Gaia Piccardi, Corriere della Sera 15/4/2014, 15 aprile 2014
TRADIMENTI E LITI SUI FIGLI, I CATTIVI ESEMPI DEI CAMPIONI TUTTO COMINCIÒ CON ANGELILLO AL NIGHT ORA ARRIVANO I SELFIE TRASH DI ICARDI. «LE DONNE, UN GRAVE PERICOLO PER NOI»
«Che cosa ci posso fare se mi saltano addosso?». L’uomo che amava le donne, il quinto Beatle prestato al Manchester United nei ruggenti Anni 60, detestava la contabilità. Alle poche che non lo riconoscevano, bastava si presentasse come James Bond: «Sono Best, George Best». E le donne cadevano ai suoi piedi. Perché è chiaro che se cominci a contare le conquiste (600, forse 700: Antonio Cassano), gli slip della collezione privata (Christian Vieri), i figli legittimi (Ronaldo nel 2010 rivelò di essersi sottoposto a vasectomia: «La fabbrica di bambini ha chiuso») e quelli illegittimi (Diego Maradona docet ), un problema di relazione con l’altro sesso c’è.
I calciatori e le donne, una storia infinita. Da Antonio Valentin Angelillo, ceduto dall’Inter per volontà di Herrera per i postumi della storia con la ballerina di night Attilia Tironi (in arte Ilya Lopez) a Mauro Icardi, bomber della nuova Inter di Thohir resuscitato dall’amore per Wanda Nara, ex moglie del connazionale Maxi Lopez. Dietro un giovane giocatore, c’è spesso una femmina ingombrante. Davanti a quella femmina ingombrante, nell’era dei social network, ahinoi c’è sempre uno smartphone. L’ultimo selfie di Maurito ha l’eleganza del mignolo alzato impugnando una tazza di té al ricevimento della regina: non appagato dall’aver vinto il duello rusticano, mediatico e molto trash con il rivale in amore e in campo (domenica a Genova: Sampdoria-Inter 0-4), Icardi si è fotografato mentre impugna il volante facendo le corna. «Wanda, perché mi fai guidare così?». Provocazione degna di Lord Brummell, che il numero 9 dell’Inter ha rincarato presentandosi all’allenamento di ieri mattina per mano a uno dei figli di Wanda e Maxi, accusato di trascurare la progenie. Appuntamento alla prossima puntata.
Il tormentone Icardi ha oscurato la telenovela Balotelli, che ha raggiunto il suo apice il 5 febbraio scorso, quando sul profilo twitter del più grande talento mai imploso nel calcio italiano è comparsa la fotografia di una tenerissima bambina mulatta, accompagnata da un cinguettio da sparviero innamorato: «Finalmente la verità... Pia... Dolce figlia mia... Tuo padre». Mario, fino a lì più bravo a scegliersi le Ferrari che le fidanzate, aveva accettato di sottoporsi al test del Dna prima che a imporglielo fosse il giudice. La madre di Pia, Raffaella Fico, gli era entrata sulle caviglie come mai nessun difensore avversario prima, e il ribelle, placcato dalle «sue» donne, si era arreso all’evidenza. Oggi su twitter, mentre il mondo aspetta il primo incontro tra padre e figlia, campeggiano i piedini di Pia, incolpevole protagonista della guerra di Mario con le donne. Fanny, l’ultima, permettendo.
Chiamati ad essere esempi virtuosi, spesso i calciatori si scordano di esserlo. «Le donne sono un grave pericolo per noi calciatori, è molto difficile per un professionista fidarsi di una donna, qualsiasi donna. Per questo ci rivolgiamo alle escort, che ci offrono delle garanzie»: il pensiero di Louis Saha, noto umanista del Tottenham brevemente transitato alla Lazio, una carriera che ha attraversato tutto l’arco costituzionale della Premier League, pubblicate dal Journal du Dimanche provocarono la sollevazione delle donne di mezza Europa. Però è vero che in Premier, ricettacolo di sublimi gesti calcistici e nefandezze assortite tra le lenzuola, si concentrano le più celebri malefatte dei calciatori. John Terry, bandiera del Chelsea, commise adulterio con Vanessa Perroncell, fidanzata del migliore amico ed ex compagno di squadra Wayne Bridge. Caduto dal piedistallo, Terry ci rimise, oltre che la faccia, con la complicità di un’accusa di razzismo, la fascia di capitano dell’Inghilterra. A Ryan Giggs, leggenda del Manchester United ancora oggi, ultraquarantenne, galoppante sulla fascia sinistra, forse andò ancora peggio: moglie tradita con la cognata, avances ricevute persino dalla suocera, in una trama degna di un feuilleton . Un altro gentiluomo impegnato in Premier League, il bomber dei Red Devils Wayne Rooney, mise le corna alla moglie incinta con una escort. In un campionato a parte gioca Paul Gascoigne, la cui storia d’amore con la bottiglia ha intasato le pagine dei tabloid: carriera, e matrimonio con Sheryl, rovinati.
La nostalgia canaglia ci spinge a ricordare la folle corsa di Gigi Lentini, bomber da 18,5 miliardi di lire (record) del primo Milan di Berlusconi, sulla Torino-Piacenza. Porsche distrutta e vita in bilico, tradunt, per correre da Rita, moglie del collega juventino Totò Schillaci. Altri tempi, altri calciatori. Stessi, immutati, problemi con le donne.