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 2014  aprile 18 Venerdì calendario

FS, UTILE 2013 A 460 MILIONI


ROMA
Mauro Moretti si congeda dalle Ferrovie, in partenza per Finmeccanica, con il miglior bilancio di questi sette anni trascorsi alla guida del gruppo Fs. Tutti i dati rilevanti sono in miglioramento e in crescita, mettendo così fine alla lunga cavalcata che era cominciata nel 2006, quando prese le redini di Fs con una perdita di 2.115 milioni e un margine operativo lordo negativo per 650 milioni. Il consiglio di amministrazione ha approvato ieri un bilancio consolidato 2013 che presenta un utile netto di 460 milioni (superiore del 20,7% ai 381 milioni del 2012 e ai 440 milioni del preconsuntivo di un mese fa): si tratta del sesto utile consecutivo per Fs. Il conto economico presenta anche un Ebit di 818 milioni (+1,1% sul 2012) e un margine operativo lordo per la prima volta superiore ai due miliardi (2.030 milioni con crescita del 5,8% rispetto al 2012).
Anche i ricavi fanno segnare un nuovo record con 8.329 milioni (+1,1% rispetto ai 8.228 milioni del 2012). «La rafforzata solidità delle Ferrovie dello Stato italiane – afferma la nota del gruppo – rappresenta la premessa fondamentale per traguardare il gruppo verso gli obiettivi, ancor più sfidanti, descritti nel piano industriale 2014-2017, approvato nel febbraio scorso e presentato alla comunità finanziaria il 25 marzo scorso».
Resta l’incognita di chi guiderà il gruppo in questa nuova fase «sfidante». Qualora fosse Michele Mario Elia, numero due del gruppo a guida morettiana e amministratore delegato di Rfi, la società per la rete, il piano industriale ne uscirebbe certamente confermato e rafforzato. Qualora il governo dovesse fare una scelta di maggiore discontinuità, non è escluso che il piano possa essere parzialmente corretto, anche se il comunicato di Fs e i dati del bilancio approvato ieri vogliono mettere l’accento proprio sulla solidità e sulla stabilità del percorso intrapreso da Fs.
Gli investimenti realizzati da Fs sono rimasti ai livelli del 2012, 3,9 miliardi di cui 1,6 in autofinanziamento. Il piano industriale prevede una consistente accelerazione proprio su questo fronte, con una crescita a 4,6 miliardi prevista per il 2014 e il salto a 6,4 miliardi nel 2015 e nel 2016.
Dei 24 miliardi di investimenti previsti dal piano industriale 2014-2017, 8,5 saranno in autofinanziamento: 6,4 saranno destinati all’acquisto dei treni (3 miliardi per i treni regionali) e alle tecnologie a servizio del business, mentre 1,7 miliardi andranno alla rete Alta velocità. Gli altri 15,5 miliardi sono invece in attuazione del contratto di programma sottoscritto con lo Stato.
Sul lato dei ricavi si è invertita la tendenza a una crescita dei ricavi da infrastruttura (per il crescente sfruttamento economico della nuova rete Alta velocità) registrata negli ultimi tre anni. Nel 2013 i ricavi da infrastruttura sono leggermente scesi da 1.340 a 1.333 milioni, mentre i ricavi da servizi di trasporto sono cresciuti da 5.938 a 6.035 milioni.
I dipendenti sono scesi ancora, da 72.043 a 69.425, con un costo del lavoro cresciuto dello 0,9%, da 3.877 a 3.910. Migliora anche la gestione finanziaria netta, negativa per 234 milioni contro i 290 del 2012, così come migliora la posizione finanziaria netta (da 9.068 a 8.492 milioni). Peggiora invece da 8.235 a 8.492 milioni la posizione finanziaria netta di medio e lungo termine, soprattutto per effetto della crescita dell’autofinanziamento di investimenti.

Giorgio Santilli, Il Sole 24 Ore 18/4/2014