Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 16 Mercoledì calendario

TUO FIGLIO, L’EMBRIONE VIRTUALE

Pochi giorni ancora e l’esperienza di diventare genitore è destinata a trasformarsi. Forse per sempre. Arriva negli Stati Uniti il test genetico più sofisticato mai immaginato: l’embrione virtuale. Unendo il Dna di mamma e papà e processandolo in migliaia di combinazioni possibili (fino a 10 mila), svela le possibili anomalie genetiche di un futuro figlio prima ancora che sia concepito.
È come ricevere un piccolo ma impressionante dossier dal futuro di un individuo che esiste solo nella mente di una coppia e nelle elaborazioni di un super-computer. Non si tratta - assicurano gli ideatori - del famigerato «bambino su misura», costruito come un bambolotto, a partire dal colore degli occhi e dei capelli e dalla forma del nasino. Semmai - aggiungono, ribattendo ai dubbiosi - di un modo più responsabile di mettere su famiglia.
Al momento l’esame riguarda una serie di malattie relativamente rare, come la fibrosi cistica o quella di Tay-Sachs, parte di un insieme di 500 sindromi che colpiscono non più del 4% della popolazione. Ma la metodologia è destinata a un utilizzo decisamente più vasto. Sfruttando il patrimonio di conoscenze accumulate con i programmi di sequenziamento del Genoma e facendo girare un algoritmo che riproduce i processi di ricombinazione genetica tra la parte materna e quella paterna, il test - ha spiegato uno degli ideatori, Anne Morriss - sarà presto in grado di «predire il profilo di rischio di ogni futuro bambino».
Il software, infatti, consentirà di studiare le possibilità di contrarre malattie più complesse, che sono il frutto di mix di gruppi di geni diversi, dal tumore alla mammella fino alla schizofrenia. Allo stesso tempo le coppie infertili o gay che ricorreranno alla fecondazione eterologa - con ovociti o spermatozoi di un donatore - avranno la possibilità di verificare le combinazioni migliori (o meno rischiose) dell’embrione. L’ossessiva domanda di ogni aspirante genitore - «Come sarà il mio bambino?» - non sarà mai più la stessa.