Serena Sartini, Il Giornale 18/4/2014, 18 aprile 2014
LE BENEDIZIONI DI FRANCESCO FANNO RICCO IL VATICANO
Nel 2013, infatti, le pergamene a firma Bergoglio distribuite in tutto il mondo sono state 337.089, con un incremento del 50% rispetto al 2012, quando furono 225mila.
Ad occuparsi di questo servizio è l’Elemosineria apostolica, una delle istituzioni più antiche, un piccolo ufficio con una decina di dipendenti, che lavora a ritmi serrati, al pari di una tipografia di grandi dimensioni. Il telefono squilla senza sosta, nell’atrio dell’ufficio c’è sempre una lunga coda. Le richieste di una pergamena - invenzione di Papa Leone XIII nel 1878 - arrivano da ogni angolo del Pianeta e le occasioni sono le più varie: battesimo, prima comunione, cresima. Ma di sicuro quella più «gettonata» è il matrimonio.
È possibile ricevere la pergamena in dieci lingue: italiano, inglese, tedesco, portoghese, francese, spagnolo, polacco, ceco, slovacco e ungherese e per averla occorre attendere una ventina di giorni. Il prezzo? Si va da quelle più piccole a sei euro fino a quelle più grandi per le quali si arriva a pagare anche 30 euro.
In totale, dunque, nel 2013 l’ufficio ha incassato un milione e 200mila euro. Soldi che non sono finiti nelle casse del Vaticano, ma che sono stati impiegati per la cosiddetta «carità del Papa». Una cifra che, rispetto all’anno precedente, è aumentata di un terzo. Nel 2012, infatti, l’Elemosineria ha distribuito la somma di 900mila euro.
Ogni giorno l’ufficio riceve centinaia e centinaia di lettere di persone in difficoltà: padri che hanno perso il lavoro e non sanno come arrivare a fine mese, donne rimaste vedove, studenti precari, immigrati. La maggior parte delle richieste - circa 7mila nel 2013 - sono arrivate dall’Italia, e in particolare da Roma. Lettere che mettono in evidenza un panorama di enormi miserie materiali e morali e situazioni di estrema necessità causate soprattutto dall’aumento della disoccupazione e dal perdurare della crisi economica.
Ogni singola richiesta di aiuto, accompagnata da una lettera del parroco che attesta la veridicità della stessa, viene vagliata dall’Elemosineria e presa in carico. Non importano la razza, il Paese di origine o la confessione religiosa: tutte le domande vengono accolte. Immediato l’invio di un aiuto che va dai 100 ai 500 euro: un piccolo ma concreto segno della vicinanza del Papa. È la carità silenziosa, quella che non fa rumore.
L’Elemosineria apostolica è stata sempre molto attiva anche con i precedenti Papi ma di sicuro ha subìto un’accelerazione con Papa Francesco, che ha mostrato fin dal primo giorno dell’elezione un’attenzione speciale verso gli ultimi.
Quest’anno, oltre all’incasso derivante dalle pergamene, l’ufficio ha potuto disporre di ulteriori 150mila euro: una donazione derivante da una parte della somma delle gratifiche che Bergoglio non ha elargito ai dipendenti vaticani in occasione della sua nomina al Soglio petrino, destinandola invece a progetti umanitari. Come l’acquisto di una incubatrice in Togo, il sostegno a una scuola per bambini in Camerun, e l’aiuto a una casa di accoglienza per ex detenuti. Il boom di richieste di benedizioni è da ricondursi all’elezione di Papa Francesco, che fin da subito ha suscitato interesse e apprezzamento da ogni parte del mondo. Ma anche all’apertura della pagina web www.elemosineria.va attraverso la quale è possibile ordinare le pergamene.
A guidare l’ufficio è un polacco, monsignor Konrad Krajewski, nominato dal Papa, che ha voluto dare a questa figura un indirizzo speciale: la richiesta è quella di andare incontro ai poveri per essere la «mano lunga del Papa, il prolungamento del suo cuore».
Tra le ultime iniziative c’è a distribuzione gratuita di un Vangelo tascabile in piazza San Pietro. Vangelino che lo stesso Krajewski ha portato a 1.200 detenuti del Regina Coeli come dono pasquale del Papa. Ma anche: l’acquisto di schede telefoniche per gli immigrati a Lampedusa e i biglietti Atac per i poveri di Roma a Natale.