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 2014  aprile 18 Venerdì calendario

“MACCHÉ IMMUNITÀ, MI CANDIDO PER PASSIONE”

[Intervista a Beppe Scopelliti] –

Sotto tiro Scopelliti, dicono che lei si candida alle Europee perché ha bisogno di un paracadute.
«Veramente, qualche cattivello dice che io vado a prendermi l’immunità...»
Non è forse vero?
«Non ho bisogno di un posto, questa è una logica da nominati e io vengo dalla militanza».
Allora perché si candida?
«Per dare un contributo al Sud, alla mia Calabria, in questa bellissima esperienza che si chiama Europa. E ai cittadini chiedo: dopo quello che è successo avete ancora fiducia in Beppe Scopelliti?».
E che risposta si dà?
«Posso dare ancora tanto: soprattutto continuità alla mia storia. Servono 80-90mila voti, sono ottimista».
Ma è appena stato condannato a sei anni.
«Si esaurirà tutto, mi creda, e positivamente, felicemente...».
Per i giudici lei ha falsificato i bilanci del Comune.
«In appello mi assolveranno. È solo una vicenda di crediti che i dirigenti ritenevano esigibili e che nel tempo diventano inesigibili. Non c’è una dichiarazione, un’intercettazione, che possa provare il dolo».
Non può fare il governatore, ma correre per le Europee. Non è una contraddizione?
«La legge Severino è incostituzionale, i colleghi legislatori dovrebbero essere più prudenti. Ora ci sono 8106 sindaci che tremano quando approvano il bilancio».
Lei non ha fatto tremare d’imbarazzo l’Ncd?
«Perché dice questo? Sono stati loro a propormi la candidatura».
Undici deputati hanno scritto ad Alfano per contestare la scelta.
«Impossibile, perché tra questi c’è anche qualche calabrese».
I calabresi stanno tutti con lei?
«Dubito che si schierino contro di me. Siamo passati nel Ncd in 16 tra consiglieri e assessori regionali, più 5 senatori, 2 deputati».
Però ora l’hanno nascosto al settimo posto.
«Avevo chiesto di procedere in ordine alfabetico, sarei finito sedicesimo. Il problema è stato Cesa».
Il segretario Udc?
«All’ultimo l’hanno inserito al Sud, eravamo due candidature forti. Nasce tutto da lì, da una rivalità, ma c’è spazio per tutti».
Cosa aspetta a dimettersi da governatore? Le ha annunciate il 28 marzo.
«Tra dieci giorni si riunirà la conferenza da capogruppo per decidere».
Insomma, non c’è fretta.
«Si voterà a novembre. Ero contrario al voto a giugno».
E perché mai?
«A luglio voglio esserci quando si inaugurerà la cittadella della Regione, un progetto coltivato per 44 anni: il mio sogno era passare alla storia per le cose fatte. Passare alla storia non è facile in una terra difficile come la Calabria».

Concetto Vecchio, la Repubblica 18/4/2014