Luca Gualtieri, MilanoFinanza 24/4/2014, 24 aprile 2014
BLACKROCK SI SGONFIA NEL MONTE
Per una società di gestione si tratta di una prassi assai comune, ma l’attenzione mediatica rivolta alla partita Monte dei Paschi ieri ne ha fatto il caso del giorno.
BlackRock è sceso dal 5,75 all’1,88% della banca senese, liquidando sul mercato il 3,87%, una quota che agli attuali prezzi di borsa vale circa 108 milioni di euro. Il gestore Usa era entrato con prepotenza nella partita Mps salendo al 5,75% lo scorso 18 marzo, giorno in cui la Fondazione aveva collocato il 12%. Nelle sale operative si è perfino rincorso il rumor secondo cui la quota in mano agli americani si attestasse all’8,5%. Tanto più che la direttiva europea Trasparency (recepita da Consob nel 2012) permette ai gestori di avvalersi dell’esenzione dall’obbligo di comunicare partecipazioni tra il 2 e il 5% del capitale. Giallo a parte, il blitz è stato letto come una rivoluzione negli assetti proprietari del Monte, trascurando però che l’ottica di investimento di un gestore è spesso di breve periodo. E difatti, come segnalato ieri dalla Consob nelle comunicazioni sulle partecipazioni rilevanti, martedì 15 aprile BlackRock è calato dal 5,75 al 3,229% del Monte.
Secondo Bloomberg poi martedì 22 la partecipazione sarebbe stata ulteriormente assottigliata all’1,88%, ripartito tra Blackrock Fund Advisors (0,97%), BlackRock Group Limited (0,66%) e BlackRock Asset Management (0,25%). Guardando il corso del titolo in borsa nel periodo in esame si desume che la plusvalenza, se c’è stata, è risultata minima. Qualcuno potrebbe poi far maliziosamente notare che l’ulteriore limatura è avvenuta subito dopo l’annuncio del maxi aumento di capitale da 5 miliardi, deliberato dal consiglio di amministrazione di venerdì 18. È difficile dire se la quota raggiunta martedì sarà mantenuta o se la discesa nel capitale della banca continuerà anche nelle prossime settimane. Di certo, in caso di sottoscrizione pro quota della ricapitalizzazione, il gestore dovrà mettere sul piatto 94 milioni di euro.
Anche se alleggerita, la partecipazione fa ancora di BlackRock uno degli azionisti forti del Monte e tra i grandi protagonisti della finanza italiana. Negli ultimi mesi infatti il gestore Usa si è aggiudicato il 5% di Intesa Sanpaolo, il 5,24% di Unicredit e il 6,85% del Banco Popolare, senza considerare le partecipazioni già detenute in Ubi Banca e negli altri istituti di credito quotati a Piazza Affari.
Tornando al Monte, l’attenzione del mercato resta concentrata sull’aumento in arrivo.
Come detto, venerdì 18 il cda del Monte ha alzato l’importo dell’operazione, portandolo da 3 a 5 miliardi. L’offerta dovrebbe partire a metà giugno e chiudersi a metà luglio, come confermato dall’amministratore delegato Fabrizio Viola dopo la riunione del cda. Il banchiere ha anche spiegato che la banca potrà «confermare l’impegno di rimborsare, nel 2014, 3 miliardi dei Monti bond» e che l’aumento permetterà inoltre di garantire che la banca «non sarà nazionalizzata», ha concluso Viola.
La mossa del management ieri è stata particolarmente apprezzata da Goldman Sachs che ha alzato il rating sul titolo da sell a neutral con prezzo obiettivo a 0,23 euro (le azioni quotano a 0,25). Per gli analisti l’innalzamento dell’importo è stato una mossa «logica: la nostra analisi indica che la vulnerabilità della qualità dell’attivo della banca era relativamente maggiore rispetto a quella dei peer per via di una posizione patrimoniale di partenza più bassa e non per via della struttura del suo libro prestiti». Ora Goldman Sachs stima un common equity tier 1 ratio 2013 in salita al 10,4% dall’8%, «più in linea con altre banche italiane come Ubi e Banco Popolare». Inoltre, un esito favorevole dell’asset quality review e degli stress test lascerebbe spazio a un’accelerazione nel rimborso integrale dei Monti bond, che per gli esperti sarebbe «positiva» in quanto consentirebbe a Mps di terminare presto il piano di ristrutturazione e di riconquistare una certa flessibilità di bilancio. Ad ogni modo, Goldman vede per il titolo un margine di rialzo «limitato alla luce della valutazione alta: sulla base delle nostre stime al 2017, l’azione scambia a 9,8 volte l’utile per azione, 8,6 volte sui target della banca, rispetto alla media delle banche europee su cui abbiamo copertura di 8,4 volte». Anche sulla scia di questo report in Piazza Affari il titolo ha guadagnato il 3,13% a 0,25 euro.
Luca Gualtieri, MilanoFinanza 24/4/2014