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 2014  aprile 17 Giovedì calendario

SOLDI NEL MAIALINO, NON RENDONO


da Berlino

So di essere impaziente, e di avere torto. Ma non sopporto, quando sono in fila alla cassa di un supermercato, i clienti che si mettono a contare le monetine. Hanno sistemato tutto nei sacchetti, e solo allora mettono mano al portafoglio, poi cercano le monetine, fino ai centesimi. A quanto sembra, gli altri non condividono la mia insofferenza.
Io pago sempre con qualche biglietto e incasso euro e cent senza contarli. Mi fido. Poi, a casa, getto le monetine in un portacenere enorme, tanto non fumo. Mia moglie si dispera, e cerca di disfarsi invano del gruzzolo ingombrante.
Comunque, secondo una ricerca dell’Associazione del commercio, in media ogni tedesco ha nel portafoglio 103 euro, di cui 5,90 in monete. E gli uomini hanno più contante delle signore. Non devo essere il solo a non contare il resto. E da quando è entrato in circolazione l’euro è aumentato anche il peso: in media, le monete pesano il doppio rispetto allo scomparso Deutsche Mark. In Italia, e altrove, si riparla ancora di abolire i cent. I tedeschi, sempre parsimoniosi, invece ci tengono, come dimostrano nei negozi. Mi sarà capitato in tanti anni un paio di volte che il commesso abbia arrotondato facendomi lo sconto di un paio di centesimi, pur di non perdere tempo. Ed erano turchi.
Nella metà delle case in Germania c’è un maialino, uno Sparschwein, come viene chiamato il salvadanaio, in latta, porcellana o maiolica, quasi sempre a forma di porcello, più di rado con le sembianze di un nanetto, di un’ochetta o di un cigno. Il calcolo esatto non è possibile, ma i maialini dovrebbero custodire diversi miliardi di euro. Il problema nasce quando si cerca di pagare con il tesoretto. Per legge, un privato, o un ufficio pubblico, deve accettare solo fino a 50 monetine, qualunque sia il valore complessivo. Per le monete commemorative (non le medaglie) si può arrivare a 200 euro. E quando si va in banca per cambiare cent e monete da uno o due euro, il cassiere fa pagare il servizio, variabile a seconda se si è cliente o meno, e spesso comunque il cambio viene rifiutato agli sconosciuti (con la scusa di non perdere tempo con i mendicanti, che cercano di ottenere qualche biglietto per poter fare la spesa).
Se il tesoretto viene versato sul conto del cliente, gli istituti pretendono l’uno per mille della cifra. Poco? Un euro in cambio di mille. Ma si fa pagare un minimo di 5 euro, il che non è poco per somme di rado superiori ai 100 euro. E si raddoppia se la somma viene versata sul conto di terzi. Qualche cassa di risparmio si dimostra paziente e compie l’operazione gratis se ad arrivare con il salvadanaio sono bambini e adolescenti che vogliono depositare i risparmi sul loro libretto. La buona volontà serve a conquistare i futuri clienti.
Le banche si difendono sostenendo che accettare le monetine costa tempo, e che i loro impiegati hanno qualcosa di più importante da compiere. Ma tutte le filiali sono dotate di macchinette contamonete e l’operazione non dura che qualche secondo. La Commerzbank è dotata di macchine che accettano fino a mille monete, e riconoscono quelle false o in altre valute. Comunque i cent si possono cambiare gratis in banconote se ci si reca in una delle 41 filiali della Bundesbank, la banca centrale. Ma la passione per lo Sparschwein ha un costo per i privati: secondo la Frankfurter Allgemeine i tedeschi perdono almeno un miliardo e 300 milioni di interessi tenendo i risparmi nel maialino di casa.

Roberto Giardina, ItaliaOggi 17/4/2014