Alberto Statera, la Repubblica – Affari&Finanza 14/4/2014, 14 aprile 2014
PALAZZO CHIGI DIA L’ESEMPIO E TAGLI LE SCUOLE DEI MANDRARINI
Mandarini grandi e piccoli tremate. Matteo Renzi ha detto di voler ’dedicare’ a voi e a tutta la Pubblica Amministrazione il mese di aprile, che vedrà nascere – garantisce – la ’madre di tutte le riforme’, con un’operazione di ’portata storica.’ Auguri al presidente del Consiglio, cui sommessamente vorremmo dare, non richiesti, un piccolo suggerimento: cominci magari a dare un’occhiata anche in casa sua a Palazzo Chigi, dove il suo sottosegretario di riferimento Graziano Delrio ha già fatto un po’ di pratica, che non deve essere stata tra le più appaganti. A Palazzo Chigi non manca certo l’occasione per dare il buon esempio. I dipendenti governativi compresi quelli della Protezione civile sono 3 mila, i dirigenti 250, i collaboratori e consulenti un centinaio. Personale e oneri di funzionamento ammontano a circa 445 milioni su un bilancio complessivo di oltre 3 miliardi e 100 milioni, ben superiore al costo di Camera e Senato, che quasi sempre viene ’sforato’ per ’impegni’ presi negli esercizi precedenti. Più di 2 miliardi vengono assorbiti dalla Protezione civile. Difficile dire se siano tanti o pochi in un paese come il nostro percorso da frane, alluvioni e terremoti. L’importante è che non siano spesi allegramente, come è avvenuto nell’epoca Bertolaso-Berlusconi-Letta. Ma al netto della Protezione civile, rimane almeno un miliardo, su cui forse molte sforbiciate sono possibili. Solo di affitti la presidenza del Consiglio spende oltre 12 milioni l’anno. Perché non usa il patrimonio del demanio? L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (Aran), il Formez e la Scuola superiore della Pubblica Amministrazione, per fare un esempio, costano complessivamente 38 milioni. Che cosa faccia esattamente l’Aran lo lasciamo alla fantasia dei lettori, mentre per la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, istituita nel 1957, non ci sono dubbi: è la graziosa integrazione di già ricchi stipendi per un plotone di mandarini, attraverso docenze non troppo impegnative, ma assai ben remunerate. Costa alla presidenza del Consiglio 20 milioni, 3 dei quali sono distribuiti a 18 fortunati docenti con compensi da 30 mila fino a 217 mila euro. Diverse altre scuole di formazione gravano sui bilanci dei ministeri con sedi, affitti, personale, docenti. Come la Scuola superiore Economia e Finanze, dove ad esempio l’ex capo di gabinetto del ministero dell’ Economia Vincenzo Fortunato ha un incarico da 301 mila euro. Visti anche i risultati di efficienza della burocrazia, non sarebbe forse il caso di unificare o di sopprimerne qualche scuola di formazione? Ma è sfogliando nel dettaglio il bilancio di Palazzo Chigi in una selva di micro-spese che i certosini del ’Sole-24Ore’ hanno trovato le voci più surreali. A bilancio ci sono, solo per fare un esempio, 694 mila euro per ’lo studio e l’analisi delle implicazioni economiche dei provvedimenti normativi’. Che vuol dire ? Non ci sono già il ministero dell’Economia e la Ragioneria generale dello Stato che fanno quel mestiere ? E la Linea Amica, il sito per i cittadini da 2 milioni, non può essere magari unificata con il ’Portale per l’accesso ai cittadini’ da 1,7 milioni ? Sotto la voce ’Programma di governo e coordinamento della politica economica’ Renzi, dotato di un buon senso dell’umorismo, troverà poi un’uscita di 8,5 milioni e il paradosso dei paradossi: per fare il programma e coordinare la sua politica, il governo spende milioni. Per fare il suo mestiere. a.statera@repubblica.it
Alberto Statera, la Repubblica – Affari&Finanza 14/4/2014