Fulmini 16/4/2014, 16 aprile 2014
RIBELLE
«Io ribelle? Non lo so, però è vero che qualcuno ce l’ha con me. Anche con il Cagliari, nell’azione che ha portato al rigore per loro, l’arbitro non ha fischiato un fallo su di me» (Domenico Berardi).
LAVORETTI «Se fossimo stati ricchi mio padre non mi avrebbe lasciato uscire di casa presto per giocare a calcio. Persi mia madre che avevo 7 anni, così iniziai a lavorare già a 9-10 anni. Ma solo lavoretti da ragazzo» (l’attaccante del Fluminense e della nazionale brasiliana Fred).
RISO «Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto, abbiamo sempre riso tanto insieme, ci siamo detti tante cose, di tutto, anche delle nostre ultime storie» (Flavia Pennetta e il rapporto con Fabio Fognini).
AMICI «Diciamo sempre che siamo amici: gli amici parlano» (Fognini e il rapporto con la Pennetta).
BUBBA «Ma ci pensate, un ragazzo di nome Bubba che viene da Bagdad, un paese minuscolo della Florida, e vince il suo secondo Masters? Le mie origini sono umili, mia mamma ha dovuto dividersi fra due lavori per farmi giocare a golf. Mio padre faceva il muratore: è lui che mi ha insegnato, anche se non era granché» (Watson dopo la vittoria del Master di Augusta).
VACANZE «Avevo un tratto di pavé vicino casa, giocavo a essere Museeuw. Peccato che non si possa correre un’altra Roubaix già domenica. Le vacanze sono finite» (Bradley Wiggins).
ESAMI «Voglio rimettermi in gioco a 57 anni. Anche per me il Leeds è un esame. Devo riportarlo in Premier, ma prima vanno sistemati i conti. Il Cagliari? Non so che cosa accadrà. Non è semplice gestire due club. Il problema è che in Italia i politici hanno rovinato il calcio» (Massimo Cellino).
OBIETTIVI «Il mio obiettivo è quello di diventare una delle point guard più forti in Europa. Questa è stata la molla principale che mi ha fatto scegliere Milano. Gli obiettivi del club e dell’allenatore sono altrettanto ambiziosi. Io lavoro ogni giorno per raggiungere l’eccellenza. Ripeto: io devo diventare il miglior playmaker e Milano il miglior club d’Europa» (Daniel Hackett).
SOGNI «Ho detto a Zenga che il giorno che non sognerà più l’Inter allora lo chiameranno davvero. Anch’io ho le mie aspirazioni: rientrare in Italia a un certo livello. Ho tanta voglia, ma neanche fretta di bruciarmi. Penso a com’è andata a Rino Gattuso» (Fabio Cannavaro, ora vice allenatore dell’Al Ahli, campione d’Arabia).