Emiliano Liuzzi, Il Fatto Quotidiano 24/4/2014, 24 aprile 2014
“TAGLIATO DALLA RAI PERCHÉ CANDIDATO”
[Intervista a Ivano Marescotti] –
È accaduto tutto la domenica di Pasqua. Telefonate, sms, email. Dal suo produttore ai capi struttura della Rai. “Ritira la candidatura con la lista Tsipras, in questo mese sei in prima serata con una fiction”, la richiesta. Lui: “Voi siete tutti impazziti, io non ritiro niente”. Ivano Marescotti, 68 anni, romagnolo residente a Bologna, neanche ci voleva credere. “Ma che c’entra la fiction, girata due anni fa? Non è un problema mio se la Rai ha deciso di mandarla in queste settimane, è da un pezzo che sanno tutti della mia candidatura. Io a quel punto ho tenuto: prima l’impegno civile e politico, poi faccio anche l’attore. Per me da oggi la Rai sarà storia chiusa, ma non me ne frega assolutamente niente. Non era un ricatto al quale poter cedere. Ho passato le mie primavere , non sono un ragazzino”.
E com’è finita?
Che io sono rimasto candidato e loro hanno tagliato la mia parte. Recito il ruolo del padre della protagonista e ieri mi hanno detto che dal 17 per cento è scesa al 14. Ovvio che tagliare una parte sia complicato. Tra l’altro mi si vede una mano in una scena, io di spalle in auto in un’altra. Un pastrocchio.
Tutta colpa di Renzi che voleva giocare la partita del cuore?
Non lo so. Colpa di qualcuno che ha lavorato in maniera approssimativa. Io ho registrato due anni fa, mica sapevo quando sarebbe andata in onda la fiction. Recito una parte che non prevede monologhi. Non lo so, ancora stento a crederci. E non mi pongo il problema se sia l’effetto Renzi calciatore.
Domenica è uscito il Fatto Quotidiano con la notizia, domenica l’hanno sommersa di email e richieste.
Mettiamola così: se andava regolarmente in onda non si sarebbe accorto nessuno della coincidenza che sono candidato. Anche perché non sono capolista, non sono il segretario di un partito. Due mesi fa mi hanno chiesto la mia disponibilità e io ho accettato. Tornare indietro per un problema del genere mi sembra davvero una follia. Ripeto, quello di attore è il mio mestiere.
La Rai come l’ha presa?
Male, malissimo. So che con loro e con questa dirigenza ho chiuso. Ma non mi hanno messo nella possibilità di scegliere.
Avrà visto la puntata. Cosa ne è uscito?
Una schifezza. Hanno tagliato le scene tra domenica e lunedì. Un disastro.
Quanti minuti sono saltati?
Molti, non ho idea, ma ero il primo attore non protagonista.
Vero che l’hanno chiamata dai piani altissimi della Rai?
Si è mossa il giorno di Pasqua anche Tinni Andreatta che è la direttrice di Rai Fiction.
Almeno la polemica avrà fatto bene alla sua campagna elettorale?
Senza dubbio. Ma loro pensavano a un altro effetto. Erano convinti che ritirassi la candidatura su due piedi. Credo sia accaduto in passato un caso simile a Cristiana Capotondi. Ma io sono Marescotti. E comunque la campagna elettorale l’ho fatta in altro modo. Io sono un vecchio comunista, molto rigido. E soprattutto uno che crede nelle battaglie civili. La scelta più comoda sarebbe stata quella di rinunciare.
Emiliano Liuzzi, Il Fatto Quotidiano 24/4/2014