Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 20 Domenica calendario

LA FANTASIA DEI PARLAMENTARI VA DAL MANDOLINO AI NUDISTI


Poi vallo a spiegare ai tedeschi che «italiani tutti pizza e mandolino» è solo uno stereotipo. Perché se fosse per Luigi Gallo, deputato campano del Movimento Cinque Stelle, in tutte le scuole medie d’Italia i professori dovrebbero insegnare a suonare il celebre strumento a corde. E per dimostrare che non scherza, ha depositato alla Camera una proposta di legge per rendere obbligatorie le lezioni. Uno dei tanti ddl «creativi» che nell’ultimo anno sono stati presentati in Parlamento, a partire dalle assistenti sessuali del senatore Razzi.
Chissà cosa ne pensa del mandolino obbligatorio Stefano Allasia, leghista di Torino, che invece vorrebbe la «tutela della lingua e della cultura delle popolazioni parlanti il piemontese», esattamente come accade per quelle che parlano l’occitano o il ladino. Del resto, fosse per lui, la capitale dovrebbe tornare a Torino. Ha scritto pure una legge per istituire la «Giornata in memoria delle vittime della repressione delle manifestazioni di protesta per il trasferimento della capitale d’Italia da Torino a Firenze» (23 settembre). Ma Allasia è inarrestabile e, mentre porta avanti la sua battaglia per togliere definitivamente ogni divieto alla produzione artigianale di grappa, ha pronto pure il ddl per istituire la giornata in memoria dei caduti del Grande Torino (4 maggio).
Il pallone, si sa, è patrimonio nazionale. Ma ci sono alcuni deputati leghisti che non amano il calcio moderno. Non sopportano i presidenti-padroni, men che meno quelli stranieri alla Tohir. E allora hanno scritto nuove regole del gioco: è vietato a un solo soggetto avere più del 30 per cento del capitale sociale di una società sportiva. Un modo per favorire l’azionariato diffuso, per mettere i club nelle mani dei tifosi. Ma anche per promuovere il «made in Italy»: «Probabilmente – sostengono - si vedrebbero diminuire gli acquisti degli atleti sudamericani (…) e diminuirebbe la richiesta di giocatori bulgari, cossovari o serbi». Ecco, così finalmente diremo basta agli oriundi come Camoranesi che si rifiutano di cantare l’inno prima delle partite della Nazionale. Tra l’altro, visto che l’inno di Mameli non è riconosciuto ufficialmente, l’onorevole Nastri ha pronta la sua soluzione: mettiamo per iscritto che «Fratelli d’Italia» è il nostro inno nazionale (che Fratelli d’Italia sia anche il partito di Nastri è solo un caso). Altro che schiavi di Roma: Umberto Bossi punta a scrivere in Costituzione il «divieto di sottomissione all’Unione Europea» e Tremonti vuole addirittura «cancellare dalla Costituzione ogni riferimento all’Europa».
Poi c’è il capitolo costi della politica. Da un lato si cerca di tagliare e accorpare, dall’altro c’è chi – come l’onorevole Laffranco (Forza Italia) – vuole rendere incompatibile la carica di consigliere comunale con quella di assessore. E se Davide Caparini (Lega) chiede di sopprimere il ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il forzista Catanoso Genoese ne vuole aggiungere un altro: il ministero del Mare. Magari avrà anche competenze sui nudisti, al centro della proposta di legge dell’onorevole Lacquanti (Sel). Per «riconoscere e sviluppare la pratica del naturismo», favorendo appositi spazi in «spiagge marine, lacustri, fluviali, boschi e in altri ambienti naturali». Così il turismo ne beneficerà.
Arriva invece da Bolzano l’idea di quattro deputati Svp, evidentemente poco pazienti. Vogliono aggiungere una quarta luce ai semafori, o meglio, un’ulteriore segnalazione: «Accendere il rosso e il giallo insieme per avvertire l’automobilista di prepararsi alla partenza». Così non si perde tempo, non si inquina, il traffico è più fluido e a Milano nessuno suonerà più il clacson.
Infine, il capitolo aldilà. Elvira Sannino (Forza Italia) ha scritto una dettagliatissima proposta di legge per disciplinare «i cimiteri per animali di affezione»: cani, gatti, criceti, ma anche uccellini da gabbia. Ben 14 articoli in cui si regolamenta tutto, dalla tumulazione alla cremazione. E sempre di tombe tratta la proposta di Francesco Amoruso (Forza Italia): l’allievo di Pinuccio Tatarella chiede di riportare in Italia (al Pantheon di Roma) le salme di Vittorio Emanuele III (e consorte) e di Umberto II (e consorte). Anche perché, scrive Amoruso a proposito del referendum del 1946 che pose fine alla monarchia, «tuttora permangono molti dubbi sulla regolarità di quel voto».

Marco Bresolin, La Stampa 20/4/2014