Russia vuole già iniziare la terza. Tutta la responsabilità per l’aggressione sul territorio ucraino e per la minaccia alla stabilità e alla sicurezza internazionali è della Russia".

Merkel: "Ulteriori sanzioni". La cancelliera tedesca, Merkel, ha espresso la sua profonda inquietudine sulla situazione in una telefonata al presidente russo Vladimir Putin. "Considerati i mancati risultati, dobbiamo pensare, e anche mettere in pratica, ulteriori sanzioni nell’ambito del livello due" stabilito dall’Ue, ha detto. "Su questo punto discuteranno al più presto i ministri degli Esteri dell’Unione".

Nuovi ammonimenti dagli Usa. La Russia ha ricevuto l’ennesimo ammonimento dagli Usa: "La finestra temporale" per cambiare la sua linea in Ucraina "si sta chiudendo" e gli Stati Uniti sono pronti a varare nuove sanzioni per farle pagare un prezzo "crescente" per la "destabilizzazione" della repubblica ex sovietica, ha detto il segretario di Stato americano, John Kerry. "Se la Russia sceglie la strada della de-escalation, tutti noi ne saremo lieti", ha spiegato Kerry, "ma se non lo fa, il mondo garantirà che il prezzo per la Russia possa solo salire". Mosca ha replicato che non accetterà imposizioni "unilaterali" . Lo ha detto il ministro degli Esteri Sergei Lavrov incontrando alcuni diplomatici. "La Russia aiuterà il processo di de-escalation del conflitto sulla base del compromesso di Ginevra, ma sottolineo che non ci potranno essere nei nostri confronti richieste unilaterali", ha detto il capo della diplomazia russa.

Scontri a Kramatorsk. Secondo l’agenzia russa Ria Novosti, ci sono stati scontri anche nella città orientale di Kramatorsk. Le forze di sicurezza e le truppe di assalto ucraine hanno circondato Slavyansk, nell’est del Paese, per la seconda fase dell’operazione ’’antiterrorismo’’. Il ministro dell’Interno di Kiev, Arsen Avakov ha confermato che il governo va avanti contro "i terroristi", mentre il Cremlino rivendica il diritto di inviare i propri ’peacekeeper’ secondo le norme internazionali, come ha riferito l’ambasciatore russo all’Onu, Vitali Ciurkin. L’articolo 51 della Carta dell’Onu "prevede l’autodifesa e noi - ha aggiunto - lo abbiamo applicato nel conflitto nel Caucaso nel 2008".
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Truppe alla frontiera. Le truppe russe impegnate nelle manovre militari a ridosso dell’Ucraina si sono spinte ad appena un chilometro dalla frontiera. Mentre i filorussi dell’Ucraina orientale hanno approvato il quesito per il "referendum" che vorrebbero svolgere l’11 maggio nonostante gli scontri a fuoco tra insorti e forze fedeli a Kiev: "Sostieni - recita il testo - l’atto di indipendenza della Repubblica di Donetsk?"
Cpi apre inchiesta preliminare. Intanto il procuratore della Corte penale internazionale dell’Aia, la giurista gambiana Fatou Bensouda, ha deciso di aprire un’inchiesta preliminare sui crimini commessi in Ucraina negli ultimi tre mesi del regime di Viktor Yanukovich.


CORRIERE.IT
Spari, un elicottero abbattuto, check point violati, accuse reciproche. E sette osservatori dell’Osce rapiti dai filorussi a Sloviansk, nell’est dell’Ucraina: si trovavano a bordo di un pullman sul quale viaggiavano anche cinque militari ucraini. Il mezzo è stato fermato da un gruppo di sconosciuti e i passeggeri, compreso l’autista, condotti all’interno di uno degli edifici di Slavyansk occupati dai ribelli filorussi. Non ci sono italiani tra loro.
La tensione non accenna quindi a placarsi in Ucraina. Nemmeno a parole: la Russia «vuole la terza guerra mondiale». È l’inquietante affermazione del premier ucraino ad interim, Arseni Iatseniuk: «Tentativi di aggressione militare sul territorio ucraino da parte della Russia - ha detto Iatseniuk - porteranno a un conflitto armato nello spazio europeo. Il mondo non ha dimenticato la seconda guerra mondiale e la Russia vuole già iniziare la terza. Tutta la responsabilità per l’aggressione sul territorio ucraino e per la minaccia alla stabilità e alla sicurezza internazionali - ha concluso il premier ucraino - è della Russia». Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in visita a Seul, ha parlato con i leader dei Paesi del G7 e dell’Ue in teleconferenza per discutere di nuove sanzioni contro la Russia: tutti gli interpellati, tra cui anche il premier italiano Renzi, si sono mostrati d’accordo per nuove sanzioni. Un nuovo vertice è previsto a breve.
shadow carousel
Sale la tensione ai chek point nell’est del paese


Renzi incontra premier ucraino

Intanto, sabato, a Roma, Matteo Renzi incontrerà , a Palazzo Chigi, il premier ucraino Arseni Iatseniuk, che poi incontrerà anche il Papa.
Sulla delicata situazione interviene direttamente anche la cancelliera Angela Merkel, che ha espresso la sua profonda inquietudine in una telefonata al presidente russo Vladimir Putin: lo ha detto il suo portavoce Steffen Seibert, precisando che la Cancelliera ha aggiunto di aspettarsi che il governo di Mosca lavori per l’attuazione degli accordi di Ginevra. E ha poi aggiunto: «Sostengo completamente le proposte per un’unione europea dell’energia», avanzate dal premier polacco Donald Tusk per affrancare progressivamente l’Ue dalla dipendenza energetica dalla Russia.

Sloviansk circondata da truppe di Kiev: filorussi non si arrendono

Truppe speciali di Kiev hanno circondato la città di Sloviansk, caposaldo dei filorussi dell’Ucraina orientale, «per impedire l’arrivo di rinforzi» ai pro-Mosca. Vasil Krutov, numero due dei servizi di sicurezza di Kiev ha assicurato che non ci sarà blitz in città per evitare vittime, mentre Mosca continua a muovere truppe presso il confine, tenendo vivi i timori di un’invasione militare. «Non ci arrenderemo, siamo pronti a difenderci e non consegneremo la città»: lo affermano i filorussi di Sloviansk.
Nella tarda mattinata di venerdì un elicottero militare ucraino Mi-8 è esploso in volo dopo essere stato colpito da armi da fuoco all’aerodromo di Kramatorsk, in Ucraina orientale. Lo fanno sapere alcuni media locali, tra cui l’agenzia Unian, secondo cui l’elicottero sarebbe stato colpito subito dopo il decollo e il pilota sarebbe riuscito a mettersi in salvo saltando giù. Conflitto aperto anche a Kramatorsk, almeno secondo l’agenzia russa Ria Novosti, secondo cui nella città dell’Ucraina orientale risuonano colpi di arma da fuoco e un blindato sarebbe in fiamme. L’invio di «un contingente internazionale di pace» in Ucraina non è per ora in agenda. Lo ha detto il consigliere diplomatico del Cremlino Iuri Ushakov, citato dall’agenzia Interfax.

Lavrov: «No a sanzioni unilaterali»

Mosca ha annunciato che non accetterà imposizioni «unilaterali» da parte degli Stati Uniti per la soluzione della crisi in Ucraina. «La Russia aiuterà il processo di de-escalation del conflitto sulla base del compromesso di Ginevra, ma sottolineo che non ci potranno essere nei nostri confronti richieste unilaterali», ha detto il capo della diplomazia russa, il ministro degli esteri Lavrov, in riferimento alla minaccia di nuove sanzioni contro Mosca fatta da John Kerry.
A una settimana dall’accordo internazionale di Ginevra per disinnescare la crisi ucraina «solo una parte (Kiev, ndr) sta mantenendo la parola data», aveva infatti ribadito il segretario di Stato Usa, accusando Mosca di continuare a «sabotare attivamente il processo democratico» attraverso azioni intimidatorie. «Non è possibile risolvere una crisi quando solo una parte è determinata a fare il necessario per evitare un confronto», ha sottolineato Kerry, ricordando come Kiev abbia dato seguito alle richieste russe, rispettando lo spirito e il contenuto degli accordi di Ginevra, mentre Mosca fino ad oggi «ha sistematicamente rifiutato di fare passi nella giusta direzione» ricorrendo all’intimidazione e alla propaganda per destabilizzare l’Ucraina. Dopo i recenti movimenti di truppe ai confini del Paese, «se la Russia continua in questa direzione - ha ammonito ancora Kerry - l’errore di Mosca non sarà solo grave ma anche costoso».

Borse in calo

Le borse europee restano negative, per le crescenti tensioni in Ucraina. L’incertezza nella regione è aumentata dopo che Kiev ha intensificato le operazioni militari nelle zone controllate dai miliziani filorussi armati. La peggiore e’ stata Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha lasciato sul terreno l’1,73%%. L’indice Ftse 100 a Londra perde lo 0,21%, il Cac 40 di Parigi cede lo 0,45% e il Dax 30 di Francoforte lascia sul terreno l’1%. L’Ftse Mib registra una flessione dello 0,98% Madrid segna un -0,83%.


DAGOSPIA Mosca alza i toni e Kiev si ritira. Per ora ha sospeso l’operazione militare lanciata a Sloviansk contro gli insorti filorussi. Il rischio che le truppe russe attraversino il confine è troppo alto. Il ministro della Difesa russo era stato perentorio, "siamo costretti a reagire alla macchina militare ucraina. Se oggi non sarà fermata porterà ad un gran numero di morti e feriti" ha detto Serghiei Shoigu. Alla frontiera i soldati si sono cominciati a scaldare nel primo pomeriggio. "E’ stato dato il via libera per l’uso della forza contro la popolazione civile ucraina. Dovevamo reagire a questo sviluppo", ha aggiunto.
LA CONTROFFENSIVA DELL ESERCITO UCRAINO CONTRO I FILORUSSILA CONTROFFENSIVA DELL ESERCITO UCRAINO CONTRO I FILORUSSI

In Ucraina dell’est, vicino al confine, la situazione è incandescente. A Sloviansk, da due settimane in mano ai filorussi, le forze armate ucraine sono arrivate con blindati ed elicotteri. Secondo il capo dei pro Russia, Viaceslav Ponomariov, da un lato le truppe di Kiev avrebbero attaccato con almeno 11 blindati, da un altro con sei blindati e due elicotteri. Hanno aperto il fuoco contro un posto di blocco e secondo il Ministero dell’interno di Kiev, sette filorussi sono rimasti uccisi. Ponomariov ha avvertito che i suoi sono "pronti a resistere" nonostante le loro armi siano "poche". Putin è furioso.

"Se il regime di Kiev ha cominciato davvero ad usare l’esercito contro i civili dentro il Paese, questo è senza alcun dubbio un crimine molto grave contro il proprio popolo", ha detto il presidente russo. Che ha promesso: "Ci saranno conseguenze per coloro che prendono queste decisioni a Kiev, anche nell’ottica dei rapporti interstatali tra Russia e Ucraina".
LA CONTROFFENSIVA DELL ESERCITO UCRAINO CONTRO I FILORUSSILA CONTROFFENSIVA DELL ESERCITO UCRAINO CONTRO I FILORUSSI

2. CRISI MOSCA-NATO, INTERCETTATI 2 AEREI RUSSI NEI CIELI OLANDESI
(TMNews) - Scena alla Top Gun nei cieli olandesi. I caccia dell’Alleanza hanno intercettato un paio di aerei militari russi, entrati nel loro spazio aereo: un’azione abbastanza di routine, ma che cade nel bel mezzo delle tensioni tra la Russia e la Nato sullo sfondo della crisi ucraina. Lo riporta la Cnn citando un funzionario olandese. Il maggiore Wilko Ter Horst ha detto che i militari hanno appreso che due bombardieri russi, dei TU-95, conosciuti con il soprannome di "orsi", erano entrati per mezzo miglio "nel nostro spazio aereo".

Una coppia di F-16 sono stati poi spediti per scortare gli aerei russi e "assicurare che uscissero fuori dal nostro spazio aereo", ha affermato Ter Horst. "Non è insolito", Ter Horst ha aggiunto. "A volte attraversano lo spazio aereo olandese".
LA CONTROFFENSIVA DELL ESERCITO UCRAINO CONTRO I FILORUSSILA CONTROFFENSIVA DELL ESERCITO UCRAINO CONTRO I FILORUSSI


3. UCRAINA: MEDIA, ALMENO 7 VITTIME TRA FILORUSSI
(ANSA) - Sono almeno sette le vittime filorusse dell’operazione militare sferrata oggi da Kiev nel sud-est:lo riferisce il quotidiano in lingua inglese Kiiv Post citando un ufficiale dei servizi di sicurezza ucraini. "I separatisti sono nel panico", ha aggiunto.

4. UCRAINA: MOSCA, STOP MACCHINA GUERRA O MOLTI MORTI
(ANSA) - ’’Se oggi non sara’ fermata la macchina militare essa portera’ ad un gran numero di morti e feriti’’: lo ha detto il ministro della difesa russo Serghiei Shoigu, riferendosi all’operazione lanciata da Kiev contro i secessionisti filo russi.





Roberto Fabbri per ‘Il Giornale’

Il re del cioccolato ucraino, Petro Poroshenko, ha il vento in poppa per diventare il prossimo presidente dell’Ucraina: i sondaggi gli attribuiscono il 48 per cento delle intenzioni di voto, mentre la sua più accreditata avversaria, la pasionaria dell’ormai sbiadita rivoluzione arancione Yulia Tymoshenko, non raggiunge il 15 per cento. Ma il ricco industriale, sostenitore della rivolta di Maidan che ha costretto all’esilio il vecchio sodale dei russi Viktor Yanukovich, potrebbe presto veder svanire il suo sogno come una bolla di sapone prima delle elezioni fissate per il 25 maggio. Ragioni di forza maggiore incombono: ragioni di guerra.
LAVROVLAVROV

Inutile girarci attorno. La strategia russa per intervenire militarmente in Ucraina e riaffermare l’egemonia regionale cui Mosca non intende rinunciare sta facendo il suo inesorabile corso.

Le mani sulla Crimea sono state messe e non saranno ritirate; il casus belli con Kiev nelle province orientali viene attivamente alimentato da professionisti russi inviati oltrefrontiera sotto copertura e se le forze armate ucraine provano a contrastarli Mosca si dice pronta a «difendere dai criminali i connazionali minacciati»: ieri erano in corso massicce «esercitazioni» e la tv dell’agenzia Reuters mostrava imponenti colonne di veicoli militari, trasporti truppe blindati e batterie lanciamissili in movimento nella zona confinale di Rostov.

Il ministro russo degli Esteri Sergei Lavrov ha chiarito che «se vengono attaccati cittadini russi si tratta di un attacco contro la Russia e se i nostri interessi in Ucraina saranno attaccati risponderemo come in Georgia nel 2008». Poi il tentativo di delegittimazione delle presidenziali del 25 maggio, che «sarebbero distruttive senza un’intesa coi filorussi».
PUTIN MEDVEDEV YANUKOVICHPUTIN MEDVEDEV YANUKOVICH

Quello militare non è il solo mezzo usato da Vladimir Putin per chiarire le proprie intenzioni rispetto all’Ucraina che Obama proclama (di malavoglia) di voler difendere: quello economico è altrettanto efficace. Mentre si cerca una data per un trilaterale Ue-Mosca-Kiev sul gas, giorno dopo giorno al Cremlino apprezzano l’evidente disagio degli europei rispetto all’applicazione di sanzioni contro la Russia. Ieri il ministro tedesco dell’Economia Sigmar Gabriel ha fornito una perfetta dimostrazione delle contraddizioni europee:
MILITARI UCRAINI A DIFESA DELLA BASE ATTACCATA DAI FILORUSSIMILITARI UCRAINI A DIFESA DELLA BASE ATTACCATA DAI FILORUSSI

«Nessuno - ha detto - vuole sanzioni economiche ma è chiaro anche che il governo federale, nel contesto europeo, non teme di comminarle». Da dove gli venga tanta chiarezza non si capisce: è assai più chiaro che l’economia tedesca (come quella di altri Paesi Ue, Italia inclusa) è strettamente interconnessa con quella russa e che le sanzioni danneggerebbero con la Russia anche chi le applicasse. Putin lo sa benissimo, e tira dritto.

Anzi, siamo ormai all’avvertimento diretto: secondo la stampa belga, Novolipetsk Steel (che impiega in Europa circa 2500 persone) ha inviato una lettera alla Commissione Ue e ai governi di Belgio, Francia, Italia e Danimarca, dove il gruppo russo dell’acciaio ha degli impianti, in cui minaccia «la chiusura temporanea o permanente degli stabilimenti in Europa».

In un simile contesto impressiona ma non stupisce lo stile gangsteristico con cui i «ribelli filorussi» del Donetsk gestiscono la vicenda del reporter americano (di origine russa e pare munito anche di passaporto israeliano) Simon Ostrovski.
FILORUSSI A SLAVIANSKFILORUSSI A SLAVIANSK ohn Kerry con il presidente Barack Obamaohn Kerry con il presidente Barack Obama

Già oggetto di minacce e violenze (documentate dalla Cnn) in Crimea, Ostrovski è stato picchiato e sequestrato. Il capo dei filorussi di Sloviansk, Viaceslav Ponomariov, ha confermato tranquillamente il rapimento e indirettamente il pestaggio («è in condizioni soddisfacenti») e ha accusato il giornalista di essere una spia dell’estrema destra ucraina. Washington esprime «grande preoccupazione», ma non muove un dito.

DRAGOSEI SUL CORRIERE DI STAMATTINA
MOSCA — La ripresa della cosiddetta «operazione antiterrorismo» da parte dell’esercito di Kiev non ha ottenuto il risultato di liberare gli edifici occupati dai filorussi nell’est del Paese ma ha innescato una nuova reazione di Mosca. Il ministro della Difesa russo Sergej Shojgu ha infatti annunciato l’inizio di manovre militari proprio sul confine ucraino, con uso di mezzi corazzati ed aerei e con il coinvolgimento di buona parte dei 35/40 mila uomini schierati da tempo in quel settore. Dall’altra parte Kiev starebbe utilizzando, a quanto afferma Mosca, 11 mila uomini, aerei e mezzi pesanti per smantellare le barricate e i posti di blocco messi in piedi da centinaia di civili che, secondo il governo ucraino e gli Stati Uniti, sarebbero appoggiati dai famosi «omini verdi», militari russi con uniformi senza insegne identificative.
Per ora Kiev ha comunque deciso di sospendere le operazioni militari a fronte di quella che potrebbe anche trasformarsi in una invasione. Non è chiaro se su consiglio dei partner europei, il governo sembrerebbe quindi orientato a non provocare ulteriormente il potente vicino. È evidente che l’uso delle forze armate in una situazione che è più da ordine pubblico potrebbe portare a conseguenze gravissime, con morti e feriti da una parte e dall’altra. Forse quello che Mosca aspetta per ripetere l’operazione Georgia, come ha ammonito mercoledì il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Nel 2008 il governo di Tbilisi pensò di poter «regolare» la situazione in Ossezia del Sud che da anni godeva di una indipendenza de facto. Ma non appena le truppe georgiane attaccarono, la Russia, che probabilmente seguiva tutto grazie ai satelliti, si mosse immediatamente: respinse gli attaccanti dall’Ossezia e penetrò profondamente in Georgia.
Ora la cosa potrebbe ripetersi in Ucraina dell’Est, dove moltissime persone hanno chiesto e ottenuto passaporto russo. Quindi oltre a ucraini che parlano russo, nella regione si trovano anche parecchi cittadini della Federazione Russa. Una azione sconsiderata dei militari, immagini televisive di blindati contro «pacifici» indipendentisti potrebbero scatenare la reazione e l’invasione. Vladimir Putin ha detto che, se confermato, l’invio dei militari contro i propri cittadini «sarebbe chiaramente un grave crimine». Mercoledì Lavrov aveva chiarito agli ucraini che qualsiasi attacco contro cittadini russi «è un attacco contro la Federazione Russa», al quale Mosca risponderebbe immediatamente.
Anche se sulla carta le forze armate ucraine hanno unità consistenti, nella realtà non avrebbero alcuna possibilità di fronteggiare un attacco ben condotto e ben coordinato (senza contare i reparti che si rifiuterebbero di sparare contro i «fratelli» russi). Gli esperti pensano che in pochi giorni tutto l’Est, lungo una linea da Kharkov a Dnipropetrovsk e poi lungo il fiume Dnipro fino a Zaporizhie, verrebbe occupato. La parte più industrializzata dell’Ucraina si staccherebbe.
Ieri ci sono stati almeno sette morti tra gli occupanti filorussi attaccati dalle forze ucraine. In un caso, nella cittadina di Mariupol, a liberare l’ufficio del sindaco sarebbero stati, secondo Kiev, «attivisti civili». Gli indipendentisti parlano di uomini mascherati che hanno fatto irruzione pestando tutti con pesanti bastoni.
Mentre considerano gli occupanti dell’Est terroristi, le autorità dicono invece di aver autorizzato i manifestanti pro Europa a rimanere negli edifici che tengono nella capitale da mesi. Lavrov ha ironizzato su questo fatto affermando che l’amministrazione americana è arrivata a sostenere che i manifestanti di Kiev in alcuni casi avrebbero «in affitto» gli edifici e le piazze occupate. «Una spiegazione semplicemente ridicola», ha commentato il ministro russo.
Fabrizio Dragosei

LOMBARDOZZI SU REPUBBLICA
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MOSCA .
La guerra è ormai questione di pochi metri. Caccia russi in formazione d’attacco sfiorano appena il confine dell’Ucraina lungo la costa del Mar d’Azov. Truppe speciali, carri armati, e colonne di blindati marciano su quella che era la strada delle vacanze oltre Taganrog fino alla frontiera dell’ex paese amico. Uno spiegamento di forze minaccioso che non viene nemmeno più spacciato attraverso l’ipocrita formula dell’esercitazione. Lo ha detto Putin, lo ha precisato nei dettagli il ministro della Difesa Shojgu: queste manovre sono una reazione e un avvertimento preciso al governo di Kiev.
Mosca reagisce così al tentativo dell’esercito ucraino di liberare con la forza le sedi governative e i villaggi occupati dai cittadini filo russi del Donbass che chiedono un referendum sullo status dell’Ucraina. Ieri l’assalto è scattato nella cittadina industriale di Sloviansk. Militari ed elicotteri hanno cercato di spezzare i blocchi che da tre settimane isolano questa roccaforte filorussa dal resto del Paese. Si è combattuto a lungo, anche per le strade. Ci sono stati cinque morti, forse sette, in un contesto dove è sempre difficile avere delle notizie non viziate dalle invenzioni della propaganda incrociata. Putin in persona ha definito l’attacco: «Un altro grave crimine commesso da Kiev, che avrà conseguenze molto serie». La prima è quella delle grandi manovre, la seconda è facile da immaginare. «I nostri soldati agiranno molto molto vicini alla frontiera – spiegava più tardi Shojgu – siamo pronti a fermare l’attacco degli ucraini contro il loro stesso popolo».
La reazione russa ha comunque consigliato a Kiev un’altra pausa. I soldati hanno allentato la morsa su Sloviansk e il ministro degli interni Avakov ha ammesso che «l’operazione è stata sospesa a causa della presenza di truppe russe alla vicina frontiera». Anche a Marjupol, cittadina portuale che i soldati russi inquadrano già con i loro binocoli, c’è stata una brusca ritirata strategica. Senza fare vittime, l’esercito ucraino aveva ripreso in mattinata la sede del municipio innalzando la propria bandiera nazionale gialloblù.
Ma i “liberatori” sono stati circondati da milizie filorusse decise a combattere e comandate da “omini verdi” inquietantemente simili a quei militari russi mascherati già visti in azione in Crimea. Scambio di minacce reciproche, qualche colpo in aria, poi l’ordine da Kiev di rimanere prudenti. In serata il tricolore russo tornava a sventolare sul municipio del porto ucraino.
E nel resto della regione i filorussi esultano, convinti che la dimostrazione di forza di Mosca stia paralizzando ogni possibilità di reazione da parte di Kiev. Il governo “rivoluzionario” ucraino è comunque in gravi difficoltà. Una delle zone più popolose e ricche del Paese è difatti in ostaggio della rivolta dei
filorussi. Il tutto mentre si avvicina la data del 25 maggio in cui si dovrebbero svolgere le elezioni presidenziali per trovare un sostituto a Yanukovich, destituito dalla Piazza e fuggito in Russia. Mosca ha come primo obiettivo proprio il rinvio di questo voto. Vorrebbe prima la trasformazione dell’Ucraina in uno Stato federale. Il braccio di ferro è tutto qui.
Né per il momento Putin sembra preoccuparsi molto delle reazioni americane. Obama, durante la sua visita di Stato in Giappone, ha di nuovo minacciato ulteriori sanzioni economiche in caso di ulteriori escalation sul terreno. Ma probabilmente, in segreto, le diplomazie continuano a trattare. Si cerca
di intimorire Mosca ma anche di tenere a freno la voglia di agire di Kiev. Non a caso, forse proprio dopo pressioni precise da Mosca, i filorussi del capoluogo del Donbass, Donetsk, hanno liberato il giornalista americano Simon Ostrovskij “trattenuto” da due giorni dalle milizie locali. Volevano utilizzarlo per uno scambio di prigionieri con Kiev. Poi Obama si è rivolto direttamente a Putin e i ribelli di Donetsk hanno immediatamente deciso di ubbidire. Che ci siano o meno militari russi già in Ucraina diventa ormai una questione relativa. Le sorti della crisi sono più che mai in mano a Mosca e ai suoi soldati sempre più vicini alla linea di confine.

STAMPA.IT
«Ci sarà un segnale forte del G7 a Mosca». Lo dicono fonti diplomatiche dopo la conference call tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e i leader europei del G7 . I leader di Gb, Usa, Francia, Germania e Italia, David Cameron, Barack Obama, Francois Hollande, Angela Merkel e Matteo Renzi, hanno evidenziato la possibilità di adottare ulteriori sanzioni contro Mosca per il deterioramento della situazione in Ucraina. Lo rende noto un comunicato dell’Eliseo.
L’accordo di Ginevra del 17 aprile scorso tra Usa, Ue, Russia e Ucraina «deve rimanere come base, ma tutti abbiamo visto che negli ultimi giorni la situazione è peggiorata - hanno sottolineato le fonti - Quindi questo va tenuto presente e dal G7 arriveranno a Mosca segnali forti». Nei prossimi giorni continueranno dunque i contatti in ambito G7, hanno detto ancora le fonti, sottolineando come la conference call di oggi sia stata «importante per confermare l’intesa di tutti» sulla crisi ucraina.
Intanto la tensione in Ucraina resta alta. L’operazione militare contro i filorussi «prosegue» nel sud-est del Paese mentre la Russia rivendica il diritto a inviare i propri peacekeeper per autodifesa. Si combatte a Kramatorsk. Nella città dell’Ucraina orientale risuonano colpi di arma da fuoco e un blindato sarebbe in fiamme. Stando alla testata Novosti Kramatorska, si sono sentite due esplosioni all’aerodromo della città, che sarebbe circondato da uomini armati, e dove - secondo alcune fonti - un elicottero è esploso al momento del decollo perché colpito da armi da fuoco. La Russia «vuole la terza guerra mondiale», dice il premier ucraino ad interim, Arseni Iatseniuk, citato dall’agenzia Interfax.
SETTE OSSERVATORI OSCE RAPITI DAI FILORUSSI
A Sloviansk, nell’est dell’Ucraina, sette osservatori dell’Osce sono stati rapiti dai filorussi: lo afferma il ministero dell’Interno di Kiev.
NUOVE AMMONIZIONI DAGLI USA
A una settimana dall’accordo internazionale di Ginevra per disinnescare la crisi ucraina «solo una parte (Kiev, ndr) sta mantenendo la parola data». Lo ha ribadito il segretario di Stato Usa John Kerry, accusando Mosca di continuare a «sabotare attivamente il processo democratico» attraverso azioni intimidatorie. «Non è possibile risolvere una crisi quando solo una parte è determinata a fare il necessario per evitare un confronto», ha sottolineato Kerry, ricordando come Kiev abbia dato seguito alle richieste russe, rispettando lo spirito e il contenuto degli accordi di Ginevra, mentre Mosca fino ad oggi «ha sistematicamente rifiutato di fare passi nella giusta direzione» ricorrendo all’intimidazione e alla propaganda per destabilizzare l’Ucraina. Dopo i recenti movimenti di truppe ai confini del Paese, «se la Russia continua in questa direzione - ha ammonito ancora Kerry - l’errore di Mosca non sarà solo grave ma anche costoso».
LA REPLICA DI LAVROV
Mosca non accetterà imposizioni «unilaterali» da parte degli Stati Uniti per la soluzione della crisi in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Sergei Lavrov incontrando alcuni diplomatici. «La Russia aiuterà il processo di de-escalation del conflitto sulla base del compromesso di Ginevra, ma sottolineo che non ci potranno essere nei nostri confronti richieste unilaterali», ha detto il capo della diplomazia russa, in riferimento alla minaccia di nuove sanzioni contro Mosca fatta dal segretario di Stato Usa, John Kerry. Il ministro degli Esteri russo accusato gli Stati Uniti di voler diffamare la Russia e ha definito i toni del segretario di Stato americano, John Kerry, sulla crisi ucraina inaccettabili. Lavrov ha avvertito che “la potenza della propaganda statunitense ’mirava’ a macchiare la Russia, accusando ingiustamente chi protesta contro le azioni illegali delle autorità (di Kiev ndr.) che stanno cercando di mettere al bando i russi, affermando che tutti i russi e russofoni dovrebbero essere uccisi’’.
MERKEL TELEFONA A PUTIN
La cancelliera Angela Merkel ha espresso la sua profonda inquietudine sulla situazione in Ucraina in una telefonata al presidente russo Vladimir Putin: lo ha detto il suo portavoce Steffen Seibert, precisando che la cancelliera ha aggiunto di aspettarsi che il governo di Mosca lavori per l’attuazione degli accordi di Ginevra.