Marco Cobianchi, ItaliaOggi 16/4/2014, 16 aprile 2014
AL POSTO DELLA VECCHIA LOTTIZZAZIONE FATTA DI DUE DC, UN PSI, UN PCI, IL FRITTO MISTO IDEOLOGICO DI DUE STATALISTI, UN TECNICO, UN LIBERALE
Anestetizzare un ideale è semplicissimo: lo si affoga e, con la scusa di essere democratici, lo si rende equivalente al suo contrario. Il vantaggio è che quando si ha il potere di nominare dei consiglieri d’amministrazione in grandi aziende pubbliche, si può passare per innovatori perché si scelgono persone che mai sarebbero state indicate, mentre invece si è solo degli indecisi.
È la nuova frontiera della lottizzazione 2.0, quella che, non indica più le persone solo per la loro appartenenza politica, ma anche per la loro appartenenza ideologica. Se la regola lottizzatoria della Prima Repubblica era: 2 democristiani, 1 socialista e 1 comunista e quella della Seconda è stata: tre a me e due a te, quella della Terza è diventata: 2 statalisti, 1 tecnico e 1 liberale.
Le nomine di Luigi Zingales nel consiglio d’amministrazione dell’Eni di Alberto Pera all’Enel e di Alessandro De Nicola a Finmeccanica rispondono a questa nuova logica: li si rende innocui affogandoli in Consigli d’amministrazione nei quali non avranno alcun potere concreto di indirizzo non solo perché in tutti e tre queste aziende lo Stato ha una posizione predominante rispetto agli altri azionisti, pur possedendo in tutti e tre i casi, appena un soffio sopra il 30% che gli consente di comandare indisturbato, ma anche perché la loro nomina non è stata proposta da azionisti del mercato (cioè dal restante 70%), ma imposta dallo Stato stesso.
In questo modo Renzi, sventolando i nomi dei tre liberali a 18k, toglie dal mercato dei papabili, tre persone che potevano essere eccellenti presidenti di Consob, Autorità per l’Energia e Antitrust dove la logica del cambiamento avrebbe imposto di nominare rispettivamente Zingales, Pera e De Nicola. Questa sarebbe stata una vera rivoluzione. Ma Renzi, in questa tornata di nomine, non ha compiuto alcuna rivoluzione: ha pagato pegno al politically correct nominando tre donne al vertice, sulle cui competenze è lecito nutrire più di un dubbio, ha invitato qualche politico di lungo (troppo lungo) corso, facendo finta di tributare un riconoscimento alle tre tra le migliori menti liberali in circolazione. Eccola la Lottizzazione 2.0: omogeneizzare, equivalere, includere.
Zingales, Pera e De Nicola avrebbero fatto meglio a rinunciare e continuare la loro battaglia solitaria e, anche per questo, importantissima per la modernizzazione del Paese a favore di liberalizzazioni e, soprattutto, privatizzazioni. Come potranno farlo ora, nei rispettivi Consigli d’amministrazione, dato che la loro nomina viene dal socio di maggioranza che tutela, legittimamente, le proprie prerogative e non si sogna nemmeno di creare le condizioni perché altri gli facciano concorrenza? Gli statalizzatori d’ogni partito, in questo momento, stanno brindando.
Marco Cobianchi, ItaliaOggi 16/4/2014