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 2014  aprile 19 Sabato calendario

IL SOLDATO IN CORSA: MAI VISTI MILITARI DI SINISTRA


ROMA — «Perché io, prima di arrivare fino a qui, ho giurato fedeltà alla bandiera italiana. Ho giurato fedeltà alla Repubblica. Non so se è chiaro…».
Chiarissimo.
«Ecco, nello stesso modo in cui ho giurato fedeltà alla Repubblica italiana, io adesso giuro fedeltà a Forza Italia e al presidente Silvio Berlusconi».
La chiacchierata con Jonny D’Andrea ha un preambolo militaresco. E non potrebbe essere altrimenti visto che il D’Andrea — anni 32, abruzzese, residente nella frazione Vestea del comune di Civitella Casanova, provincia di Pescara — è caporal maggiore dell’esercito. Un eroe dell’Afghanistan, dove fu vittima di un’imboscata dei talebani, che adesso corre come candidato alle elezioni europee sotto le insegne di Forza Italia. Circoscrizione meridionale.
Non ci dica che anche lei, come l’ex tronista Citino, ha sempre votato Forza Italia.
«Sempre, sempre. Sono un militare, io».
Perché, scusi, secondo lei i militari votano tutti per Forza Italia?
«Quelli che ho conosciuto io sì, praticamente tutti».
Sta dicendo che non ha mai conosciuto un militare di sinistra?
«Sicuramente ce ne saranno. Ma sono minoranza della minoranza. Io non ne ho mai visto uno. Io vengo dalla Folgore, il meglio del meglio, il fiore all’occhiello. E guardi che non sono stato soltanto in Afghanistan. Sono stato nei Balcani, ho partecipato a diverse missioni internazionali…».
I militari di destra servono la patria meglio di quelli di sinistra?
«Sì. Per una questione di valori. Noi siamo più propensi a metterci la faccia».
Com’è arrivata la candidatura?
«Grazie a Nazario Pagano, presidente regionale di Forza Italia in Abruzzo. L’avevo conosciuto quando sono andato a ritirare un’onorificenza, mesi fa. Mi ha prospettato questa ipotesi di una candidatura alle Europee, per cui non finirò mai di ringraziarlo. Ed eccomi qua».
Se venisse eletto a Bruxelles, per che cosa combatterebbe? È favorevole all’esercito unico europeo?
«Assolutamente sì. Gli Stati Uniti hanno un loro esercito. E allo stesso modo l’Europa dovrebbe dotarsi di uno suo».
Così, magari, adesso potrebbe intervenire in Crimea…
«Certo. Con una missione di pace, sia chiaro. Se l’Europa avesse avuto un suo esercito, a quest’ora sarebbe stato schierato in Crimea per un’operazione di peacekeeping . Per provare a trovare una soluzione tra russi e ucraini».
Nella sua stessa circoscrizione, e nelle stesse lista forziste, è candidato Alessandro Cecchi Paone…
«L’ho conosciuto. Anzi, meglio, ho avuto l’onore di conoscerlo. Durante la presentazione delle liste di Forza Italia, l’altro giorno, a Roma».
È gay dichiarato. E giustamente combatte per la causa…
«Per me, guardi, non c’è nessunissimo problema. Non faccio distinzioni razziali, sessuali… Per cui, se questa è la domanda, non ho alcun tipo di remora nello stare nella stessa lista di Cecchi Paone. Anzi…».
Anzi?
«Per me è un piacere. M’è parsa una bravissima persona, Cecchi Paone».