Fabiana Della Valle, La Gazzetta dello Sport 24/4/2014, 24 aprile 2014
L’ORA DI ZONG, IL CONTADINO CHE HA SFIDATO LA COCA COLA
Un impero nato per caso, grazie a una felice intuizione: così Zong Quinghou è diventato l’uomo più ricco della Cina. Merito di un soft drink, che adesso è il terzo più bevuto in Cina (la Coca Cola è al primo posto).
Nato nel 1945 nella regione dello Zhejiang, durante la Rivoluzione Culturale ha lavorato in campagna: lì ha cominciato a leggere libri sulla leadership e ha capito il valore della fatica e della perseveranza. Non ha avuto tempo per prendersi una laurea, perché in vita sua ha sempre lavorato. Dopo il diploma di scuola media prima ha fatto lo scavatore in una salina, poi, nel 1987 ha rilevato un negozietto di bibite e gelati davanti a una scuola. Da lì è cominciata la sua avventura nel mondo degli affari. Nel 1989 ha fondato la Wahaha (Bambino che ride), azienda che produce bibite e alimenti per bambini. Nel 1996 è nata la joint venture con Danone; nel 2009, dopo una lunga vertenza legale, Zong ha rilevato la quota di Danone in Cina. Nel 2010 è diventato l’uomo più ricco della Cina secondo Forbes, è stato in testa fino al 2012 (e numero 86 nel mondo), adesso è sceso al secondo posto e ha un patrimonio personale di 11,5 miliardi di dollari (Berlusconi è 194° con 6,2 miliardi di dollari). La sua Wahaha è una delle più grandi aziende cinesi, con 66 stabilimenti, 170 filiali e circa 30 mila dipendenti.
Sposato, una sola figlia che lavora con lui, è deputato all’Assemblea nazionale del Popolo. Il suo stile di vita però non è cambiato: non ha auto lussuose, non ama gli abiti realizzati da grandi sarti, non si concede vacanze da sogno. Gli piace mangiare tofu e sottaceti alla mensa aziendale, in compagnia dei suoi impiegati. I suoi unici vizi sono il té e il tabacco (non si muove mai senza un pacchetto di sigarette Davidoff, la sua marca preferita) e il solo vezzo è un orologio Vacheron Constantin da 35 mila euro. Se arriverà al Milan, potrà disquisire d’orologi pregiati con il giapponese Honda: anche lui ne possiede alcuni di grande valore. Nel 2013 Zong è rimasto gravemente ferito in un attentato: è stato aggredito poco lontano da casa a Hangzhou da un uomo armato con un coltello. L’attentatore è stato arrestato poco dopo, il miliardario se l’è cavata con un ricovero in ospedale per suturare alcune ferite da taglio. Zong frequenta i mercati occidentali da vent’anni, conosce bene l’Italia e ha una grande liquidità. In un’intervista ha raccontato di aver spedito i suoi talent scout qui da noi per scovare aziende da acquistare. Dai racconti che lo riguardano non emerge un interesse per il calcio, tanto meno per il Milan. Forse l’ha sempre tenuto nascosto. O forse ha deciso solo di recente di lanciarsi in un nuovo business.
f.d.v.