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 2014  aprile 25 Venerdì calendario

COMUNISTI, DELUSI, NOSTALGICI: I DUBBI DEL POPOLO DI TSIPRAS

Un fantasma s’aggira per l’Euro­pa: la lista Tsipras. Promotori un bouquet tra i più profumati della società civile. Intellettuali, mae­stri di pensiero, coscienze critiche del­la nazione: l’immancabi­le- in simili pu­gne - Gustavo Zagrebelsky, Paolo Flores d’Arcais, An­drea Camille­ri, Barbara Spi­nelli, il dotto­re Ingroia, Mi­chele Serra, Curzio Malte­se. Chi sia Tsi­pras è presto detto: Alexis Tsipras, gre­co, classe 1974, leader del partito co­munista Syri­za ,
planato da noi per «unire e non divide­re » la sinistra radicale italia­na al momen­to «divisa e er­rante ». In quanto a coloro che s’apprestano a votare la Li­sta, per farse­ne una idea ba­sta scorrere l’elenco dei sottoscrittori dell’Appello (23.866 fir­me ufficiali. Ma ho contato una tale quantità di doppioni, triploni e quadru­ploni che come per ricchezza e santità, metà della metà).
IL RITORNO DEI COMUNISTI
Cominciamo da Federico Brunini da Firenze che ci ha fornito l’incipit. Che è poi l’incipit del Manifesto del Par­tito Comunista di Marx e Engels. Bruni­ni è l’­apripista di una schiera di firmata­ri che vedono nella Lista la fiammata di ritorno del Cln e del Pci (anche in visio­ne guevarista): «Fischia il vento... final­mente!!! » (Salvatore Oliverio - Cutro), «Scarpe rotte, eppur bisogna andar» (Paolo Rucci),«Resistenza-resistenza­resistenza... e poi una botta a tutto e si cambia!» (Teresina Pognant Airassa -San Giorio di Susa). « Hasta la victoria siempre! » (Rita Vizio- Cuneo), « El pue­blo unido jamas sera vencido » (Mara Al­berti - Massa), « Adelante siempre com­paneros!
» (Fulvio Santini - Camaiore), «Potremo alzare nuovamente il pugno al cielo! Hasta siempre rivoluzionari d’Europa!» (Diego Sassaroli - Jesi). E poi: «Proletari di tutto il mondo unite­vi » (Patrizia Doretti - Firenze) per fini­re con «Avanti o popolo!» (Yohannes Pagliano - Vercelli) e «Viva il comuni­smo! » (Mario Rosario Lenzi - Belvede­re Marittimo).
IL DILEMMA SOCIETÀ CIVILE
Molte le richieste di garanzie: «Però, per favore,non ripetiamo l’esperienza delle liste Ingroia!»(Maria Mello-Love­re), «Mi raccomando, molta attenzio­ne ai parchi e ai boschi» (Massimo Di Duca - Bracciano), «Esigo che Flores d’Arcais citratti con il rispetto dovuto» (Massimo Sabbatini - Roma), «Pari di­gnità orizzontale e verticale» (Claudio Scala- Bressanone), «Spero che la lista non sia solo della “società civile” che a volte è molto peggio dei propri rappre­sentanti politici» (Dario Marini - Ro­ma). Alessio Nanni da Cortona che ade­risce ma a una condizione, che la Lista faccia «un salto di qualità inserendo co­me obbiettivo la “Liberazione Anima­le”. O la sinistra ancora è ancorata a tesi antropocentriche della superiorità del­la Razza Umana a scapito di quella Ani­male? ».
Non mancano le perplessità sulla stessa società civile: «Vorrei sottolinea­re che “società civile” è una espressio­ne svuotata del significato etico- mora­le » (Ugo Colonna - Roma), «Anche la società civile talvolta è autoreferenzia­le e lontana dalla sofferenza sociale» (Ester Prestini - Milano). Quando pro­prio non ci si va giù pesante, come è il caso di Gianmario Dal Molin, da Fel­tre: «Ottima la scelta del greco, un po’ meno quella di taluni personaggi “radi­cal chic” (Flores d’Arcais, Camilleri ecc.) che presumibilmente vorranno anch’essi diventare eurodeputati».
TSIPRAS CHI?
Alexis Tsipras divide. C’è chi trova «orribile la sigla della lista (Tsipras sem­bra un medicinale..!?)» (Alberto Ma­ganzini- Riva del Garda). A quanti, pur aderendo, chiedono: «Grati se voleste dirci di più sul pensiero di Tsipras, del quale non sappiamo nulla» (Cristina Simonini), o «Confesso di non sapere chi è A. Tsipras» (Armando Ferrero- Al­ba) i militanti rispondono marxistica­mente: «È un vero figlio del popolo» (Marina Orso - Roma), cabarettistica­mente: «“Senti,senti ’sto Tsipras.Dim­me a Sergio, com’è?” “Greco”»(Enrico Sitta- Roma) o scatologicamente: «Vo­lo interno Atene Creta. Nei sedili da­vanti a me la famiglia Tsipras. Alexis, la moglie, figlia piccolissima che, natural­mente, ha fatto uso del pannolino (non idrico, per intenderci). Lui, discreta­mente, ha fatto il suo dovere di padre. Uno che quando serve, con umiltà, fa quello che si deve fare quando c’è della c@cc@da pulire, mi sembra più che adatto» (Andrea Anichini).
CONSIGLI DAL BASSO
Foltissima, poi, la schiera degli esper­ti e consulenti: scrive Raffaele Guarino da Bologna che bisogna «Ricostruire una politica della fiducia attraverso confronti che configurino un modello di sviluppo che per centro non abbia lo sfinimento dell’umano». Più concreto Carlo Luigi Caccialanza da Maggia: «Dobbiamo cambiare il motto delle olimpiadi e fare in modo che la nostra vita sia non più in alto, più veloce, più forte, ma più profonda, calma e dolce». Più realista Gabriele Attilio Turci da Forlì: «Ritrovare il senso di una comu­ne strategia perché qui non c’è un Ke­renskij a mezzo servizio che possiamo levar di sella quando vogliamo». Un po’ depresso Aldo Chirico da Battipa­glia: «Se potessi esternare il flusso di pensieri che da tanti anni mi ingombra­no la mente, capireste i motivi del mio scetticismo. Procedamus ».
Alla riflessiva Giovanna Colomo da Aidomaggiore («La modifica dell’esi­stente può partire solo con l’azione del­la parte più consapevole della colletti­vità che deve farsi carico della consape­volizzazione di chi ancora non è tale») risponde Alberto Voltolini da Trento: «È giunto il momento che tutti diventia­mo umani ».Anche perché,come preci­sa Antonio Accordino da Casa Milaz­zo: «Uomo, quello che sprechi è la tua esistenza, la tua opulenza, è una strage quotidiana che marchi nella geografia umana». Sempre che non abbia ragio­ne Maria Luisa Sanfile da Almese: «Re­sto convinta che l’uomo sia l’espressio­ne di un con­cetto imperfet­to ».
In quota ro­sa motivazio­ni e consigli hanno tratti più intimisti. Per Claudia Fi­lippi da Cu­neo «Questa candidatura rappresenta un raggio di so­le e una bocca­ta d’aria fre­sca nel malin­conico, scon­solante, depri­mente, nebu­loso, irrespira­bile panora­ma della sini­stra italiana». Più in alto pa­re volare Isa­bella Bet da Villa Carcina: «I colori sono gli amori. Gli amori sono esplosioni di vita. La pace è evoluzione. Conoscenza e sapere il futuro». Di sicu­ro p­iù concreta Graziella Felice di Mon­talto Uffugo alla quale «i punti di svilup­po » le sembrano ottimi «per guardare ad un nuovo modello di sviluppo».
SENTIMENTI E CALCOLI
Chi meglio sintetizza le ragion del­l’adesione e del voto è Michele Carofi­glio da Bologna: «Sto cercando qualcu­no qualcosa un rampino un aggancio un gancio una stringa da scarpe un qualcosa cui aggrapparmi per fare qualcosa anche minima anche massi­ma non so ma fare le tossine permeano osmoticamente la pelle a corrosione acida di muscoli e pensieri e sogni a non fare a stare lì a guardare ombre co­lorate di­morte portatori non sani di di­sperazione subita ».Però c’è chi da ben altro è mosso, come Salvatore Granata da Legnano: «Per dimenticare i Berti­notti, che faceva il comunista col culo dei lavoratori». Aderisce burocratica­mente Paolino Perotti da Pavia: «So­stengo la lista in oggetto». E, nel ricor­do di un certo film con Totò e Peppino, Maria Lorrai da Santa Maria Navarre­se «apponendo con convinzione la mia firma tramite la mia firma». Ma non tutti, non Vincenzo Pellegrino da Rovigo, ad esempio, riescono ad aderi­re al primo colpo: «Preciso che ho già sottoscritto l’appello al n˚ 10972 ma nelleFAQ(la n˚ 3) sul sito ufficiale tro­vo l’indicazione: “ Chi ha già firmato su Micromega è inviato a registrarsi nuo­vamente, per rispettare la normativa sulla privacy” senza alcuna specifica su prima di quale n˚ di sottoscrizione sia necessaria la re-iscrizione!».
All’insieme dei firmatari sembrereb­be rispondere Gabriele Pacchierini da Firenze: «Forza ragazzi lasciamo per­dere tutte le minchiate e buttiamoci a capofitto in questa avventura».