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 2014  aprile 19 Sabato calendario

PRIMA IN PISCINA A 95 ANNI “NON NUOTAVO DA DECENNI”


Le sue prime fotografie in acqua sono immagini in bianco e nero di una bimba dei primi del Novecento attorniata da bagnanti in mutandoni. Perché quando Costantina D’Amato comincia a fendere le onde a bracciate, è il 1923 e lei è una paffutella di 4 anni che il padre spinge a mare «perché il nuoto è una difesa, voleva che me la sapessi cavare da sola».
Una lezione che si è ricordata anche l’altro giorno, quando a 95 anni ha percorso gli ultimi metri della piscina della polisportiva Belgio nelle gare di stile libero e di dorso del trofeo master Mimmo Ferlito, segnando il primo record italiano nella sua categoria: 2’10’’28 nei 50 sl e 2’08’’48 nei 50 dorso.
«Non bisogna arrendersi mai», ha commentato radiosa con la cuffia in testa, il costume olimpionico e una faccia da bambina felice, mentre il pubblico si commuoveva e la applaudiva in piedi. «Non bisogna arrendersi mai», aveva detto all’istruttore Fabio Camalleri che la invitava a partire dalla vasca, evitando di tuffarsi dai blocchi di partenza. «La scaletta? Mi diverto di più da qui».
Costantina, torinese di nascita, ha sposato un neuropsichiatra che si trasferisce a Palermo per lavoro. Da ragazza, campionessa piemontese di tuffi. Bella, esile, con il caschetto Anni Trenta. Dopo una lunga vita nella sua città d’adozione «di cui sono orgogliosa», a 70 anni torna al vecchio amore: l’acqua. «Voglio sentirmi bene come quand’ero giovane», dice agli istruttori scettici. Si tuffa e va come il vento: «Sei da campionato nazionale». E lei ci crede, eccome. Si allena, e gareggia: conquista trecento medaglie. «Non capisco perché le altre vecchiette non fanno come me – dice – quando nuoto sono veramente contenta, riesco a essere me stessa. Nuotando tengo a bada il diabete senza medicine e con un po’ di dieta. Certo, niente dolci, tranne un po’ di miele prima delle gare. Mi danno la carica». Ma la carica vera è nel sorriso che illuminava la piscina, gremita da 490 atleti in rappresentanza di 29 società. La carica è nella speranza che coltiva da una vita: «Vorrei una piscina in tutti i quartieri per far nuotare ogni bambino».

Laura Anello, La Stampa 19/4/2014