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 2014  aprile 12 Sabato calendario

UNA CRONACA MINORE


La Procura di Napoli ha definito l’Udeur un’associazione per delinquere e perciò processerà questo partito. I delitti contestati corrispondono a ciò che i partiti hanno sempre fatto, piaccia o meno: controllare cariche pubbliche, orientare appalti, piazzare propria gente in aziende sanitarie e regionali, roba più o meno proporzionale ai consensi ricevuti con il voto. Ora: la notizia è semplicemente pazzesca, ma è passata sottotono anche perché oscurata dai fogliettoni sulla latitanza di Dell’Utri, meno significanti ma più avventurosi: e che dire, se questa classe politicogiornalistica valuta che la notizia sull’Udeur sia da serie B un partito equiparato a un’associazione per delinquere si vede che se lo merita, dunque faccia pure, si intorpidisca nella propria ignavia sinché comprenderà che Paese siamo realmente diventati. Siamo un Paese in cui la magistratura è ormai parte integrante dei poteri esecutivo e legislativo, punto, fine. È la fine di un percorso iniziato con Mani pulite, con la differenza che vent’anni fa benché i pm abbiano processato un fenomeno di sistema non se lo sognarono neppure di contestare l’articolo 416: anche se la cosa fu invocata, discussa e presa in considerazione. Non lo fecero perché compresero che cosa avrebbe significato («Tutta la politica sarebbe criminale», disse Craxi alla Camera) e dunque preferirono procedere su singole responsabilità. Ma non lo fecero anche per un’altra ragione: bene o male, dall’altra parte, una classe politica c’era ancora.