Angelica Ratti, ItaliaOggi 12/4/2014, 12 aprile 2014
ORSI ALLA LAVANDA COL CONTAGOCCE
Da prima di Natale Robert Ravens ha dovuto razionare la vendita dei suoi ormai famosissimi orsetti riempiti dell’inconfondibile lavanda che lui coltiva nella sua fattoria in Australia. È talmente forte la richiesta per questo gadget, nato per caso e che ha avuto un successo incredibile, che il suo creatore non riesce a stare dietro alla domanda.
Così ha messo una regola. Ogni visitatore che paga il biglietto per visitare la sua fattoria può comprare un solo orsacchiotto, 30 centimetri di peluche riempiti di lavanda che sono diventati il «must have» soprattutto per i cinesi. È stata proprio la domanda cinese in continua crescita a mettere in crisi l’attività poco più che artigianale di Robert Ravens. I cinesi hanno scoperto il suo orsetto perché Ravens lo aveva messo in vendita in un negozio della Chinatown australiana. Il passa parola e le foto degli estimatori sui social media hanno fatto il resto grazie alla miscela di lavanda dal profumo inconfondibile che lo riempie. E che lo fa riconoscere a occhi chiusi dal suo inventore tra i mille falsi che sono stati messi in circolazione. L’idea è nata per caso. Ravens si era ritirato in pensione e aveva acquistato un terreno coltivato a lavanda. Nel magazzino c’erano sacchi di lavanda senza utilizzo. Così con la moglie è venuta l’idea di creare un orsacchiotto profumato alla lavanda. Un successo insperato, amplificato dalla richiesta cinese, anche via Internet, cui Ravens non è in grado di assecondare se non razionando le vendite ai clienti che vengono a visitare la sua fattoria e la fabbrica del teddy bears alla lavanda. Per aggirare il divieto di un orso ogni biglietto, c’è chi paga più ingressi pur di portarsi a casa il souvenir profumato per fare un regalo australiano molto ambito.
Angelica Ratti, ItaliaOggi 12/4/2014