Marco Belpoliti, La Stampa 14/4/2014, 14 aprile 2014
IL RITORNO DELLA SDRAIO
Sta per tornare la sedia a sdraio. Persa quasi dieci anni fa la sua centralità nelle spiagge romagnole, ma anche in quelle inglesi, a Blackpool ad esempio, la «greppina pieghevole, il cui schienale è reclinabile su varie posizioni e sulla quale è possibile assumere una posizione seduta o sdraiata» (questa la sua definizione nei dizionari), sta per essere introdotta nelle città. Da quando a Parigi gli amministratori hanno realizzato spiagge artificiali lungo la Senna, subito imitati dai colleghi degli altri paesi, queste sedie sono tornate d’attualità.
Nel corso del Novecento la sdraio, detta anche spiaggina, è stata la colonna del turismo balneare. La sua evoluzione è stata lenta e deriva da quella della sedia, oggetto assai recente nella storia dell’umanità. Siegfried Giedion in L’èra della meccanizzazione segnala la sua comparsa nell’arredamento di Palazzo Strozzi nel 1490: a tre gambe, somiglia ancora allo sgabello delle case rurali delle zone alpine; lo schienale non c’era in origine, e non è certo sia stato un sostegno per il corpo. Nel XIV secolo il mobilio seguiva il proprietario, il signore feudale, poiché era frequente il cambio di residenza. Il modello originario della spiaggina era composto dal telaio snodato con fissato un telo che fungeva da sedile, con l’inclinazione fissa. Costruita con materiale resistente alle intemperie, aveva la forma pieghevole per essere riposta nei momenti in cui non è utilizzata. Non si conosce il nome del suo creatore; come molti oggetti in uso ne ha avuti tanti, tutti anonimi. E neppure è nota la sua data di comparsa. Si diffonde nell’Ottocento. Del resto, come ha spiegato Alain Corbin in L’invenzione del mare (Marsilio), è solo tra il 1750 e il 1840 che la spiaggia, da luogo d’incontri pericolosi, com’era per gli antichi, diventa uno spazio praticabile. Da quel momento in poi la spiaggina compare nei quadri. Negli Anni Cinquanta del XX secolo furono introdotte delle varianti: possibilità di mutare l’inclinazione e i braccioli laterali.
Negli Anni Novanta fu però sostituita dal lettino prendisole, più comodo e adatto all’abbronzatura. Nel 2004 in Inghilterra ci fu chi propose di togliere le sdraio da Hyde Park. Nacque un’associazione, «Save the deckchair», che inaspettatamente vinse la battaglia. La comodità, dicono gli storici, è un optional nella storia umana, e alla fine la sdraio in città avrà lo scopo, non troppo recondito, di farci sentire in vacanza là dove si vive e si lavora. Altro che vintage!
Marco Belpoliti, La Stampa 14/4/2014