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 2014  aprile 16 Mercoledì calendario

GIANNI DE GENNARO. L’ETERNO PROTETTO DEL CAPO DELLO STATO (CHE SMENTISCE)


Ma che ci fa un poliziotto alla guida di Finmeccanica?”, diceva Matteo Renzi qualche mese fa, quando ancora era lontano da Palazzo Chigi. Poi ha capito che ci sono dei compromessi a cui bisogna cedere. E così l’unico manager che il premier ha confermato è stato proprio il superpoliziotto. Le ragioni sono tante. Primo: il nuovo Ad di Finmeccanica, Mauro Moretti, non sa niente di armi e difesa, al massimo può rilanciare quel settore trasporti che Finmeccanica voleva dismettere. De Gennaro, invece, ha la rete di conoscenze giuste per vendere armi, forte soprattutto di un rapporto storico con gli Stati Uniti, fin da quando lavorava con l’Fbi ai tempi di Giovanni Falcone. Oggi De Gennaro presiede il Centro studi americani, utile riferimento per gli statunitensi a Roma (domani, per esempio, c’è un incontro con la vice ambasciatrice Kathleen Doherty). Poi De Gennaro è il massimo esperto di servizi segreti, che ha guidato e poi vigilato come sottosegretario, e questo aiuta sempre. Ma soprattutto De Gennaro può contare su uno sponsor a cui neppure Renzi può opporsi: il capo dello Stato. Giorgio Napolitano stima De Gennaro da molti anni, in ogni polemica che ha coinvolto il 66enne super-poliziotto si trova sempre traccia di una dichiarazione a sua difesa di Napolitano: dalla gestione del pentito Tommaso Buscetta nel 1996, quando Napolitano era ministro dell’interno e l’altro vicecapo della polizia, al G8 di Genova alla gestione dell’emergenza rifiuti a Napoli, la città di Napolitano. Tra le tante cose che ha fatto De Gennaro, tra un incarico di vertice e l’a l t ro, c’è anche aver ricoperto il ruolo di capo di gabinetto di Giuliano Amato al Viminale, ed è nota la stima di Napolitano per Amato (che il capo dello Stato avrebbe gradito come successore e che, per il momento, ha mandato alla corte Costituzionale). Il ruolo di Napolitano nelle nome è stato esplicitato due giorni fa quando Renzi è andato al Quirinale prima di comporre ufficialmente le liste. Ma queste sono soltanto “ricostruzioni fantasiose” della stampa perchè da Napolitano non c’è stato “alcun intervento” sulle nomine, come ci ha tenuto a precisare una inusuale nota del Colle ieri mattina.

Ste. Fel., Il Fatto Quotidiano 16/4/2014