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 2014  aprile 24 Giovedì calendario

L’ATTORE-CANDIDATOCENSURATO DALLA RAI “È UNA PRESA IN GIRO”

[Intervista a Ivano Marescotti] –

Tagliato via senza riguardi. Non solo per lui, che in quella fiction ha prestato la sua opera di attore noto e stimato, ma soprattutto per i telespettatori, costretti a seguire gli sviluppi di una storia incongrua in cui, a un certo punto, succede che un personaggio esca di scena senza un perché. Vittima d’improvvisa sparizione, dovuta alle norme sulla par condicio, Ivano Marescotti, candidato a Strasburgo per la lista «L’altra Europa con Tsipras», tuona dalla tribuna di Facebook contro la Rai colpevole di aver sforbiciato le sequenze che lo riguardavano nella fiction «Una buona stagione»: «È una presa in giro, hanno levato il mio nome e tutte le mie scene, in spregio alla storia narrata, agli altri attori, agli sceneggiatori, ai registi, e in primo luogo al pubblico e all’intelligenza umana».
Allora Marescotti, ci racconta come è andata?
«Prima mi hanno fatto pressioni per farmi dimettere dalla candidatura, ma io a ritirarmi dalla politica non ci penso nemmeno. A marzo è stato chiaro e pubblico che mi sarei proposto per le elezioni europee, nessuno mi ha chiamato, so che altri, invece, anche in passato, hanno ricevuto telefonate, per esempio Cristiana Capotondi».
E poi che cosa è successo?
«Dalla Rai sono tornati alla carica, sempre indirettamente, cioè parlando con il mio agente, a cui continuavano a dire che, se non mi fossi ritirato, avrebbero dovuto tagliare. Volevano anche che gli mandassi il nullaosta.... E dire che la fiction era lì pronta da 2 anni».
Che ruolo interpretava?
«Il padre della protagonista, una figura all’improvviso cancellata dalla vicenda. Un sopruso, un’idiozia, anche un danno d’immagine, per me e per quelli con cui ho recitato, prima fra tutti la mia partner Anna Melato... tutta quella parte della storia è andata a farsi benedire».
Adesso che cosa farà?
«Nel contratto c’è scritto che gli interpreti, una volta consegnato il prodotto, non possono più intervenire, la fiction è di proprietà della Rai, possono farne quello che vogliono, anche senza autorizzazione».
Nel frattempo, su un altro canale Rai, lei era serenamente in onda, senza censure, è così?
«Sì, la follia è proprio questa. Da una parte mi tagliavano, dall’altra, su Rai Premium, andava “Raccontami”, una fiction di qualche anno fa dove sono uno dei protagonisti».
In futuro farà più l’attore o più il politico?
«Prima viene l’uomo politico, solo dopo l’attore».

Fulvia Caprara, La Stampa 24/4/2014