Fabrizio Boschi, Il Giornale 18/4/2014, 18 aprile 2014
IL FRATELLO DI RENZI ROTTAMA LA LEGGE SUI GAY CHE VUOLE RENZI
I Renzi sono una famiglia ultra-cristiana e molto numerosa. Oltre a Matteo, Tiziano e Laura Bovoli hanno altri tre figli: due femmine e un maschio.
La più grande è Benedetta, 42 anni, che vive a Castenaso, comune dell’hinterland bolognese. La più piccola è Matilde, 30 anni, l’unica che vive a Rignano sull’Arno, vicino ai genitori. Lei e Benedetta detengono il 36 per cento ciascuna dell’azienda di famiglia, la Eventi Srl.
Infine c’è Samuele, 31 anni, laureato in Medicina, che vive in Svizzera e fa il pediatra. Lui è l’unico che ha scavalcato la rigida educazione scoutistico-cattolica imposta da babbo Tiziano a tutti i suoi figli, «uno stile di vita». Da questo punto di vista, una sorta di pecora nera. Ma non solo per questo.
A differenza di quel prezzemolo di suo fratello, Samuele è poco avvezzo a flash e telecamere. Tanto è vero che non esiste una sua foto nemmeno su internet. È uno che se deve dire una cosa la dice, a costo di andare contro alle idee cattoliche della sua famiglia e, soprattutto, alla linea politica del presidente del Consiglio. Come riporta intelligonews.it, nella natia Pontassieve, due giorni fa, al termine di un convegno nel quale si affrontava, tra gli altri, il tema dell’omosessualità, e al quale partecipava anche Samuele Renzi, il ribelle fratellino del premier ha voluto dire la sua. Nella parte finale, in punta di piedi e per pochi minuti, ha preso il microfono in mano e si è scagliato contro l’ideologia omosessualista, a partire proprio dal ddl di Ivan Scalfarotto (renziano da prima che il rottamatore nascesse), la proposta di legge per il contrasto all’omofobia e alla transfobia, ovviamente appoggiata dal governo di suo fratello.
Da certe indiscrezioni è emerso che Samuele, la pecorella smarrita, ha intrapreso il cammino neocatecumenale, un percorso spirituale rivolto a coloro che si sono allontanati dalla Chiesa. Evidentemente era importante che ritrovasse la strada perduta, facendo parte di una famiglia che vive al limite del fanatismo religioso. Tutti i Renzi appartengono, infatti, al Rinnovamento dello Spirito Santo, un movimento ecclesiale cattolico, che parte dall’esperienza di una nuova effusione dello Spirito Santo.
Sia Matteo Renzi che la moglie, Agnese Landini, entrambi ex capi scout cattolici, sono molto devoti (lei ha anche un fratello prete, don Filippo) e insieme praticano esercizi spirituali, almeno una volta l’anno, da don Enrico Deidda, padre gesuita. Babbo Tiziano, carattere burbero e schivo, è tutto partito e chiesa. Ogni domenica suona l’organo e canta alla Messa parrocchiale e due volte l’anno, con la moglie, va in pellegrinaggio a Medjugorje. Su Facebook cita spesso la Madonna apparsa ai veggenti. Sopra la porta d’ingresso, nella loro casa a Rignano sull’Arno, c’è pure una bella effige della Vergine Maria.
Con Samuele, invece, Matteo ricorrerà alla parabola della pecora smarrita raccontata, guarda caso, nel Vangelo secondo Matteo: «Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite». E se la pecora continua ad andare a zonzo fuori dal gregge, il pastore che fa?