ItaliaOggi 23/4/2014, 23 aprile 2014
IL POMODORO RISCHIA LA CINESIZZAZIONE
Nel futuro del pomodoro da industria italiano c’è il rischio di invasione da parte della Cina. L’Italia è il secondo maggior produttore mondiale di pomodoro industriale, preceduto solo dalla California, ma anche questa posizione viene insidiata dalla Cina. Nel 2013 l’Italia ha prodotto 4 milioni di tonnellate di pomodoro da industria, mentre la Cina si è arrestata a 3,8 milioni.
Ma il trend cinese è in rapida crescita e nel 2014 si prevede che la produzione, dopo in periodo di declino, possa ritornare a superare quota 5 milioni. Un dato che consentirebbe di raggiungere se non addirittura superare le previsioni italiane mentre rimane fuori dalla portata il primato della California con i 12,2 milioni di tonnellate di prodotto attesi. Inoltre, nella classifica mondiale dei principali produttori, secondo il World Processing Tomato Council, si piazzano Turchia, Spagna, Iran, Brasile e Portogallo. Quelle che saranno le prospettive di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo del pomodoro da industria a livello globale saranno discusse nel corso del Congresso Mondiale del Pomodoro, che si terrà a Sirmione dall’8 all’11 giugno, ospite dell’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari (Aiipa) e di Fedagri Confcooperative. Organizzato da Amitom, Association Méditerranéenne Internationale de la Tomate e dal World Processing Tomato Council, saranno presentati, grazie ad un modello previsionale unico basato sui dati reali della filiera, i dati di consumo mondiale del pomodoro da industria previsti nei prossimi anni. Quello che emerge è che dal 2009 al 2013 la produzione mondiale del pomodoro da industria ha conosciuto una decrescita continua passando da 42,3 milioni di tonnellate ai più modesti 33,2 del 2013. Diverso il trend dei consumi mondiali assestato a 38 milioni che è la quantità di produzione prevista per il 2014, secondo le primissime indicazioni. Il convegno, che vedrà la presenza di 500 operatori da tutto il mondo e per la prima volta della gdo nazionale e internazionale che si confronterà con l’industria sui nuovi modelli di consumo dei «derivati del pomodoro».
ItaliaOggi 23/4/2014