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 2014  aprile 16 Mercoledì calendario

PERISCOPIO


Dice il prefetto di Roma che ha un poliziotto cretino da identificare. E per quei bravi ragazzi, basta l’autocertificazione? Maurizio Crippa, il Foglio.


Nuti, deputato 5 Stelle, alla casella stato civile ha scritto: «nubile». Va bene essere «diretti e circoncisi», ma ora esagerano. Il rompi-spread. MF.


A proposito di donne, lo sapevate che i presidenti di imprese pubbliche non contano quasi nulla? Jena. La Stampa.


Palermo, si ammalano contemporaneamente tutti gli avvocati di Dell’Utri. Dovrebbero smetterla di baciarsi tra di loro. Spinoza. Il Fatto.


Madonna Laura Boldrini ha fatto sapere alla Nazione di non aver per nulla gradito l’imitazione «sessista» della ministra Boschi fatta a Ballarò da Virginia Raffaele, scambiando la satira per lesa maestà e l’umorismo su una donna potente per antifemminismo. La Boldrini, detta anche la Rottermeier di Montecitorio, aveva severamente ammonito le giovani italiane contro la tentazione di sfilare a Miss Italia, redarguito gli autori di uno spot che osava financo mostrare una madre di famiglia che serve a tavola la cena al marito e ai figli, sguinzagliato la polizia postale alle calcagna degli zuzzurelloni che avevano postato sul web un suo fotomontaggio in déshabillé e fare battutacce (sessiste, ca va sans dire) sul suo esimio conto (come se capitasse solo a lei), proibito le foto in video dei lavori parlamentari in nome di un malinteso decoro delle istituzioni, fatto ristampare intere risme di carta intestata per sostituire la sconveniente dicitura «Il presidente della Camera» con la più decorosa «La presidente della Camera». Il guaio è che questa occhiuta vestale della religione del Politicamente Corretto è incriticabile e intoccabile in quanto «buona». Marco Travaglio. Il Fatto.


Coro di osanna a favore di Renzi. Diego Della Valle: «È una persona che non ci fa vergognare per come ci rappresenta nel mondo». Flavio Briatore: «Renzi è l’unico che può svoltare». Gabriele Muccino: «Sono sollevato dal fatto che Renzi sia al governo». AdnKronos.


I No Tav ammassano arsenali su in valle, e tirano biglie e fanno saltare cantieri, ma ancora nessuno osa configurare nei loro confronti il reato di terrorismo, persino Caselli fu preso a male parole. Ma se invece quattro picari de bacari evocano la secessione del Veneto, scatta, nel procuratore d’assalto l’effetto pavloviano della difesa dei Sacri Confini del Piave, Rosso pel Sangue de’ Fanti. Maurizio Crippa. Il Foglio.


Il trattore truccato da carro armato. E poi, chissà, i forconi truccati da fucili e le mucche da portaerei. Il rischio, con i secessionisti veneti, non è di farne dei martiri, ma di consegnare problemi reali e giganteschi a una parata di macchiette. Massimo Gramellini. la Stampa.


Chi percorre la Pontabbana a Treviso o la Strada del Santo a Padova trova una lunga fila di capannoni sfitti o in vendita. Queste immagini fotografano meglio di ogni statistica un territorio che, nel giro di sette anni, ha perso 10,5 punti di pil ed è tornato sotto i livelli del 2000. In Veneto, più di 20 mila imprese hanno chiuso nell’ultimo lustro, i disoccupati sono arrivati a 195 mila e il reddito medio nel 2013 è sceso di 600 euro. Il tutto, mentre la Regione Veneto ha continuato a versare 70 miliardi di euro di tasse all’anno allo Stato, ricevendone indietro meno di 50. Per questo è facile immaginare che, al di là di ogni evidenza (progettare la secessione armata è un reato grave), i 24 arrestati del Tanko saranno visti da molti corregionali come dei martiri. Col rischio che altri indipendentisti ci riprovino. Bakunin, che di insurrezioni se ne intendeva, spiegava: «La rivoluzione è più un istinto che un pensiero. Come istinto agisce e si propaga, e come istinto darà le prime battaglie». Peter Gomez. il Fatto.


(mfimage) È passato il principio che la comunicazione è gratis: che non servono persone pagate per raccogliere informazioni, capirle e restituirle filtrate. Per questo si fanno libri gratis, si presentano conferenze gratis, si scrivono articoli gratis. Immagino Gianni Brera che si faceva pagare «per il lesso». Come avrebbe potuto viaggiare il mondo e divorare tutto, cibo e libri, con 5 euro lordi al pezzo? Giorni fa mi ha chiamato un comune del Nord per presentare il mio libro. Seicento chilometri tra andata e ritorno dalla mia città, due giorni di tempo fra viaggio e permanenza. Ovviamente non solo non era previsto nessun contributo (forse, chiederlo, è persino eresia), ma neppure il rimborso del viaggio. Solo per esserci, per sentirmi chiamare scrittore, che gioia immensa, no? Domanda che faccio a loro e a voi. Ma se dovesse rompersi un tubo dell’acqua in quel comune chiamerebbero a ripararlo gratis un idraulico da Bologna perché costui ha piacere a comparire? Matteo Marani, Guerin Sportivo.


I sistemi economici dell’occidente non crescono perché l’area parassitaria è cresciuta a scapito di quella produttiva, perché il sistema dei prezzi di mercato è costantemente perturbato dall’interventismo regolatorio, perché la contralizzazione impedisce agli attori economici di utilizzare al meglio le informazioni specifiche di cui dispongono. Luca Ricolfi. Il Giornale.


Dieci mesi dopo averlo intervistato per la prima volta, il filosofo Paolo Becchi dell’università di Genova pretendeva che lo aiutassi a pubblicare un libro intitolato Anatomia di un dolore, la storia della sua fistola anale. Un caso esemplare di imperizia medica. Pagine di crudo realismo e di afflizione tormentosa, ma anche di grande umanità, che avrebbero conquistato chiunque: tutti hanno un culo. Stefano Lorenzetto. il Giornale.


Le donne italiane degli anni Settanta non volevano più essere mantenute da padri, mariti, fratelli. Si compravano da sole tutto, non chiedevano porte aperte, braccia attorno alla vita, anelli, pellicce o altri simboli di possesso esclusivo. Ci sentimmo finalmente libere: due jeans, una borsa di cuoio, una camicetta americana comperata a Latina ci facevano sentire come delle regine. Barbara Palombelli. Il Foglio.


Nel 1949, in pieno oscurantismo democristiano, fu sconsigliato, anzi, fu censurato, un manifesto che, per celebrare il quinto centenario di Lorenzo il Magnifico, recava la Nascita di Venere di Botticelli. Troppo nuda. Filippo Ceccarelli. il venerdì.


Il rapporto del superiore con l’inferiore esclude le buone maniere. George Bernard Shaw, Manuale del rivoluzionario. Piano B edizioni


I giorni passano, non da un giorno all’altro ma da un’ora all’altra. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 16/4/2014