Ferdinando Camon, La Stampa 15/4/2014, 15 aprile 2014
“IMPARATE A VEDERE MEGLIO”. LA LEZIONE DELLA BIMBA CIECA
C’è una bambina inglese di 6 anni, si chiama Molly Bent, che sta per diventare cieca, ha un’inarrestabile malattia agli occhi, e ha rivelato ai genitori, e di conseguenza ai giornali, e di conseguenza al mondo, quali sono le cose di questa Terra che vorrebbe vedere prima di non vederci più. È un elenco importantissimo. Rivela le cose per cui «vale la pena di venire al mondo», e dopo averle viste dire addio alla vista del mondo sarà meno triste. Una vita è piena quando hai visto tutte le cose che volevi vedere. Se hai poco tempo, devi vederle subito. Un’abbuffata. Anni fa, su questo giornale, ci occupammo di un problema enigmatico e sfuggente: troppi uomini decisi a suicidarsi venivano a morire a Venezia. Perché? Per questo: fare un’abbuffata di bellezza, prima di lasciare il mondo.
Quali sono le cose che la bambina inglese vorrebbe vedere, per poter dire «ho visto tutto»? Guardiamole, e cerchiamo di capire perché la piccola ci ha messo quelle cose e non altre. La bambina appare in foto con l’elenco in mano, rivolto verso di noi perché possiamo leggerlo, e vedere l’ordine in cui le ha messe. È una bambina bellissima. Riccioluta, ridente. Occhi azzurri. Sguardo che incanta.
Al primo posto ha scritto «Disney». Disney è l’apice del mondo. Disney è il mondo su misura dei bambini, il mondo-favola, il mondo-gioco. Per i bambini, il gioco è la parte essenziale della giornata. Possono anche studiare e imparare, ma imparano di più se imparano giocando. Negli adulti il gioco prende un valore negativo, «qui si fa sul serio e non si gioca», ma si trova spesso negli studiosi dell’arte (poesia, pittura, film…) il concetto che «l’arte non è denaro, non è scienza, non è religione», ha la gratuità del gioco, un gioco serissimo, com’è il gioco per i bambini. Nel voler vedere Disney prima di non vederci più, questa bambina è serissima: il parco-divertimenti è per lei scienza, utilità, sacro.
Poi ci mette anche il palazzo della regina. Noi ci domandiamo spesso come mai gl’inglesi, popolo così evoluto, hanno una monarchia, che senso ha la monarchia. La piccola Molly dà la sua grande risposta: in Inghilterra c’è la monarchia perché la regina e la reggia sono tra le ultime cose che una bambina vuol vedere prima di perdere la vista. C’è un rapporto tra la regina e Disney? Il fatto che stiano insieme nello stesso elenco compilato da questa bambina risponde di sì. Disney è il mondo delle favole, e la regina è una favola. Qual è, per la regina, la tecnica del mantenimento della corona? Mostrarsi sempre in un alone di favola, non uscirne mai. Servono, alla regina, le regole del «Principe» di Machiavelli? Le usa? Servono e le usa, ma non deve farlo capire, se si scopre qualcosa di machiavellico in lei, i bambini perderanno la vista senza voler vedere la regina.
Nell’elenco, seguono le Piramidi, il Museo di Storia Naturale, la Scozia, una partita di calcio, una spiaggia inglese che equivale alla nostra Rimini, lo Zoo, e così via. Le Piramidi sono storia, ma i bambini le sentono come mito: per i bambini i miti sono la vera storia, e questo ci spiega perché le storie dei popoli cominciano tutte con i miti. Che cos’è lo Zoo? È il luogo dove vedi, concentrati, gli esseri viventi come te, che si sono incarnati in forme diverse dalla tua. Poteva capitare anche a te. Avresti un’altra vita. Dando un’occhiata a quella vita, la vivi, vivi una vita in più. Una bella rivalsa, per chi non può più vivere in pieno questa.
Una partita, una spiaggia tipo Rimini…: banalità, per noi vedenti. Tutto quel che vediamo ci sembra ovvio. Ogni sera tiriamo le somme: «Cos’hai visto oggi?», «Ma niente, le solite cose». Anche se abbiamo visto Rimini o una partita di calcio. Questa bambina c’insegna: quel che vedete è eccezionale, non ve n’accorgete? Perché siete distratti. Tornate indietro, e guardate meglio.
fercamon@alice.it
Ferdinando Camon, La Stampa 15/4/2014