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 2014  aprile 25 Venerdì calendario

COMICI

«Anche i comici quando finisce il programma tornano seri. Lavorano sodo per far ridere la gente» (Keisuke Honda).

TRISTE «Anche se l’anno è stato difficile, l’esperienza è stata bella, mi sono confrontato con il miglior campionato del mondo. Quest’anno mi ha completato in campo e fuori. Adesso so che posso far parte di questo gruppo, anche se rimanere in panchina mi rende triste» (Gigi Datome, al primo anno in Nba con i Detroit Pistons).

SCUGNIZZO «Sono di Napoli, fiero di esserlo, e non posso offendermi se vengo definito scugnizzo. E poi sono cresciuto in mezzo a loro mangiando pizzette al pomodoro, quindi...» (Lorenzo Insigne).

SEGNO «Nessuno ha un punto massimo. Messi ha vinto quattro palloni d’oro, magari può vincerne altri cinque. Nell’Inter vorrei lasciare un segno: fare tanti gol ed essere ricordato come la gente del triplete, che è stata grande» (Mauro Icardi).

DISTRATTO «Mi ha fatto male l’accanimento su di me in questi mesi. C’era chi diceva che sarei voluto andare via a gennaio. Molti pensavano che fossi distratto dalle voci di mercato. Ho un contratto con la Lazio e ho sempre pensato a fare bene qui, ecco la verità. Non sono mai stato distratto da altro che non sia il campo di gioco» (Federico Marchetti).

CAPO «Quando arriva un capo nuovo, come ora in Ferrari, tutti hanno paura di perdere il posto, l’aspetto positivo è che si azzerano tutti i privilegi» (Jacques Villeneuve).

ETA’ «Se voglio fare le prossime Olimpiadi, dal 2015 bisogna tornare al lavoro tosto. Del resto queste sono davvero le ultime e bisogna giocarsi tutto. Non ho l’età» (Tania Cagnotto).

SEGRETI «Ogni anno mi sento meglio. Il ciclismo non ha grandi segreti: bisogna fare una vita regolare e prepararsi bene. Poi non voglio dare una pista agli avversari altrimenti poi mi copiano... Comunque per me il ciclismo è ovviamente un lavoro. Però che mi piace, che mi diverte ancora molto» (Alejandro Valverde).

NUVOLA «Per me Federer è un’icona, ha un carisma naturale. Una volta a cena mi ha raccontato di quando era agli inizi, delle racchette spaccate dal nervosismo. Guardatelo oggi. Una volta ho messo dischi per lui, è stato quando ha compiuto 30 anni. La festa era in un hotel di Zurigo, molto intima, parenti stretti dai 7 ai 70 anni. Il tennis, a parte la musica, resta la mia nuvola di felicità» (il dj Bob Sinclar).