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 2014  aprile 18 Venerdì calendario

ATTENTI AL 38° ANNO. È L’ETÀ IN CUI UN FIGLIO INIZIA AD ASSOMIGLIARE AL PADRE


Quasi tutti i ragazzi a un certo punto della vita hanno problemi con il padre. Lo giudicano un po’ antiquato, lento, interessato a cose che non hanno chiaramente alcuna importanza e totalmente ignorante di quello che conta davvero, ad esempio l’ultimo disco della pop star del momento. Gli adolescenti pensano che mai diventeranno come i loro genitori: saranno sempre attivi e aggiornati, non passeranno le sere seduti in salotto a guardare la tv e in ogni caso, se anche capitasse, non si addormenteranno mai mentre lo fanno.
Ma c’è un’età, ha rivelato un sondaggio condotto in Inghilterra, nella quale ogni maschio comincia a diventare com’era il proprio padre e ad assumere le stesse abitudini. Accade in media a partire dai 38 anni, quando i figli sono già abbastanza autosufficienti, le cure parentali richiedono meno tempo e molte mogli preferiscono con maggiore frequenza la compagnia delle amiche a quella del marito. In questo nuovo ambiente il maschio comincia a perdere molte delle inibizioni che lo avevano frenato negli anni precedenti: si rilassa e fa cose che a un figlio possono sembrare strane, finché non inizierà a farle anche lui.
I segnali che un uomo sta diventando come il proprio padre sono molti e hanno tutti la stessa motivazione di fondo: la conquista di un proprio spazio e di una maggiore indipendenza, senza l’assillo di dover continuamente badare a qualcuno. Uno dei principali segnali che la trasformazione sta avvenendo è la banale pretesa di avere una poltrona propria. A 38 anni, un uomo vuole poter entrare in salotto e non trovare nessuno seduto al «suo» posto. Col tempo la poltrona prenderà le forme del proprio corpo, diventerà sempre più comoda e rassicurante, un prezioso rifugio vietato a chiunque altro. E’ ovvio che guardando la tv da una poltrona comoda si finisce con l’addormentarsi, altro importante sintomo che si stanno facendo esattamente le cose che faceva nostro padre.
Un altro segnale è il totale disinteresse per la musica contemporanea, che già a 38 anni comincia a sembrare tutta uguale. La maggior parte degli intervistati non è stata in grado di riconoscere nessuna pop star nell’elenco delle 40 più famose e ha confessato di non provare alcun piacere nell’ascoltare le loro canzoni. Con l’età, si passa poi più tempo a fare lavori manuali: in Inghilterra molte abitazioni hanno un giardino e il trascorrere parte del weekend nella baracca degli attrezzi è un ulteriore sintomo che qualcosa, nella personalità, comincia a cambiare. Un altro è il raccontare barzellette che nessuno trova divertenti o mettere in imbarazzo i membri della famiglia, dicendo cose vere ma sgradevoli, sulle quali prima si sorvolava. Insomma, arrivati alla soglia dei 40 anni, anche i figli scoprono perché i padri sembravano così strani: dopo tanto tempo, avevano semplicemente cominciato a riconquistare un po’ di libertà.

Vittorio Sabadin, La Stampa 18/4/2014