Antonella Luppoli, Libero 23/4/2014, 23 aprile 2014
LA MARINI SI SEPARA. GIALLO SULLA RICHIESTA ALLA SACRA ROTA
Valeria Marini e Giovanni Cottone si sono lasciati. A lanciare l’indiscrezione è il settimanale Chi (oggi in edicola) con un pezzo ricco di particolari. La separazione sarebbe già stata firmata, e i due pare abbiano chiesto l’annullamento del matrimonio alla Sacra Rota.
Il prossimo 6 maggio si discuterà la prima udienza e la soubrette sarà assistita in tribunale dal noto avvocato matrimonialista, Anna Maria Bernardini de Pace. Sia la Marini, che Cottone si sono barricati dietro un «chiacchieroso silenzio», chiacchieroso perché fino ad ora entrambi avevano sempre smentito categoricamente le innumerevoli e insistenti voci di crisi. Oggi invece nessuno parla. Giovanni Cottone, raggiunto al telefono ci liquida con un perentorio: «Preferiamo non rilasciare dichiarazioni». Ma la separazione sembra essere imminente. Anzi, pare addirittura che la Marini volesse mettere la parola «fine» già prima di Pasqua ma, per una serie di imprevisti, ciò non è stato possibile. Ironia della sorte, la data della discussione in tribunale slitterebbe quindi ai giorni in cui si sarebbe dovuto celebrare il loro primo anniversario. A stupire particolarmente non è tanto la voce della separazione, quanto la richiesta di annullamento alla Sacra Rota, quasi come se Valeria volesse cancellare ogni traccia di questo rapporto. Una relazione durata 5 anni prima dei fiori d’arancio e in cui hanno investito molto e creduto davvero.
Dopo essersi conosciuti a Villa Certosa, la Marini e Cottone hanno atteso un bel po’ di tempo prima di fare il grande passo. E adesso, cosa è successo? Qualcosa (di grosso) deve essere andato storto. I presupposti per il «divorzio cattolico» sono chiaramente sanciti dal diritto canonico e, come molte coppie sanno bene, non è semplice riuscire nella causa della nullità matrimoniale. Tra i motivi che potrebbero far decidere in tal senso il tribunale ecclesiastico si annoverano: l’impotenza, l’ignoranza, il dolo, l’errore inteso come falsa conoscenza della realtà.
I beninformati fanno sapere che dietro a una simile richiesta ci sono questioni importanti. Quali non si sa. Le bocche dei diretti interessati sono cucite. Se, infatti, nei mesi scorsi Cottone stesso aveva chiaramente detto di essere in pace con la moglie, oggi nessuno ha voglia di raccontare la propria versione dei fatti. E anche chi sta attorno a loro preferisce tacere. Mamma Gianna Orrù, che non aveva mai visto di buon occhio le nozze, preferisce restar nell’ombra, senza però lasciare la mano della sua bimba adorata. Lei al fianco di Valeria c’è sempre stata, sia nel lavoro sia nella vita privata. C’erano lei e gli altri due fratelli della Marini quando, pochi mesi fa, è venuto a mancare il padre, Mario Marini. In quella circostanza, l’assenza di Giovanni Cottone al fianco della moglie si fece sentire, i giornali scrissero che tirava già una brutta aria in casa e probabilmente non si erano sbagliati. Anche gli inseparabili amici Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo, testimoni delle nozze in pompa magna che si sono celebrate il 5 maggio dello scorso anno nella Basilica di Santa Maria dell’Aracoeli a Roma, non parlano. Si vocifera per altro che i rapporti professionali tra il cantante partenopeo e Cottone si siano interrotti. Insomma, il capolinea del matrimonio con la Marini è stato anticipato (o forse seguito visto che la frattura nella coppia pare essere stantia di qualche tempo) da altri malumori.
CARLOTTA SCOZZARI - DAGOSPIA
Che cosa ci sarà mai alla base del divorzio tra la soubrette Valeria Marini e Giovanni Cottone, che erano convolati a giuste e sfarzosissime nozze il 5 maggio del 2013, nemmeno un anno fa? Ovviamente è impossibile individuare le reali motivazioni della rottura. Ma sicuramente non devono avere contribuito all’armonia della coppia le vicende finanziarie legate alla Banca di Legnano (gruppo Banca Popolare di Milano) che hanno riguardato sia Cottone sia il cantante Gigi D’Alessio, il quale fu tra l’altro testimone dell’imprenditore nato a Palermo nel 1957.
"Non dirgli mai", cantava l’artista napoletano nel 2000. E forse davvero D’Alessio aveva sperato che di questa storia, che riguarda i suoi affari con Cottone e per la precisione i debiti contratti con l’istituto di credito lombardo, non uscisse nulla. Ma non è stato così. La faccenda era emersa già nell’autunno del 2012, quando "Finanza & Mercati" (Editori Perlafinanza) aveva riferito di una ispezione della Banca d’Italia sul "rischio di credito" della Legnano che aveva messo nel mirino anche alcuni affidamenti concessi a D’Alessio e Cottone.
VALERIA MARINI GIOVANNI COTTONEVALERIA MARINI GIOVANNI COTTONE
Proprio la procedura anomala che avevano seguito quei finanziamenti (non erano passati per il consiglio di amministrazione della controllata di Bpm), nell’estate del 2012, aveva condotto all’uscita del direttore generale della Legnano, Federico Arosio, poi sostituito da Giovanni Pipi. E in effetti, dai risultati dell’ispezione che la Banca d’Italia ha concluso la scorsa estate su Bpm e le società del gruppo è emersa un’attenzione particolare alla vicenda.
Come riferiva il "Messaggero" del 27 luglio, che riportava i virgolettati dei rilievi di Bankitalia, a D’Alessio e Cottone la Banca di Legnano aveva concesso prestiti per 52,4 milioni, con "previsioni di perdite" per 33,8 milioni. Sempre secondo Bankitalia, "sono state accordate in parola facilitazioni di crescente ammontare nonostante fossero emersi all’inizio elementi pregiudizievoli a carico del principale esponente, il sig. Cottone. Emblematico l’affido di 7 milioni a Lambretta Motolife, società del gruppo, priva di consistenza patrimoniale, in assenza di garanzie personali dei soci".
I rilievi dell’autorithy di Palazzo Koch hanno fatto rumore e hanno spinto i protagonisti della vicenda a correre ai ripari. Senza contare che, proprio negli ultimi mesi, i rapporti tra D’Alessio e l’ormai ex marito della show-girl non sono più sembrati quelli di una volta. Sta di fatto che, all’inizio dello scorso mese di luglio, il cantante sposato con Anna Tatangelo, come spiegava all’epoca il suo legale Antonio Albo, "per evitare di subire atti ingiuntivi da parte della banca, ha sottoscritto un piano di rientro del debito, spalmato su 10-15 anni, che riguarda sia le due società con Cottone, per le quali aveva fornito delle fidejussioni, sia le posizioni personali".
Valeria Marini col marito Giovanni CottoneValeria Marini col marito Giovanni Cottone
Il cantante napoletano figurava infatti (potrebbe essere ancora così ma non è stato possibile verificarlo oggi con il suo avvocato) come azionista di minoranza di due società del gruppo di Cottone, cioè la Lambretta Motolife, di cui era stato anche testimonial, e la Gi & Gi technology. L’esposizione verso la Legnano di D’Alessio, attraverso queste due società, era di circa 8 milioni, cifra a cui però andavano aggiunte alcune morosità legate ad alcune proprietà immobiliari (sono le "posizioni personali" cui faceva riferimento il legale).
Quanto a Cottone, già la scorsa estate, il suo avvocato Nicola Gurrado spiegava che anche l’imprenditore, allora ancora felicemente sposato con la Marini, stava trattando per raggiungere un accordo con l’istituto di credito. Che tuttavia a oggi non pare essere ancora stato definito. "Ci siamo quasi", ha detto oggi Gurrado interpellato da Dagospia. L’avvocato di Cottone spiega che in questo caso l’esposizione è di circa 30 milioni ed è in gran parte garantita da immobili.
GIGI DALESSIO LORENZO SURACI PIERLUIGI DIACO resizeGIGI DALESSIO LORENZO SURACI PIERLUIGI DIACO resize
Non è la prima volta che l’ormai ex marito della Marini balza agli onori delle cronache finanziarie. Era già successo qualche anno fa, all’epoca del passaggio al digitale terrestre, quando, mettendosi in affari con Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier Silvio, aveva dato vita a Solari.com. Una società che distribuiva decoder e che è stata messa in liquidazione nel 2007, dopo che l’anno prima aveva registrato perdite per oltre 60 milioni. Un’avventura che, negli anni scorsi, ha zavorrato i bilanci delle casseforti del fratello dell’ex premier, che non a caso si dice non sia più in rapporti idilliaci con Cottone.
BERTE D’ALESSIOBERTE D’ALESSIO
Ma non è tutto. Il marito di Valeria Marini, sempre nel 2007, fu al centro di un fatto di cronaca nera: la sua ex moglie, Giuseppina Casale, e suo zio, Antonio Cottone, ne organizzarono il rapimento, che fallì per l’intervento della Guardia di Finanza. Dalle intercettazioni della Gdf, come riportava Repubblica del 9 maggio del 2008, sembrava dedursi che i rapinatori volessero estorcergli il denaro che a loro dire Cottone aveva sottratto all’ex socio Paolo Berlusconi. Ma questa è tutta un’altra storia.