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 2014  aprile 15 Martedì calendario

DOPO I TRENI, LA DIFESA. MORETTI: “UN’ALTRA AZIENDA DA RIMETTERE A POSTO”


È chiaro che la polemica, a tratti anche poco felpata, sui compensi dei manager non ha lasciato segno. «Anche se ci litigo tutti i giorni perché ha un carattere terribile è uno capace di far funzionare le cose» dice di lui il presidente del Consiglio. Ed è questo che per lui conta. E del resto se Mauro Moretti nelle scorse settimane era stato lì lì per diventare ministro dello Sviluppo economico, significa che Renzi gli riconosce delle qualità. «Ha risanato le ferrovie e gliene va dato atto». E così dicendo il presidente del Consiglio ricorda che dieci anni fa Alitalia e le Ferrovie erano entrambe sull’orlo del baratro ed oggi, mentre Alitalia siamo costretti a farla prendere agli emiri di Etihad, le Ferrovie corrono ogni anno più veloci, non sono solo risanate ma anche forti al punto da poter a loro volta fare delle acquisizioni. Moretti ovviamente è «molto soddisfatto» dell’incarico, di quella che è a tutti gli effetti una promozione. «Adesso c’è un’azienda da rimettere a posto» ha commentato ieri a botta calda con i suoi più stretti collaboratori.
La chiamata alla guida operativa di Finmeccanica, insomma, non è arrivata inaspettata. E certamente, viste le caratteristiche del personaggio, segnala forse anche un cambio di strategie nel colosso della difesa e dell’aerospazio controllato dal Tesoro, prima impresa manifatturiera ad alta tecnologia del Paese con 70mila dipendenti e un fatturato di 16 miliardi. Puntare sull’uomo che nel giro di pochi anni ha risanato le Fs e scaricare l’ad uscente, Alessandro Pansa, uomo di finanza piuttosto che di industria, significa infatti dare un segnale preciso. Per Pansa Ansaldo Breda, la società del settore trasporti negli ultimi anni ha zavorrato il bilancio della holding, e Ansaldo Sts, gioiello nel settore dei sistemi e delle segnalazioni nel settore trasporti, andavano messe in vendita per concentrarsi sull’alta tecnologia. E i pretendenti, da Thales ai cinesi di Cnr e Insigma, ci sono. Ma ora con Moretti questa operazione potrebbe non essere così scontata. Appena un anno fa in una intervista a “la Stampa” l’ad uscente delle Fs definiva Sts parte di un «sistema industriale allargato di prim’ordine al mondo». Che, e questo non è certo un dettaglio, le sue ferrovie avevano contribuito a far crescere e ad affermarsi a livello internazionale. E anche sulla Breda, che per le Fs sta portando avanti il progetto dell’Etr1000, è probabile che Moretti possa aver nuovi progetti in grado di rilanciare questo ramo di attività di cui lui è certamente uno dei massimi esperti. «E’ un gioiello che ci invidiamo tutti a livello internazionale, un bravo manager deve essere in grado di farla funzionare bene», aveva detto rivolgendosi di recente proprio a Pansa con la solita franchezza che lo contraddistingue. Del resto, sin dall’inizio, tutta la carriera professionale di questo ingegnere elettronico riminese, con una parentesi nel sindacato trasporti della Cgil, si è svolta all’interno delle Ferrovie, dal primo impiego nel 1978, alla carica di amministratore delegato di Rfi nel 2001 a quella di ad dell’intero gruppo cinque anni dopo.
Ma alla fine la questione degli stipendi come è finita? Renzi con Moretti ha pattuito che guadagnerà in pratica come oggi, poco più di 800mia euro l’anno. Mentre Pansa, che aveva rinunciato all’indennità di ad percepiva 800mila euro per l’incarico di direttore generale, più 1,4 milioni legati agli obiettivi. Anche in questo una bella svolta per Finmeccanica.

Paolo Baroni, La Stampa 15/4/2014