Lorenzo Salvia, Corriere della Sera 15/4/2014, 15 aprile 2014
«BENE MARCEGAGLIA, PERO’ SULL’ENI DOPPIEZZA TOGLIATTIANA»
«Governo promosso con qualche riserva». Nelle nomine per le società pubbliche il presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti (Pd), legge un «risultato importante» ma ha anche il «dubbio di una qualche doppiezza togliattiana».
Perché un risultato importante?
«Il ricambio non era scontato. Appena una mese fa, i consigli di Eni ed Enel avevano detto sì all’indipendenza del presidente nella convinzione che gli amministratori delegati sarebbero rimasti al loro posto. A favore della continuità erano in tanti, a partire dalle banche d’affari che avevano avuto incarichi e commissioni. Avrei tuttavia salvato uno o due meritevoli per evitare il sospetto di spoils system».
E la doppiezza togliattiana?
«Descalzi all’Eni sembra segnare una continuità. Sembra. Il rinnovamento è nelle mani del presidente Marcegaglia. Forza Emma, fatti dare il riporto dell’audit negato al tuo predecessore Giuseppe Recchi».
A che serve la responsabilità sulll’audit (il controllo indipendente, ndr )?
«Ad aprire i cassetti. Per esempio quelli della sede di Mosca. Il rinnovamento sarà totale solo se Descalzi non li vorrà tenere chiusi. E se correggerà la strategia scaroniana basata sulla finanza come si vede dai conti degli ultimi anni».
Le donne ci sono ma nel ruolo di presidente. Va bene così?
«Nelle spa alle donne vengono affidati principalmente i collegi sindacali e ruoli di controllo. Qui sono presidenti, non capi azienda. Mi auguro che siano presidenti pesanti; la prossima volta avanti con donne ad».
E l’età? I nuovi vertici sono più giovani, ma neanche tanto.
«L’età è un criterio interessante, non decisivo. Enel ed Eni non sono invenzioni di ragazzi come Google o Facebook. Il più grande investitore del mondo si chiama Warren Buffet ed è vecchiotto».
Quali nomi la convincono di più?
«Starace, per esempio, è una scelta che promette una svolta rispetto alla gestione uscente. Ma perché non confermare il presidente Paolo Andrea Colombo che all’Enel ha fatto buona governance e prima, da consigliere Eni, aveva fermato affari equivoci con la Russia di Putin? Per Grieco, che viene da una piccola azienda, un benchmark impegnativo».
Moretti promosso a Finmeccanica. Scelta giusta?
«È un manager di grande valore, come anche Alessandro Pansa che aveva fatto bene ed era rimasto del tutto indenne dalle inchieste giudiziarie. Bisognerà vedere se Moretti confermerà il piano industriale di Pansa, approvato dal governo, o se lo modificherà, specialmente in relazione al sistema Ansaldo».
E le Ferrovie?
«La probabile promozione ad amministratore delegato di Michele Mario Elia fa pensare alla continuità. Il trasferimento di Moretti sembra non ammorbidire la competizione con la Ntv sull’alta velocità».