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 2014  aprile 12 Sabato calendario

CUNEO FISCALE, ITALIA FRA I PAESI «TOP»


PARIGI. Dal nostro corrispondente
L’Italia rimane nel gruppo di testa nella classifica dei Paesi con il maggior prelievo fiscale (e contributivo) sul lavoro. Secondo il rapporto Ocse diffuso ieri (Taxing Wages 2014), la tassazione complessiva per un single senza figli con una retribuzione media è stata l’anno scorso del 47,8%, con un aumento di 0,1 punti rispetto al 2012. L’Italia si colloca quindi al sesto posto (posizione invariata rispetto all’anno precedente), alle spalle di Belgio (55,8%), Germania (49,3%), Austria (49,1%), Ungheria (49%) e Francia (48,9%) e davanti – con distacco – alla Finlandia (43,1%). È però l’unica tra le prime, insieme all’Austria (+0,3%) ad aver registrato un incremento.
Stando ai calcoli del Centro studi Confindustria, che verranno resi noti prossimamente, Roma sarebbe in realtà al secondo posto (dopo il Belgio). Nel suo lavoro, l’Ocse non prende infatti in considerazione la quota dell’Irap che pesa appunto sul costo del lavoro.
Il prelievo è peraltro cresciuto in 21 dei 34 Paesi membri dell’organizzazione parigina, mentre è diminuito in 12 ed è rimasto invariato in uno (il Cile). Il dato medio Ocse è del 35,9%, con un aumento di 0,2 punti.
Se però si prende in esame un periodo più lungo, quello tra il 2000 e il 2013, l’andamento dell’Italia e dell’Ocse è divergente. Nel primo caso c’è infatti stato un incremento di 0,7 punti e nel secondo una diminuzione di 0,8 punti.
Va inoltre sottolineato che nel caso di un single senza figli con retribuzione pari al 67% della media nazionale, l’Italia (con il 44,7%) sale al quinto posto. E addirittura al terzo (con il 53,2%) nel caso di retribuzione pari al 167% di quella media, dopo Belgio e Francia.
Volendo scomporre il 47,8%, la fetta maggiore è quella composta dai contributi a carico del datore di lavoro (24,3%), seguita dall’Irpef (14,5%), dai contributi a carico del lavoratore (7,2%) e dall’imposta locale (1,8%).
Le cose vanno un pochino meglio quando si prende in esame il cuneo fiscale di una famiglia monoreddito con due figli a carico e una retribuzione media. Nel 2013 l’Italia ha infatti registrato un calo di 0,5 punti, portando il prelievo al 38,2%, ed è scesa dal quarto al quinto posto, dopo Grecia (44,5%), Francia (41,6%), Belgio (41%) e Austria (38,4%). Il dato medio Ocse è del 26,4%, con un aumento di 0,3 punti.
Sono 12 i Paesi che hanno registrato una flessione. E l’Italia è quella con la diminuzione più importante (insieme a Gran Bretagna e Repubblica Ceca) dopo Francia e Olanda (entrambe -1,5 punti).
Se però si guarda alla classifica di una coppia con due stipendi (uno pari alla media nazionale e uno pari al 33% di quella media) e due figli, l’Italia sale al terzo posto (con un cuneo fiscale del 40,2%, era del 37,8% nel 2007) dopo Belgio e Grecia. Sempre al terzo posto (con il 42,9%, rispetto al 41,1% del 2007) è nella graduatoria del prelievo sulle coppie con due figli e due stipendi (il secondo dei quali pari al 67% della media nazionale), dopo Belgio e Francia.
Da un punto di vista generale, l’Ocse sottolinea che negli ultimi tre anni la pressione fiscale è aumentata in 25 Paesi su 34, a causa di un diffuso taglio alle detrazioni e a un ampiamento della base contributiva. Il più forte incremento del cuneo fiscale è stato registrato l’anno scorso in Portogallo (+3,5 punti), mentre la diminuzione più forte è stata in Olanda (-1,8 punti). Grazie all’entrata in vigore del Cice (il credito d’imposta da 10 miliardi a favore delle imprese, che a regime salirà a 20 miliardi), la Francia ha registrato un terzo calo più importante (pari a 1,2 punti).
L’Ocse segnala infine che nel 2013 il salario medio italiano è salito a 29.315 euro, con un aumento dell’1,3%, leggermente inferiore all’inflazione (+1,4%).

Marco Moussanet, Il Sole 24 Ore 12/4/2014