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 2014  aprile 15 Martedì calendario

M5S, PRIMA DEL SEGGIO LA PAGHETTA DEI GENITORI


LE STORIE
ROMA Sono gli onorevoli con la paghetta. Quelli che fino a ieri erano a carico dei genitori e che ora potrebbero permettersi di mantenerli. Erano peones allo stato puro. Ora sono parlamentari che a fine mese incassano un ricco assegno mensile. Il loro status di bamboccioni è cambiato all’improvviso, per molti con un semplice click.
A guidare la classifica degli «incapienti» è il grillino Vito Petrocelli, 50 enne geologo, nonché segretario della Commissione Industria, nato a Taranto ma residente a Matera. La Basilicata notoriamente è a rischio dissesto: il territorio avrebbe bisogno di continue attenzioni. Ma lo studio-Petrocelli ha generato nel 2012 un volume d’affari di soli 4.802 euro. Così che il senatore grillino, coniugato e proprietario di una Fiat Uno immatricolata 5 anni fa, nel 2012 chiuse il bilancio in negativo, a quota meno 296 euro.
Per tornare a galla e ripartire almeno da zero a Petrocelli sarebbe bastata una modesta indagine idrogeologica. Niente. In compenso la campagna elettorale a costo zero lo ha ripagato di tutto, è valsa al geologo di Matera uno scranno a Montecitorio nel Movimento di Beppe Grillo. Il quale a sua volta dichiara redditi zero.
PROFESSIONE PRECARIA

Diverso è il caso della senatrice campana Vilma Moronese, anche lei grillina a reddito zero, distanziata di ben 4 milioni di euro dal deputato più ricco del Parlamento (Antonio Angelucci, Ncd) . «Disoccupata», scrive la Moronese nella sua dichiarazione patrimoniale. Per la campagna elettorale ha speso 1.740 euro, di cui 213 per le telefonate. Soldi investiti bene, si direbbe.
Tra gli ex “poveri” che hanno messo piede in Parlamento figura anche un imprenditore: il veneto Enrico Cappelletti. Come amministratore delegato della sua società informatica nel 2012 ha dichiarato 3.440 euro di imponibile. Forse era solo agli inizi.
L’elenco dei paria a 5Stelle prosegue con la dissidente piemontese Monica Casaletto - a carico del coniuge - e con Daniela Donno, che sotto la voce “professione” ha scritto «precaria». Seguono a ruota i redditi dichiarati da Cristina De Pietro (1000 euro),Michela Montevecchi e Francesco Molinari entrambi con poco più di 5mila euro, tutti ovviamente del M5S.
ULTIMA SPIAGGIA
Va da sé che la lettura delle singole dichiarazioni dei redditi - complessivamente 32 tomi - mette insieme storie diverse fino a tratteggiare gli elementi di una nuova sociologia politica. Il profilo reddituale di una nuova tipologia parlamentare. Per alcuni l’approdo a Montecitorio è stata una salvezza. la via di fuga da una situazione economicamento delicata se non proprio l’ultima spiaggia.
Michele Dell’Orco, deputato modenese, perito chimico che tirava a campare con i lavoretti o raccogliendo la frutta, quando torna nella casa dei genitori ancora ritrova la sua cameretta. Senza Il Movimento chissà cosa avrebbe fatto. Il romano Lorenzo Di Battista, prima di conoscere Casaleggio e diventare il pupillo di Grillo, dichiarava un reddito di 3.176 euro.
La «povertà» non è prerogativa solo grillina. Ad esempio anche i membri di Sel-Gruppo Misto: Alessia Petraglia e Giuseppe De Cristofaro, con imponibile pari a zero, possono iscriversi a pieno titolo nel gruppo. Niente reddito e ovviamente niente tasse. Poveri loro e di conseguenza povero fisco.