Giorgio Ponziano, ItaliaOggi 17/4/2014, 17 aprile 2014
GAMBARDELLA È STATO SISTEMATO
Diversi? E’ il loro leit motiv. Ma il caso-Gambardella che sta scoppiando nel M5S sembra la fotocopia di quelli a cui ci avevano abituati i partiti tradizional. Ovvero l’aspirante-deputato trombato alle elezioni viene benevolmente collocato (a spese dei contribuenti) in un gruppo di esperti della camera dei deputati, in qualità di consulente alla commissione Bilancio (presieduta dal piddino Francesco Boccia). I grillini saranno pure contrari al finanziamento pubblico ai partiti ma quanto a mettere dei loro rappresentanti a busta-paga di camera e senato non scherzano. Massimiliano Gambardella è solo l’ultimo di consulenti e portaborse pentastellati collocati nei posti giusti. Non a caso in occasione delle recenti consultazioni via web per la scelta dei candidati alle europee sono affiorati mal di pancia e l’accusa è stata soprattutto quella che in molti casi a vincere siano stati proprio i collaboratori dei deputati. Ovvero in poco tempo si sta formando attorno a Grillo & Casaleggio un cerchio magico di fedelissimi, deputati e portaborse, con regolare remunerazione pubblica.
Fedelissimo ai leader è pure Gambardella, residente a Parigi fino alle ultime politiche, quando convertito al grillismo decise di presentarsi nelle circoscrizioni all’estero, quelle degli italiani nel mondo. Egli si trovò in compagnia di altri candidati e fu una guerra senza esclusione di colpi e che lasciò il segno anche nel dopo elezioni, tanto che il parlamentare eletto, Alessio Tacconi, incalzato da Gambardella, che non lo ha mai perdonato di avergli soffiato il posto, alla fine ha lasciato il gruppo parlamentare 5stelle e si è iscritto a quello misto. Per la gioia del trombato che non ha più avuto nessuno che si opponesse al suo atterraggio alla commissione Bilancio.
A Parigi, Gambardella si era dato molto da fare per essere eletto. Al centro culturale italiano San Michel era stato tra gli animatori di una serata intitolata: Comprendre le mouvement 5 stelle de Beppe Grillo et les grill. Poi però s’era accorto che anche gli altri erano piuttosto attivi. Lui allora creò un caso, firmando una lettera aperta: «I candidati Calissi, Burnelli e Tacconi hanno deciso unilateralmente senza renderne comunicazione agli altri candidati di inviare a mezzo postale, usufruendo della tariffa di agevolazione postale, un numero molto elevato di lettere indirizzate ai cittadini italiani di tutta Europa, pari a diverse centinaia di migliaia di invii. La lettera contiene un programma elettorale non discusso né votato e non fornisce al cittadino elettore la possibilità di conoscere il movimento e la totalità dei candidati facendo intendere che i candidati siano solo quelli presentati dalla lettera/volantino».
Con buona pace di Grillo, la carta può ancora superare la rete. Infatti le lettere di Tacconi lo hanno fatto vincere sullo sforzo web di Gambardella, il quale andò anche tre volte nelle tribune politiche tv, monopolizzando le presenze televisive pentastellari. Niente da fare. Tacconi è stato l’unico deputato grillino eletto all’estero. Poi sono incominciati i tumulti all’interno del movimento sulla mancanza di democrazia. Gambardella si è schierato pedissequamente con Grillo e con le fatwe, Tacconi ha solidarizzato con l’ala liberal e se n’è andato: «I quattro senatori espulsi sono stati accusati di un reato non ben chiaro», ha spiegato, «la cui unica spiegazione risiede in una malcelata lesa maestà. Hanno avuto l’ardire di esprimere del dissenso rispetto alla linea del capo. Sono stati processati in assemblea e poi attraverso la rete, ma io non ho accettato tutto ciò, tanto da aver disertato sia la votazione in assemblea che quella on line, perché mi sembrava, e mi sembra, tutto senza fondamento. Queste quattro persone sono serie e preparate e, in questi mesi, hanno lavorato per il bene del M5S e del Paese».
Il M5S ha così perso l’unico parlamentare eletto all’estero e Gambardella ha sentenziato: ve l’avevo detto. Poi s’è messo sul camper di Grillo a girare l’Italia. Sul suo sito web si presenta così: «Città d’origine: Napoli. Iscritto al Meetup dal 2012. Docente di Economia del digitale e ricercatore sulle licenze creative commons e free/open source e docente di Macroeconomia, mercati finanziari e organizzazione & istituzioni». Dove, non si sa. Alle europee non si è voluto presentare. Andrà ugualmente in parlamento, non in quello di Strasburgo ma a Roma. Non tra gli eletti ma tra i nominati, in commissione.
Il duro-e-puro neo-consulente pubblico ha però sconcertato una parte dei militanti e anche alcuni parlamentari, tenuti all’oscuro della decisione, hanno brontolato e chiesto di parlarne in un summit del gruppo. Però l’affaire è scottante. Anche perché sul blog del leader era stato pubblicato l’invito a inviare i curriculum per chi voleva diventare collaboratore dei parlamentari. Chi li ha inviati, magari con ottime referenze, e si è visto passare davanti l’amico dell’amico non c’è rimasto bene. C’è maretta ma c’è pure odore di elezioni, così Grillo e il capogruppo alla Camera, Giuseppe Brescia, hanno deciso che la riunione si terrà, ma dopo la chiusura delle urne. Una decisione annunciata così sul web al popolo grillino: «l’assemblea deputati M5S ha deciso di affrontare dopo europee caso Massimiliano Gambardella candidato alle politiche poi assunto da gruppo».
Ce ne sarà da discutere, anche se a giugno, a giochi fatti, col consulente già insediato. Emblematico del clima è il seguente scambio di gentilezze tra Gambardella («Caro Omar, ora per coerenza te ne esci anche tu dal M5S assieme al tuo amico Tacconi vero? Dai che tra buffoni vi fate compagnia») e Omar Bassalti, ingegnere meccanico che vive a Singapore e si presentò nella lista 5stelle degli italiani all’estero («Gambardella vedi di fare poco lo spiritoso e piuttosto vedi di spiegare come ti hanno assunto come consulente alla commissione bilancio della Camera. Paraculo, credi che le cose non si sanno in giro?»).Un grillino doc, Carlo Trobia, ha fatto sentire la sua voce in un Meetup 5stelle: «Invitiamo Gambardella e tutti i membri della commissione bilancio a fare chiarezza». Dopo poche ore è stato espulso dal movimento. La notizia è rimbalzata in rete attraverso un sito Facebook antigrillino, Waffanculo 5 stelle. Il sito, accusato di spam, è stato fatto chiudere.
Twitter: @gponziano
Giorgio Ponziano, ItaliaOggi 17/4/2014