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 2014  aprile 18 Venerdì calendario

IL CRONISTA FAN DEI NO TAV CHE INGUAIA I SUOI COLLEGHI



A Torino c’è un giornalista che vive sotto scorta, dopo che a casa gli è arrivato un pacco bomba nascosto in un hard disk: si chiama Massimo Numa, lavora alla Stampa , e in questi anni ha avuto il torto di seguire con spirito da cronista quanto accadeva in Val Susa, intorno ai cantieri dell’Alta Velocità, raccontando le ragioni di chi si opponeva ma anche le crescenti violenze di una parte della galassia No Tav. Nei giorni scorsi, un membro del comitato di redazione della Stampa , lo stesso quotidiano di Numa, ha firmato un comunicato di solidarietà: non al collega che rischia la pelle, bensì con gli ultras della galassia violenta, i quattro accusati di terrorismo dalla Procura di Torino per gli attacchi ai cantieri. Il comunicato con la firma, insieme a molte altre, del giornalista sindacalista della Stampa è stato pubblicato sul sito notav.info , lo stesso sito che il giorno in cui a Numa arrivò il pacco bomba parlò dello «squallido lavoro che lo stesso cronista Massimo Numa porta avanti in favore di interessi mafiosi e corrotti», accusando il cronista di essere l’unico beneficiario dell’attentato: «è esattamente quello che questo personaggio si aspettava da tempo, quasi a sperarci, per rifarsi una verginità da “grande giornalista”».
 Ora, mentre Numa continua la sua vita blindata, ecco il comunicato su notav. info che indice per il prossimo 10 maggio una manifestazione a Torino in difesa dei quattro arrestati. Tra i primi firmatari, Sabina Guzzanti, lo scrittore Massimo Carlotto, l’attore Valerio Mastrandrea, il vignettista Vauro. Poi, l’elenco delle adesioni: gente comune, intellettuali, un giudice onorario del tribunale di Milano. E poi «Raphael Zanotti, giornalista». É l’esponente del Comitato di redazione della Stampa, il quotidiano di Numa, il cronista dello «squallido lavoro». 
La situazione, come si vede, è singolare. E ancora più singolare risulta se si considera che Zanotti si trova in potenziale conflitto di interessi sindacal-familiare. Uno degli arrestati per terrorismo, e che dal 22 maggio affronteranno il processo in corte d’assise, infatti, si chiama Mattia Zanotti. Non è un’omonimia. Mattia e Raphael Zanotti sono fratelli per metà. Insomma, Raphael Zanotti ha dovuto scegliere se schierarsi col fratello presunto bombarolo o con il collega che rischia la pelle. Non ha avuto dubbi.
Della solidarietà familiare intorno a Mattia Zanotti, d’altronde, le cronache avevano dovuto occuparsi poche settimane fa: la mamma dell’attivista si era rivolta a Stefano Benni, chiedendo una discesa in campo a favore del figlio, e lo scrittore aveva inviato una lunga lettera a Mattia: «finché ci saranno giovani come voi mi viene da pensare che questo paese abbia ancora un pezzo di anima e un respiro di speranza».