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 2014  aprile 20 Domenica calendario

LA REGINA DEI SERIAL E’ LA MUSICA


La musica è il biglietto d’ingresso di ogni nuova serie tv. Può convincere lo spettatore a restare incollato, come la copertina di un libro induce un lettore a comprare. Al principio fu la Falling di Twin Peaks, scritta dall’italo-americano Angelo Badalamenti, oscura come il segreto della cittadina americana ritratta dal visionario David Lynch. Nel 1994 il primo Emmy conquistato da una serie andò a Mark Snow, per quei sintetizzatori elettronici che rendevano aliena X-Files. Oggi le colonne sonore sono tornate grandiose. Le serie straniere sono film di gran qualità e si ricomincia a investire su orchestre e compositori. Il ruolo della musica in tv è diventato così centrale (altrove, non da noi) che per la prima volta la Academy Of Television Arts & Sciences, il 21 maggio, organizza a Los Angeles un concerto dedicato ai migliori motivi delle serie, eseguiti da settanta elementi d’orchestra e quaranta coristi, con tanto di relativi attori a introdurre ogni segmento. Ci saranno John Lunn per Downton Abbey, Jeff Beal per la House of Cards che sta sbancando, James Levine per American Horror Story, la cui inquietante apertura, con sinistri rumori, ha la firma di Charlie Clouser dei Nine Inch Nails.
Sarà presente Bear McCreary, che ha musicato The Walking Dead, il cui tema principale, con il banjo distorto di una band country-bluegrass e stridenti violini alla Psycho, ha trainato la colonna sonora zombie appena uscita in formato vinile. Non poteva mancare Ramin Djawadi, ideatore della sigla di Il trono di spade, serie da record (compreso quello della più piratata al mondo) e vera e propria mania.
ETNICO
Djawadi ha optato per l’etnico, il duduk armeno, il ritmo portato avanti da violoncelli e percussioni, tutto suonato dalla Czech Film Orchestra di Praga. Nella seconda stagione era stata arruolata anche Seven Devils di Florence+The Machine, nella quarta partecipa la band islandese Sigur Rós con The Rains Of Castamere e una piccola parte girata al matrimonio dell’odioso Re Joffrey. Era già accaduto che il cantante dei Snow Patrol facesse la comparsa come soldato e che il batterista dei Coldplay si prestasse a un cameo.
Nel tentativo di fare un ulteriore boom, la HBO ha da poco prodotto un mixtape intitolato Catch The Throne, che convoglia dieci fra rapper e artisti latini. I personaggi della saga sono bianchi, solo nella terza stagione entrano in scena gli Immacolati, comunque schiavi liberati dalla Regina dei Draghi. Bianca. Con l’operazione discografica multiculturale si voleva raggiungere un pubblico di afroamericani e latini, ma il risultato è stato deludente. Meglio le decine di cover che intasano la rete, dove il tema di Game of Thrones viene rifatto in mille modi, con cornamuse, bandoneon, arpe, in versione heavy metal. Anche il tema di Dexter ha fatto fortuna e viene suonato in giro per il mondo dalle orchestre classiche. La sigla di apertura, composta da Rolfe Kent, mischia ukulele, buzuki, saz turco, fredda elettronica e caldo andamento reggae. I Guns N’ Roses l’hanno voluta come intro killer per il “Chinese Deocracy Tour”. E il meglio arriverà a settembre con lo splendore sonoro di True Detective.