Stefano Agnoli, Corriere della Sera 15/4/2014, 15 aprile 2014
MARCEGAGLIA, SCELTA INTERNA AL TIMONE
Con Claudio Descalzi alla guida, l’Eni riscopre una pratica di successione che si era smarrita con l’arrivo di Paolo Scaroni nel 2005. Quella che vuole un «interno» come successore operativo, nella convinzione che una macchina complessa come quella di una multinazionale dell’energia necessiti da subito di una guida competente, sicura e riconosciuta dalla «tecnostruttura» che manda avanti il gruppo. Descalzi — come il suo competitor più accreditato fino all’ultimo momento, cioè il direttore per l’esplorazione che l’ha preceduto, Stefano Cao — ha queste caratteristiche. Classe 1955, all’Eni dal 1981, di formazione fisico, è sposato e ha 4 figli. È un «oilman» al 100%, un manager che conosce in tutti i dettagli il mondo del petrolio e del gas. Per questi motivi nel 2008 Scaroni lo ha messo alla guida del cuore petrolifero del gruppo. E da oggi? Arrivato al timone del Cane a sei zampe dovrà probabilmente mostrare visione autonoma e la sua indipendenza rispetto alla precedente gestione.
Di Emma Marcegaglia invece quasi tutto si sa: 48 anni, sposata con una figlia, ex presidente di Confindustria, imprenditrice nell’acciaio con il gruppo creato dal padre Steno (scomparso lo scorso settembre). La prima volta di una donna nel consiglio di amministrazione Eni (così come prima donna a guidare Confindustria). Ora, da presidente Eni, dovrà forse tagliare i ponti con ogni possibile conflitto di interesse.