G.D., Il Sole 24 Ore 15/4/2014, 15 aprile 2014
BILANCI DEL CALCIO, PERDITE AGGREGATE A 847 MILIONI
ROMA
Aumentano i debiti e diminuiscono, di poco, le perdite del calcio italiano. La voragine nei bilanci aggregati di tutti i club rimane gigantesca: escludendo l’impatto delle plusvalenze da calciomercato, nella stagione terminata il 30 giugno 2013 la perdita netta effettiva è di 847 milioni di euro nei bilanci di tutti i club professionistici (serie A, B e Lega Pro) e di 608 milioni per la sola serie A.
La fotografia emerge dal «Report Calcio 2014», curato dalla PricewaterhouseCoopers (Pwc) insieme all’Arel, per la Figc, presentato ieri. Il calcio resta in profondo rosso nonostante l’aumento dei ricavi da diritti televisivi da 991 a 1.037 milioni (+4,6%) per tutti i club professionistici e da 913 a 987 milioni (+8,1%) per la serie A. PwC ha anlizzato 524 bilanci su 621 società partecipanti ai 4 campionati professionistici dal 2008 al 2013, di cui il 100% per la serie A.
«La buona notizia è che le perdite diminuiscono, quella cattiva è che i diritti tv rappresentano circa la metà di tutti i ricavi, se si escludono le plusvalenze», ha spiegato Emanuele Grasso, partner di PwC. Il bilancio aggregato di tutti i club professionistici della stagione 2012-2013 chiude con una perdita netta di 311 milioni, inferiore ai 388 milioni della stagione precedente. Ma questo risultato comprende le plusvalenze per la vendita di calciatori, operazioni che avvengono in larga parte tra gli stessi club italiani: è più corretto eliminarle per capire come va la gestione. Per tutto il settore il rapporto calcola plusvalenze per 536,4 milioni nel 2012-2013 (537 l’anno precedente). Sommando le plusvalenze alla perdita netta aggregata si ottiene la perdita reale di 847 milioni (925 milioni nel 2012). Questo incide per il 39% su un monte ricavi che, escludendo le plusvalenze, è di 2.160 milioni (+1,7% sul 2012).
In serie A le plusvalenze lorde sono aumentate da 428 a 468 milioni. Il rapporto precisa che il contributo netto del calciomercato, facendo il saldo tra plus e minusvalenze e ricavi e oneri da prestiti e compartecipazioni, è di 406 milioni (375 milioni nella stagione precedente). Poiché la perdita netta aggregata della serie A, compreso l’impatto delle plusvalenze, è di 202 milioni (280 l’anno precedente), se ne deduce che escludendo le plusvalenze il buco della serie A è di 608 milioni (657 milioni nel 2012).
I ricavi della serie A sono aumentati del 7,1% a 1.840 milioni, escluse le plusvalenze. Continuano a crescere i debiti complessivi della seria A, +1,9% a 2.947 milioni; il 32% di questi sono debiti finanziari, 947 milioni (+1,5%). All’estero – spiega PwC – tre prime divisioni hanno un risultato aggregato positivo, comprese le plusvalenze: Germania +32,9 milioni, Olanda +22,2, Spagna +4,1. In rosso Inghilterra (-227,3 milioni), Turchia (-124,4) e Portogallo (-114).
G.D., Il Sole 24 Ore 15/4/2014