Simonetta Scarane, ItaliaOggi 18/4/2014, 18 aprile 2014
UN TRENO DI 1.500 METRI È IL PIÙ LUNGO D’EUROPA
Ci sono voluti due anni di preparazione, migliaia di test, la collaborazione di 14 partners per permettere a Fret Sncf, il più grande operatore di trasporto merci della Francia, e a Réseau ferré (azienda pubblica francese che gestisce l’infrastruttura ferroviaria) di creare il treno merci più lungo d’Europa.
Si chiama Cocorico e sabato scorso ha superato il test del passaggio nel Sud della Francia, secondo quanto ha fatto sapere il segretario di stato ai trasporti francese, Frédéric Cuvillier.
Due treni merci di 750 metri ciascuno sono stati resi uguali e uniti per formarne uno solo, trainato da due locomotori e capace di trasportare un carico di 4 mila tonnellate. Una prodezza tecnica che potenzia la competitività delle ferrovie merci francesi aumentandone l’appeal fra chi deve trasportare merci ed è un’eccellente soluzione per un trasporto merci meno inquinante con minori emissioni di CO2. L’entrata in servizio è attesa per il 2016. Cocorico, così si chiama il nuovo treno, non è detto che riesca a migliorare la situazione del trasporto merci delle ferrovie francesi. L’attività di Fret Sncf ha visto sprofondare la sua attività negli anni passati. Nel 2000 la società trasportava 55 miliardi di tonnellate-chilometro sulla rete ferroviaria, ma nel 2012 erano scese a 21 miliardi. Da allora, nuove imprese sono arrivate su questo mercato: EuroCargoRail, filiale della tedesca Deutsche Bahn, Europorte del gruppo Eurotunnel. Questi nuovi concorrenti occupano ormai più di un terzo del mercato.
La francese Réseau ferré ha tutto l’interesse che il traffico aumenti perchè incassa pedaggi conseguenti. Per quest’anno, però, prevede un ulteriore calo dei noli del 3% come già nel 2013. La cattiva congiuntura economica non è l’unica causa. Secondo alcuni l’arretramento è piuttosto legato alla deindustrializzazione in atto in Francia e alla mancanza di coordinamento fra le infrastrutture ferroviarie e portuali. Il treno più lungo d’Europa non cambierà questo andamento.
Simonetta Scarane, ItaliaOggi 18/4/2014