Paolo Conti, Corriere della Sera 25/4/2014, 25 aprile 2014
«LA SCRIVANIA DEL CONTRATTO? HA FATTO DA ARREDO ANCHE NELLE FICTION»
La storia di Porta a porta comincia il 20 gennaio 1996. Da allora Silvio Berlusconi è stato ospite 46 volte. Ieri è stata la 47°, la prima del 2014. Per chi ama percentuali e cifre, Berlusconi è stato dunque presente dal lontano gennaio 1996 al dicembre 2013 per 2,5 (periodico) volte per ciascuno dei 18 anni (quindi escluso il corrente 2014) durante la storia della «terza Camera della Repubblica» diretta da Bruno Vespa. Un dato imparagonabile con qualsiasi altro uomo politico italiano semplicemente perché nessun altro esponente della nostra scena pubblica ha resistito in questo lungo periodo quanto lui: Silvio Berlusconi.
Un rapporto fortissimo, granitico, quello tra Vespa, il suo salotto tv e Berlusconi. Così solido da scatenare violente polemiche, come accadde per esempio l’8 maggio 2001 quando Berlusconi firmò il famoso «Contratto con gli italiani» su una immensa scrivania di mogano di sapore ministeriale. Che fine ha fatto? «Fa parte dell’attrezzatura storica del centro di produzione di via Teulada, chissà in quante altre trasmissioni o sceneggiati è apparsa e apparirà ancora», racconta Antonella Martinelli, co-autrice di Porta a porta dalla sua nascita, considerata il braccio destro di Vespa. La scrivania (pezzo storico del centro di produzione inaugurato nel 1957, regno di Antonello Falqui e Mina come di Vespa e Santoro) riapparve per un attimo, ironicamente piena di ragnatele, nel giugno 2005 durante la millesima puntata della trasmissione, «spolverata» dal maggiordomo Paolo Baroni. E che ne è del cavalletto che sosteneva il 18 dicembre 2000 la cartina dell’Italia con le «Grandi opere» in cantiere, tra cui il Ponte sullo Stretto? «Il cavalletto è ancora lì, al suo posto, dietro le quinte, lo abbiamo utilizzato altre volte, naturalmente cambiando i fogli...».
In una consuetudine così lunga nel tempo, lo staff della trasmissione ha imparato i ritmi e i gusti dell’uomo. Per esempio la scelta di sedersi sempre a sinistra dello schermo, quando gli ospiti d’onore di solito stanno a destra. La passione per i piccoli babà inseriti nel vassoio dei dolci per gli ospiti subito dopo la trasmissione, forniti da una pasticceria vicina. L’abitudine di salutare i tecnici e anche il pubblico in sala prima della registrazione o la diretta: «In questo Matteo Renzi somiglia indubbiamente molto a Berlusconi». In diciotto e più anni, Antonella Martinelli assicura di non aver mai visto un Berlusconi depresso o giù di tono: «Forse qualche volta arrabbiato, irritabile, ma mai abbattuto. Lo ricordo diverso dal solito, credo fosse il 1997, quando ospitammo a sorpresa Mike Bongiorno. Alla fine accompagnò il presentatore in camerino quasi con deferenza, lo aiutò a portare una borsa che Mike aveva con sé. Quella volta vedemmo un Berlusconi davvero irriconoscibile». Ieri, la prima apparizione da Vespa del 2014. Come l’ha trovato, Antonella Martinelli? «In ottima forma. Combattivo. E c’era un gran clima di attesa, sia ai cancelli di Teulada che nei corridoi...». La Rai è un impero dei segni. Ed è lo specchio della politica... Si sa.
Paolo Conti