Michele Serra, la Repubblica 25/4/2014, 25 aprile 2014
CORSIVI
Ognuno, specie se vive in mezzo agli altri, ha i suoi sondaggi, certo più approssimativi, quanto alle percentuali, di quelli “scientifici” che pullulano in questi giorni, ma forse più precisi qualitativamente. Dai miei sondaggi emerge che Cinque Stelle raccoglierà in prevalenza — e mi scuso per l’approssimazione sociologica — il voto dei meno garantiti, dei precari, dei giovani, di chi si sente, al tempo stesso, meno rappresentato e meno tutelato. Di chi è più debole socialmente e culturalmente. È esattamente il mare nel quale ha pescato, per un paio di secoli, ciò che chiamiamo “sinistra”. E dunque, al netto delle scempiaggini messianiche di uno dei due leader, dell’aggressività assordante di quell’altro, dell’intolleranza fanatica del manipolo di centurioni via web, il grillismo si conferma, nella sostanza, una reazione popolare alla crisi (di lungo corso, e Renzi non c’entra) della sinistra. Un segno della sua sconfitta e/o del suo snaturamento. Non una sua “costola”, come ebbe a dire, sbagliando gravemente, D’Alema della Lega. Ma una nuova “cosa” politica destinata a crescere ed espandersi quanto più la sinistra perde forza e identità. Grillo, questo, lo sa benissimo: per questo Renzi e il Pd sono i suoi veri e unici nemici. Buon 25 aprile a tutti.