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 2014  aprile 15 Martedì calendario

PERISCOPIO


La Crimea, per i russi, vale molto più delle Isole Falkland per la Gran Bretagna. The Economist.


(mfimage) Ogni tre secondi, nel mondo, un bambino mangia un ovetto Kinder Ferrero. John Elkann, presidente di Fiat. La Stampa.


Grande è la confusione sotto il cielo, ma, per fortuna, anche sopra. Massimo Bucchi. il venerdì.


Lungo cappotto grigio scuro, berretto ton sur ton con la scritta «I love New York», Mario D’Urso lascia le sue impronte sulla neve di Central Park. Carlo Rossella. Il Foglio.


Renzi ha ragione quando dice che abolire i rimborsi ai gruppi regionali significa «Mai più Rimborsopoli»: col suo fiuto da cane da trifola, Renzi ha colto l’impatto devastante dello spettacolo di quelle orde di cavallette intente ad arraffare a spese dei contribuenti mutande verdi, libro porno, tinture per capelli (per un consigliere pelato), chewingum, pecore, Redbull, Suv, salsicce, mazze da golf, caldaie, caramelle, frigoriferi, gelati, tergicristalli, campanacci per bovino, corni d’avorio, feste di nozze, gorgonzola, saune, night club, cenoni di capodanno, aeroplani di carta, camere d’albergo per amanti, spazzolini da denti personalizzati con le iniziali, cravatte, salatini, finimenti per carrozze. Marco Travaglio. Il Fatto.


Carpo respiratorio a Taranto. Achille Bonito Oliva. il venerdì.


La politica estera italiana è uno scenario di cartapesta: per i media italiani è come un party hollywoodiano, contano gli abiti, i dettagli, i sorrisi e le chiacchiere fra potenti. Berlusconi, per vent’anni, ha sorriso e detto di sì a tutti, attento, in privato, a curare gli affari con i vari Gheddafi, Putin e Bush. L’Italia è precipitata da potenza guida in Europa a colonia tedesca, ma, appunto, la realtà non ci conta. Bisogna piuttosto essere fotogenici nella foto di Gruppo. Curzio Maltese. il venerdì.


In Italia, a differenza dell’Europa, vi è una sinistra frazionata, con culture molto diverse. Solo il Pd ne ha almeno tre, poi c’è Sel. Molti dei nostri guai nascono anche da qua. Giovanni Consorte ex ad di Unipol. Corsera.


Bisognerebbe andare a vedere i verbali della Bicamerale del ’98, quando dicevo a Elena Paciotti (ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati) o a Edmondo Bruti Liberati che la separazione delle carriere era un provvedimento a loro garanzia. La Paciotti mi rispose che si metteva a rischio l’indipendenza della magistratura e due giorni dopo si candidò per le Europee coi Ds! Ma di che indipendenza parlava? Il dubbio sì che ti viene. Giuliano Urbani, ex deputato Fi. La Stampa.


Il consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge costituzionale che prevede la riforma del Senato: presto in Italia non avremo più due Camere. C’è così tanta crisi, che possiamo permetterci, al massimo, un monolocale. Renzi vorrebbe trasformare Palazzo Madama in un’assemblea di non eletti dal popolo. Qualcuno gli spieghi che, praticamente, è già così da un pezzo, grazie a una legge elettorale che prevede le liste bloccate. Dario Vergassola. il venerdì.


Nel paese in cui circa 10 milioni di uomini nutrono la propria disfatta prostituendo milioni di giovani donne e bambine/i nel «turismo del disprezzo» (quindi sadismo, non sessualità!) o in quello ancor più terrificante della pedofobia (attenti: non «pedofilia»), il clamoroso elefantiaco procedimento penale avviato dalla Boccassini per «induzione alla prostituzione» appare veramente comico! Elvira Banotti, femminista storica. Il Foglio.


Renzi non può lasciar cadere la riforma della giustizia. Non possiamo andare avanti così: giudici che pretendono di fare la politica industriale, pm che si costruiscono la carriere nei partiti, cause civili e penali che durano 15 anni. In Italia va dal magistrato solo chi ha torto; chi ha ragione ha paura di affidarsi alla giustizia. Si scandalizzeranno le vestali del giustizialismo; ma la riforma va affrontata. Pier Ferdinando Casini. Corsera.


Sono figlia di popolo, ho alle spalle una vita precaria, vivo in una delle vie più povere di Cabras, in Sardegna. Essere tradotta in 21 lingue significa essere una notizia nel mondo. Dovremmo esserne fieri, noi sardi, vittime del concetto di periferia. Ma la legittimazione continentale è schizofrenica. Qualsiasi cosa dobbiamo fare c’è chi pensa di chiedere la risposta a Roma. Michela Murgia, scrittrice. La Stampa.


Ricordo la commozione dello scrittore romeno Vintila Horia quando mi raccontò la sua visita all’Abbazia di Montecassino prima e dopo la distruzione del 15 febbraio 1943, settant’anni fa. Ecco la perdita del centro, ci diceva con gli occhi lucidi, un centro di irradiazione spirituale della civiltà europea dove si custodivano le radici greche, romane e cristiane, colpito al cuore. George Clooney fai un film su Montecassino. E papa Francesco se ne ricorderà? Ora et ignora. Marcello Veneziani. Il Giornale.


Oggi non si valutano più le persone per quello che meritano. Sembra sempre che tutti vadano in soccorso a chi ha già successo. Come alla televisione o nei giornali, vengono promossi quelli che sono stati promossi dalla vita e da se stessi. Non c’è mai qualcuno che si azzarda a scoprire delle persone per lanciarle, farle venire fuori. C’è tutta una parte della cultura che viene completamente ignorata. Raffaele La Capria. Corsera.


Il malfattore le si avvicina con un coltellaccio fra i denti, le è sopra ringhiando, le infila due o tre dita in bocca, altrettante in culo, le strizza e strema i delicati polsi, e poi anche i vezzosi capezzoli, coi suoi unghioni neri, per farsi confessare ove sono i cabochons. La sventurata dapprima resiste, intrepida come gli Orazi e i Curiazi che, muti e attoniti, la fissano dai pregevoli arazzi della Savonnerie (già appartenuti alla Duchessa di Berry), poi cede al dolore fisico intollerabile, la natura prevale, e con un eloquente gemito indica il vistoso forziere. Ma poi si pente subito, si avvinghia ai lucchetti. «Passerai sul mio corpo!». Egli ci passa. La lega, la imbavaglia, la schiaffeggia, la scopa, le fa anche due o tre porcate innominabili, e se ne va con diademi e breloques, all’inglese, giù per il glicine, ratto e tacito com’era venuto, insalutato ospite, sotto la taciturna e indifferente luna. Alberto Arbasino, Specchio delle mie brame. Adelphi. 1995.


Gli scienziati hanno scoperto una nuova cometa con la coda di paglia. Massimo Bucchi. il venerdì.


Riesco a dimagrire solo in ospedale. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 15/4/2014