Carlo Marroni, Il Sole 24 Ore 15/4/2014, 15 aprile 2014
Il nome che spicca più degli altri, per originalità e forse per minor attitudine ai tavoli lucidi dei consigli di amministrazione, è quello di Antonio Campo dall’Orto
Il nome che spicca più degli altri, per originalità e forse per minor attitudine ai tavoli lucidi dei consigli di amministrazione, è quello di Antonio Campo dall’Orto. È lui, veneto, 49 anni, forse la vera nomina-simbolo di questo rinnovo completo (o quasi) dei rappresentanti del ministero dell’Economia, e quindi del governo, nei consigli di amministrazione delle maggiori società controllate dallo Stato. Nomine sorprendenti, in qualche caso, in altri personaggi noti alla politica e alle aziende pubbliche, molti professionisti e pure ex membri di governo. Campo dall’Orto, geniale ex direttore di MTV, a lungo guida de La7 e di Telecom Italia Media, è considerato vicino a Matteo Renzi, e nelle scorse settimane erano girate indiscrezioni – o forse solo voci – che lo vedevano alla guida della Rai, in caso di rimpasto più ampio. Per adesso entra nel consiglio delle Poste, che forse è l’entità aziendale più lontana dal modello di tv che ha sempre portato avanti, ma forse non è del tutto escluso che la sua conoscenza dei mezzi di comunicazione possa interagire con l’ad Francesco Caio, altro super-esperto di tecnologie applicate. Una tornata di nomine, quelle scaturite dal palazzone di Via XX Settembre al termine di una giornata che ha visto impegnato il premier e il ministro, che abbraccia un vasto campo di competenze, ma anche di vicinanze politiche, a varia gradazione. Un po’ di lottizzazione, insomma, ma anche una complessiva qualità maggiore rispetto a quanto accaduto in passato. Per finire sulle Poste è di tutta evidenza la presenza di Roberto Rao, storico portavoce di Pierferdinando Casini e già deputato. All’Eni i nomi noti sono diversi, tra i componenti del consiglio. Spiccano Luigi Zingales, notissimo economista dell’Università di Chicago e già membro del cda di Telecom Italia, oltre che editorialista di punta del Sole-24Ore su fatti economici e finanziari. Nome noto – forse più ai palazzi del governo e delle autorità monetarie ed economiche – è Fabrizio Pagani, economista Ocse con un recente passato prima a palazzo Chigi come consigliere economico di Enrico Letta e ora al Tesoro con Pier Carlo Padoan come capo della Segreteria tecnica. Un altro nome conosciuto da anni alla piazza finanziaria è quello di Salvatore Mancuso, un passato lontano in banca, poi un breve passaggio in una società della costellazione Iri e poi finanziere e imprenditore in proprio, membro di cda bancari come Capitalia prima e Unicredit poi e infine vice presidente di Alitalia, nome considerato apprezzato da Alfano. Un altro nome nuovo è quello di Diva Moriani, vice presidente di Intek, la società che fa capo all’industriale Vincenzo Manes, che ha rilevato anni fa le attività dell’ex gruppo Orlando - Kme in testa - imprenditore da anni molto stimato dal premier anche per l’attività filantropica in Toscana con la Fondazione Dynamo. All’Enel il nome del cda forse più conosciuto è quello di Alberto Pera, avvocato partner dello studio Gianni Origoni, di formazione liberale, con un passato di primo segretario generale dell’Antitrust. Poi figura Paola Girdinio, docente universitaria, che ha un incarico nel comitato di controllo e rischi di Ansaldo Sts, e Andrea Gemma, avvocato considerato vicino al ministro Angelino Alfano. Avvocato è pure Alberto Bianchi, presidente della Fondazione Big Bang, che fa capo a Renzi. Nel consiglio di Finmeccanica entrerà Marta Dassù, esperta di politica internazionale, direttore di Aspenia, e già vice ministro degli Esteri nel governo Letta, ma con un passato anche di consigliere di Massimo D’Alema. Dal mondo delle professioni arrivano Guido Alpa - professore universitario e da un decennio presidente del consiglio nazionale forense, oltre che membro di molti organismi e cda, tra cui in passato Carige - Alessandro De Nicola, partner dello studio internazionale Orrick Herrington, editorialista di questioni economiche e presidente della Adam Smith Society, e Marina Calderone, leader dell’ordine dei consulenti del lavoro. Fabrizio Landi, industriale fiorentino nel campo delle start-up e delegato di Confindustria Toscana, nel capoluogo è dato vicino a Renzi e risulta dalle liste ufficiali pubblicate, finanziatore gli anni scorsi della Fondazione Big Bang. Carlo Marroni, Il Sole 24 Ore 15/4/2014