Federico Rampini, la Repubblica 15/4/2014, 15 aprile 2014
AEREI E TRUPPE NELL’EUROPA DELL’EST COSÌ OBAMA SI PREPARA ALLA GUERRA
NEW YORK
I giochi di guerra sono cominciati, tra Usa e Russia. Dopo le sanzioni, attorno all’Ucraina la partita coinvolge cacciabombardieri, navi militari, movimenti di truppe. Un caccia russo Su-24 ha sorvolato minacciosamente per 90 minuti una cacciatorpediniera lanciamissili della U. S. Navy, la U.S.S. Donald Cook che incrocia nelle acque extra-territoriali del Mar Nero al largo della Crimea. L’incidente è avvenuto sabato ma è stato rivelato solo ieri dal portavoce del Pentagono. «Un comportamento non professionale, non responsabile, gravido di rischi», così definisce l’azione del caccia russo che ha rifiutato di mettersi in contatto con la nave militare americana. È un assaggio dei giochi di guerra e delle grandi manovre che possono accadere nei prossimi giorni. La Donald Cook è stata inviata da Obama nelle acque del Mar Nero occidentale, come avanguardia di una presenza navale destinata a crescere. Il Pentagono conferma che la nave è in quell’area per «condurre esercitazioni e missioni di cooperazione nella sicurezza con alleati della Nato».
Nei giochi militari che accompagnano l’escalation di tensione politica in Ucraina orientale, la prima mossa l’ha fatta la Russia, con gli oltre 40 mila soldati ammassati a ridosso del confine ucraino. Altro che truppe in esercitazione, il comandante supremo della Nato in Europa, generale Philip Breedlove, non ha dubbi: «Quelli sono reparti di combattimento pronti a entrare in azione al primo ordine: sarebbero dentro l’Ucraina in meno di 12 ore». A Washington restano ormai solo pochi ottimisti, a sperare che l’invasione non accadrà. Obama non può puntare sull’unico scenario roseo, deve prepararsi al peggio. In primo piano ora c’è proprio il militare più alto in grado al quartier generale Nato di Bruxelles. È al generale Breedlove che la Casa Bianca e gli alleati hanno chiesto di presentare entro oggi proposte concrete su un dispiegamento di forze Nato che mandi un messaggio dissuasivo a Putin. L’Alleanza atlantica è chiamata a partecipare al gran completo, «nessuna nazione esclusa», dice Breedlove. Di fatto però sono tre le nazioni che hanno capacità operative per dispiegare subito nuove forze a Est: ovviamente l’America, insieme con Germania e Gran Bretagna.
«Un pacchetto di misure che riguardi forze terrestri, aeree e marittime, per rassicurare i nostri alleati dell’Est», così Breedlove ha anticipato ciò che proporrà oggi. Attenzione a quel passaggio sul “rassicurare gli alleati”. È in sintonia con quel che Obama ricorda all’Ucraina: la Nato può e deve difendere i suoi membri da un’aggressione esterna. Ma l’Ucraina non ne fa parte. Dunque le prime mosse sono volte a rafforzare le difese (e la credibilità) della Nato nei paesi baltici, in Polonia, in Romania (quest’ultima ha anch’essa una costa sul Mar Nero). Il gesto più immediato è il rafforzamento delle pattuglie aeree che in permanenza solcano i cieli sopra i paesi baltici. Obama ha ottenuto su questo la cooperazione di Angela Merkel e l’invio di caccia della Luftwaffe.
Per le truppe terrestri, la Nato ha una forza di pronto intervento o “risposta rapida” che include reparti di terra, navi e aerei. La Nato Response Force può arrivare a 25.000 uomini di cui 9.500 immediatamente pronti. Fin qui è stata basata a rotazione in paesi dell’Europa occidentale tra cui Italia, Belgio e Olanda. Una parte di questa forza può essere spostata nei paesi baltici e in Polonia nell’ambito di un nuovo piano di esercitazioni. Ma sia i baltici sia la Polonia vogliono di più. «Cinquemila soldati almeno, due brigate da combattimento», è la richiesta ufficiale che il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha rivolto alla Nato. Sul versante della guerra elettronica, la Nato si è già mossa con gli Awacs, gli aerei da spionaggio che stanno presidiando i cieli sopra la Romania, la Polonia e i paesi baltici. Tuttavia lo stesso Breedlove ammette che saranno le forze di fanteria e le colonne blindate a fare la differenza: «La parte più dura riguarda le truppe di terra ». Lui non esclude di spostare nientemeno che un’intera brigata da combattimento di 4.500 uomini dalla caserma di Fort Hood nel Texas, un gesto che invertirebbe la tendenza al disimpegno Usa dopo la caduta del Muro di Berlino (oggi gli Stati Uniti hanno 66.000 soldati in Europa, un quinto rispetto ai tempi della guerra fredda).
Questi annunci di giochi di guerra hanno anche uno scopo in un altro tipo di manovre, la guerriglia psicologica. Lo scenario di un riarmo della Nato e di un crescendo nella presenza militare americana è un costo geopolitico che Putin deve valutare prima di invadere l’Ucraina. A meno che lo stesso Putin giudichi che l’America, e ancor più i suoi alleati europei, stanno bluffando.
Federico Rampini, la Repubblica 15/4/2014