Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 15 Martedì calendario

IN TRENO CON CELLINO

Massimo qua, Massimo là. Una processione di tifosi sul treno che ci riporta a Londra. Cellino ha vissuto il primo giorno da presidente del Leeds in uno dei palchetti di Elland Road, poi ha visto Sassuolo-Cagliari. «Ci è andata bene». La capitale britannica è stata solo una tappa: il viaggio è proseguito, destinazione Miami. «Ma sabato seguirò di nuovo il Leeds». Il 1° febbraio Cellino fu costretto a nascondersi per vedere il derby con l’Huddersfield. Il giorno prima era stato annunciato l’acquisto del club e, subito, il primo fulmine: l’esonero di McDermott. I tifosi presero malissimo la cosa. Grande sostegno a McDermott, cori e cartelli contro Cellino. «Una contestazione pilotata». In due mesi e mezzo, sono cambiate molte cose. La Football League ha preso tempo prima di esprimersi sulla idoneità di Cellino ad entrare nel calcio inglese: la commissione ha atteso la sentenza del tribunale di Cagliari sulla vicenda dello yacht importato in Italia. La condanna, con una sanzione di 600 mila euro e il sequestro della barca, ha offerto il pretesto per bocciare Cellino. L’imprenditore italiano ha inoltrato ricorso e, complice la disastrosa situazione finanziaria del club, è stato accolto.
Fa già la formazione
«Voglio rimettermi in gioco a 57 anni - dice ora - . Anche per me il Leeds è un esame. Devo riportarlo in Premier, ma prima vanno sistemati i conti. La storia delle microspie ha ribadito il concetto che qualcuno non mi vuole, ma ho messo tutto nelle mani della polizia. Ora sto studiando la squadra. McCormack mi piace molto. È un attaccante vero, per me merita una chance in Italia. È bravo pure Murphy, quello che ha segnato due gol al Blackpool. Ho consigliato io a McDermott di utilizzarlo in quel modo e alla fine mi ha ringraziato. Leeds mi entusiasma. C’è passione autentica. Lo stadio è da Premier. I tifosi sono molto caldi. Voglio rilanciare anche il settore giovanile, magari coinvolgendo Matteoli, ma solo per un periodo. I nostri allenatori sono i migliori al mondo, ma non commetterò l’errore di mettere una struttura tecnica italiana, almeno nel periodo iniziale. Vorrei però portare la squadra a preparare la nuova stagione ad Assemini. Il Cagliari? Non so che cosa accadrà. Non è semplice gestire due club, ma si possono creare sinergie. Il Leeds vende più maglie del Manchester City. Il problema è che in Italia i politici hanno rovinato il calcio».
Astinenza e applausi
I tifosi in treno chiedono autografi e fotografie, lo tempestano di domande e «Massimo», con l’inglese appreso tra Londra, Australia e Stati Uniti, risponde a tutti. Ad un certo punto interviene per sedare una baruffa tra il controllore e un fan. L’Inghilterra fa parlare di musica, grande passione di Cellino, condivisa con l’uomo che lo accompagna, Giuseppe Accardi, cognato, avvocato e bassista del gruppo in cui Massimo suona la chitarra. «Adoro rock, opera e classica. Wish you were here è la mia canzone. Ho conosciuto Eric Clapton, gli ho presentato io Lory Del Santo». I tifosi del Leeds non si aspettavano uno così: calcio e musica. Quando scendiamo a Euston, partono gli applausi. Massimo corre verso l’uscita. «Due ore senza fumare. Una tortura».