Angela Vitaliano, il Fatto Quotidiano 25/4/2014, 25 aprile 2014
PRESIDENZIALI, BUSH SOGNA MA LA MAMMA NON VUOLE
Non c’è che dire, l’attività preferita della famiglia Bush è quella di “correre” ma non per sport, bensì per diventare presidenti. Dopo George padre, prima, e George figlio, poi, ecco che un altro “maschio” della dinastia sembra pronto per la residenza di Pennsylvania Avenue: Jeb. Per chi non lo conoscesse, basta tornare indietro con la memoria alle elezioni presidenziali del 2000, vinte da George Bush contro Al Gore, grazie a 500 voti in più la cui legittimità resta dubbia, nello stato della Florida, il cui governatore era, appunto, il fratello minore John Ellis, detto Jeb. Del suo ruolo nella “manipolazione” del risultato elettorale si è sempre parlato senza, però che la sua immagine politica ne risentisse a sufficienza da non farlo essere rieletto, per un secondo mandato, cosa che nessun repubblicano era riuscito a fare, nello stesso Stato, prima di lui.
DAL 2007, anno dell’elezione di Barack Obama e suo ultimo come governatore, di Jeb si è tornati a parlare, con una certa frequenza, come possibile front runner repubblicano per le elezioni del 2016. Un’evenienza che, Barbara Bush, sua madre, donna con pochissimi peli sulla lingua, aveva liquidato, durante un’intervista, lo scorso gennaio, con un “per carità, ci sono già stati abbastanza Bush”. E se lo dice una madre ci sarebbe da crederle. La tentazione, però, c’è e Jeb lo ha confermato mercoledi, nel corso di un evento di beneficenza al quale ha preso parte a New York. Ad una domanda specifica sulla questione, il repubblicano ha risposto senza troppi indugi “sì, sto pensando di correre per la presidenza”. Decisione, che a quanto sembra, prenderà dopo le elezioni di medio termine del prossimo novembre. Alla sua risposta, la sala, con circa 200 ospiti che avevano pagato delle cifre cospicue per pranzare con lui, è letteralmente impazzita, con una standing ovation - tutti in piedi ad applaudire
- di diversi minuti. “Qualcuno può chiamare mia madre e farle sentire quest’ applauso?”, ha commentato allora Jeb, nella speranza che la madre possa ancora cambiare idea. La signora Barbara, al microfono di Matt Lauer della NBC era stata, infatti, lapidaria: “Penso che questo sia un grande paese con tante grandi famiglie e non solo 4 o 5 nomi che contano. Ci sono persone lì fuori che sono estremamente qualificate e abbiamo avuto già abbastanza Bush”. Jeb, tuttavia, che in altre occasioni aveva fatto capire di non essere completamente d’accordo con sua madre, ora ha deciso che il suo motto preferito è “non c’è due senza tre”. I repubblicani, con Bush III potrebbero, probabilmente , recuperare parte del voto “latinos” dal momento che l’ex governatore sta spingendo, come altri repubblicani, per la riforma dell’immigrazione che consentirebbe a milioni di irregolari di superare la propria condizione di illegalita’.