Marco Lillo e Valeria Pacelli, Il Fatto Quotidiano 17/4/2014, 17 aprile 2014
FERMATE LE CIMICI IL POTERE A TAVOLA NON SI INTERCETTA
Quella cimice nel privé di Assunta Madre, piazzata per indagare sul patron del ristorante, registrava troppi colloqui riservati. Non solo quello nel quale si progettava la fuga in Libano che è costato l’arresto a Marcello dell’Utri a Beirut. Ma, secondo l’anticipazione di ieri del settimanale Panorama in edicola, anche le confidenze di un grande imprenditore che si vantava di avere stoppato addirittura gli arresti di un’indagine grazie ai suoi amici in magistratura. Poco dopo avere inciso le registrazioni imbarazzanti per Dell’Utri e per i magistrati, la Procura di Roma ha ordinato alla cimice di tapparsi le orecchie quando captava confidenze estranee al focus dell’inchiesta sul ristoratore Gianni Micalusi.
La procura sminuisce, spiega e circoscrive ma la notizia è destinata a fare clamore e soprattutto a ridestare il panico tra i frequentatori del locale nei mesi passati. Ora le cimici non ci sono più ma sono in tanti a chiedersi se ci sia anche la loro voce nella compilation incisa sul cd dalla Squadra Mobile di Roma. Gli uomini più ricchi e potenti sceglievano il ristorante in via Giulia per il pesce di Johnny, alias Gianni Micalusi, per la polvere di stelle che si respirava tra vongole e gamberoni, ma anche per la riservatezza. Sul sito del ristorante ci sono le fotografie di Johnny Micalusi sorridente con Belen e Al Pacino, Giorgio Armani e Woody Allen più altre decine di vip. Non manca la cartolina con la foto di Silvio Berlusconi. Ma lui almeno è fuori dal periodo a rischio: è stato da Johnny il 15 maggio del 2012 quando la cimice non c’era. Tutti gli altri, palazzinari e politici, attori e registi, giocatori e presidenti di squadre di calcio, tremano. Amavano sussurrare i loro segreti nel privé di Assunta Madre, studiato per accogliere i suoi ospiti esclusivi - si legge sul sito dello studio Kion che lo ha progettato - come all’interno di uno yacht. La boiserie su misura è l’elemento centrale del progetto, riveste le pareti e rende caldo e accogliente l’ambiente, mettendo in evidenza l’importante cantina del ristorante” e nascondendo, viene da dire oggi, l’apparato invisibile che ora fa disperare i potenti di Roma. Panorama scrive che dopo otto mesi di intercettazioni ambientali al ristorante romano per l’inchiesta di riciclaggio sul titolare Gianni Micalusi, la procura di Roma ha sentito l’esigenza di mettere un tetto al raccolto delle microspie. Il 20 novembre scorso il sostituto procuratore Francesco Mìnisci e il procuratore Giuseppe Pignatone scrivono al capo della squadra mobile di Roma, Renato Cortese, un ordine chiaro: “Questa squadra mobile non procederà alla registrazione dei colloqui che si collocano certamente in ambito diverso da quello delineato dal gip, avendo cura di sospendere le attività tecniche relative a quei colloqui”. Appena 12 giorni prima, l’8 novembre 2013 Alberto Dell’Utri, fratello gemello dell’ex senatore di Forza Italia, e l’imprenditore Vincenzo Mancuso avevano discusso insieme della possibilità di fuga in Guinea Bissau o in Libano. Ma ci sarebbe un’altra conversazione che, secondo Panorama “avrebbe messo in allarme gli inquirenti perché riguarderebbe i discorsi di un notissimo imprenditore romano il quale, durante una cena, avrebbe detto ai suoi commensali di aver fatto pressioni su alcuni magistrati della Capitale per evitare una serie di arresti” con tanto di “nomi e cognomi e chiari riferimenti ad una determinata indagine” ovviamente segretissima. Le illazioni sul perché i pm romani avrebbero limitato gli ascolti proprio dopo avere captato le parole imbarazzanti per la magistratura sono rimbalzate sui siti internet. In serata il capo della Procura di Roma Giuseppe Pignatone ha replicato con un comunicato. L’invito alla squadra mobile a non registrare i colloqui ‘extra’ sarebbe farina del sacco del Gip. Pignatone afferma che “il giudice per le indagini preliminari di Roma, nell’autorizzare l’attività di intercettazione all’interno di una saletta riservata del ristorante Assunta Madre ha correttamente posto precisi limiti per evitare che venissero intercettate le conversazioni di soggetti del tutto estranei al contesto investigativo, semplici frequentatori del locale”.
“La Procura della Repubblica - prosegue la nota - poco dopo l’avvio delle intercettazioni ha invitato, con nota del 20 novembre 2013, la Squadra Mobile al rispetto dei limiti posti dal gip, anche sospendendo, dandone peraltro atto, le ’attività tecniche relative a quei colloqui che, a fronte di un iniziale verosimile interesse per le indagini , risultino estranee alle stesse e all’ambito del provvedimento del gip”.
Ma chi è l’imprenditore che vanta il suo potere di stoppare gli arresti? Sono tanti i nomi circolati ieri da quello di un costruttore potente a quello di un nome importante anche nel mondo dello sport a quello di un ras del settore ambientale. Il procuratore Pignatone lascia intendere che, se la conversazione svelata da Panorama esiste, non è detto che venga distrutta come le altre irrilevanti. “Le indagini - conclude Pignatone - sono ancora in corso e la Squadra Mobile deve ancora riferire compiutamente gli esiti”.
Marco Lillo e Valeria Pacelli, Il Fatto Quotidiano 17/4/2014