Fulmini 15/4/2014, 15 aprile 2014
FACCIA
«Non capisco perché a bordo vasca ci sia gente che mi vede passare dieci volte e non dice nulla, salvo poi insinuare subdolamente su Twitter e su Facebook… Parlo anche di qualche allenatore anche se non voglio fare di ogni erba un fascio. Ma perché non mi si dicono in faccia certe cose?» (Federica Pellegrini).
PAROLE «Donadoni sottovalutato? Forse perché predilige lavorare in silenzio e quindi non fa audience. Molti suoi colleghi si vendono meglio. Il nostro allenatore non ha bisogno di vendersi a parole, i risultati parlano per lui» (Alessandro Lucarelli).
CAPO «Capello è un duro, con lui le conquiste te le devi meritare: verso di lui provo un senso di riconoscenza devastante, ho un rapporto fantastico sia con l’uomo sia con il manager. Sul lavoro non si scherza, ci sono ruoli ben definiti, lui è il capo. Tra di noi siamo molto sinceri, quando gli devo dire qualcosa non mi tiro indietro, apprezza la mia schiettezza» (Christian Panucci).
CARATTERE «Di solito si dice che le squadre prendono il carattere del proprio allenatore. Mai definizione migliore può valere per l’Atletico Madrid. Incarna alla perfezione il carattere di Simeone. Per superare palla al piede un giocatore dell’Atletico lo devi ammazzare» (l’ex compagno di squadra di Simeone nella Lazio Dario Marcolin).
DIFFERENZA «Non so se ha cambiato idea, ma da quando lo conosco Totti di Nazionale non ha mai soluto sentir parlare. Ma se tornasse sarebbe in grado d fare la differenza» (l’ex romanista Juan).
PROFESSIONISTA «Devo essere sincero: ho passato tantissimo tempo con Niang per aiutarlo fuori dal campo, per spiegargli che è giusto attendere la maturazione in campo considerando che ha meno di 20 anni. Comunque, deve imparare a fare una vita da professionista» (Kevin Constant).
EQUILIBRIO «Sono un tennista che ha fatto tanti sacrifici per arrivare dov’è, uno che in campo dà tutto per vincere. Una volta che il match è finito, non importa se ho vinto o perso: mi dedico alla famiglia, al mio bambino di quattro anni. Cerco di avere un buon equilibrio tra vita privata e carriera» (Stan Wawrinka).
SILENZIO «Sono contento quando tutto è tranquillo intorno a me e non c’è tanta confusione. A volte anche in gara. Adesso che sono di nuovo in Italia mi tocca parlare un po’ di più ma va bene, alla fine il tempo per godermi il silenzio lo trovo sempre» (Kimi Raikkonen).