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 2014  aprile 15 Martedì calendario

MORETTI, IL «RISANATORE» FS ALLA PROVA DELL’AEROSPAZIALE


Roma
L’arrivo del ferroviere Mauro Moretti alla guida di Finmeccanica avrà un impatto rilevante sulle strategie del gruppo aerospaziale e della difesa. Viene subito in mente che potrebbe essere sospesa, e probabilmente revocata, la decisione che l’a.d. uscente Alessandro Pansa, capoazienda da poco più di un anno, dal 13 febbraio 2013, ha coltivato come obiettivo prioritario: la dismissione del settore trasporti, la produzione di treni e metropolitane con AnsaldoBreda e di sistemi di segnalamento ferroviario con Ansaldo Sts, controllata al 40%, quotata in Borsa.
Una scelta, quella di Pansa, duramente contestata dai sindacati timorosi soprattutto per le conseguenze sulle fabbriche della Breda, che ha l’impianto principale a Pistoia, in Toscana, la Regione del premier Matteo Renzi. La Breda è sofferente e in profondo rosso, ma in tutti questi anni, anche prima che Pansa prendesse il timone, Finmeccanica non ha mai dato l’idea di interessarsi veramente del rilancio industriale della Breda, il cui fatturato è molto inferiore ai concorrenti. Breda e Ansaldo Sts sono fornitrici anche delle Ferrovie dello Stato, valgono circa il 10% dei ricavi del gruppo Finmeccanica, pari a 16 miliardi complessivi nel 2013.
Moretti più volte ha fatto dichiarazioni critiche su queste progettate dismissioni, adesso toccherà a lui dimostrare di poter almeno dare una prospettiva di rilancio ad AnsaldoBreda, con i suoi 2.300 dipendenti. Ansaldo Sts non ha problemi di conto economico, ma era stata inclusa nel pacchetto delle dismissioni per rendere più allettante la Breda, che da sola, con le centinaia di milioni che perde ogni anno, non trova pretendenti. Scelta considerata discutibile da diversi manager del gruppo Finmeccanica, perché Ansaldo Sts ha comunanze tecnologiche con il settore dell’elettronica della difesa che fa capo a Selex Es.
Bisogna farsi però anche un’altra domanda: cosa farà il ferroviere Moretti dell’altro 90% delle attività di Finmeccanica, cioè l’industria degli elicotteri, aeronautica, elettronica, lo spazio e i mezzi di difesa? Qui la risposta è per ora un’incognita. Si può constatare che con l’arrivo di Moretti il vertice di Finmeccanica continua ad essere privo di un manager che conosca a fondo l’industria dell’aerospazio. Pansa aveva una specializzazione nel settore finanziario, il presidente Gianni De Gennaro è l’ex capo della polizia ed ex sottosegretario ai servizi segreti, le sue deleghe riguardano le relazioni internazionali e l’audit, ha rapporti soprattutto negli Stati Uniti, non si occupa della gestione industriale. Il terzo componente del vertice, Sergio De Luca, direttore generale operazioni, è stato fin da tutto il 2013 alla guida di Ansaldo Sts, settore contiguo alle ferrovie. È probabile che Moretti, dal temperamento diretto e dai modi sbrigativi, rivoluzionerà la struttura di Finmeccanica, anche con l’innesto di nuove figure.
Moretti ha superato all’ultima curva alcuni candidati interni alla carica di capaozienda, il più accreditato sembrava Giuseppe Giordo, a.d. di Alenia Aermacchi, classe 1965. L’altro era Antonio Perfetti, al vertice di Mbda, classe 1955. Pansa potrebbe andare alla guida di Fintecna, al posto di Massimo Varazzani, il cda è in scadenza. Nel cda di Finmeccanica il ministero dell’Economia ha candidato altri cinque consiglieri, Marta Dassù, Guido Alpa, Alessandro De Nicola, Marina Calderone, Fabrizio Landi. I fondi hanno confermato tra i quattro candidati Paolo Cantarella e Silvia Merlo.

G.D., Il Sole 24 Ore 15/4/2014