T. CI., la Repubblica 18/4/2014, 18 aprile 2014
MASTELLA: “È VERO SONO UN SOPRAVVISSUTO NON È STATA LA PASCALE A METTERMI IN LISTA”
[Intervista a Clemente Mastella] –
ROMA.
Clemente Mastella è ancora in piedi. Fuori tutta la vecchia guardia berlusconiana, ai margini gli storici collaboratori del Cavaliere, escluso pure Claudio Scajola. Lui invece no, nonostante un freschissimo rinvio a giudizio.
Onorevole, ce l’ha fatta. È in lista per le Europee.
«Ci vuole un mix, c’è bisogno anche dell’esperienza».
Si sente un sopravvissuto?
«Mah, sono sopravvissuto tante volte. Sono un naufrago che ha sempre trovato l’isola, che ha sempre raggiunto un approdo giusto. Ma, glielo assicuro, ho remato parecchio. E sono state traversate senza acqua né pane, con il sole in testa».
Eppure è stato rinviato a giudizio. Non teme polemiche?
«Ma è per fatti vecchi. E poi ci sono altri rinviati a giudizio, ad esempio del Pd. Ma chissà perché si parla solo di me, sugli altri non succede nulla».
Certo la tempistica non le è favorevole.
«Avevo pure chiesto al giudice di rinviarmi a giudizio il giorno dopo la presentazione della lista, ma l’ha fatto prima».
Oggi Berlusconi ha parlato dei giudici, anche se con qualche punta polemica in meno del passato.
«E che cosa vi aspettavate, un Cavaliere in versione garibaldina? Ha fatto così un po’ per la sua situazione, un po’ per questa assurda competizione tra politica e magistratura».
Ora le toccherà prendere le preferenze.
«Di candidati di Benevento, in FI, ci sono solo io. Darò un apporto, in città e provincia qualcosa darò...».
È raccomandato da Berlusconi, evidentemente.
«Ma no, sarà una campagna difficile. Stavolta la ripartizione dei seggi sarà tripolare. Di Forza Italia, al Sud, passeranno quattro o cinque eurodeputati».
Lei è amico della Pascale, ma si innervosisce quando glielo ricordano.
«Con lei sono in buoni rapporti, certo. Ma mi arrabbio quando mi fanno domande irriverenti. Mica sono candidato perché amico della Pascale. Di lei ho stima, è una ragazza intelligente, cordiale e a modo».
Perché lei è in lista e Scajola fuori?
«Francamente non so, non deve chiederlo a me. Non conosco le ragioni della non candidatura di Scajola, mi dispiace umanamente. E sono grato per essere in lista io. Ora me la combatto».
Avverte un’atmosfera di decadenza, dalle parti del Cavaliere?
«Qualsiasi altro partito sarebbe stato distrutto dalla vicenda di Berlusconi, non avrebbe retto senza di lui. E invece noi...».
T. CI., la Repubblica 18/4/2014